Approfondimenti

Il caos legato ad AstraZeneca continua, le mail inviate da Giulio Regeni e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 14 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Regna ancora il caos nella campagna vaccinale italiana dopo le nuove indicazioni sull’utilizzo del siero di AstraZeneca e non tutte le Regioni sono pronte a seguire le nuove direttive, mentre il mercato dei falsi certificati vaccinali fiorisce anche in Italia. La Cina è stata descritta per la prima volta dalla NATO come una potenziale minaccia per la sicurezza dei Paesi membri. Il Guardian ha pubblicato le mail mandate da Giulio Regeni a un amico prima di partire per l’Egitto. Oggi i lavoratori licenziati della FedEx di Piacenza sono tornati nel lodigiano per denunciare ancora una volta l’aggressione subita nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 giugno. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

Il caos AstraZeneca e il problema dei richiami in Lombardia

Al centro dell’attenzione c’è la campagna vaccinale, da riorganizzare dopo che il Ministero della Salute ha deciso di riservare AstraZeneca a chi ha almeno 60 anni, facendo a chi è sotto questa soglia e ha già avuto una dose un’iniezione di Moderna o Pfizer-BioNTech. Oggi il Ministro Roberto Speranza ha detto che si tratta di indicazioni “perentorie”, provando a riportare in riga quelle regioni che non si vogliono allineare. In particolare il presidente campano Vincenzo De Luca continua a opporsi alla somministrazione di un vaccino diverso a chi ha fatto la prima dose AstraZeneca. In Lombardia, dopo un rifiuto iniziale, la Regione si è detta disponibile a procedere in questa direzione, ma al momento i cosiddetti richiami “eterologhi” non sono partiti.

(di Roberto Maggioni)

La data per i richiami degli under 60 vaccinati in prima dose con AstraZeneca ancora non c’è. Nei centri vaccinali i volontari e gli operatori dicono di aspettare l’sms dalla Regione, “arriverà entro 24 o 48 ore” dicono cercando di tranquillizzare i cittadini. Certezze però non ce ne sono. La scelta di non procedere da subito con Pfizer o Moderna per le secondi dosi AstraZeneca è di Fontana e Moratti. Il presidente lombardo la spiega così: “O il governo ci manda più dosi di Pfizer oppure dovremo rivedere la programmazione“. E rivedere la programmazione richiederà giorni. La Lombardia deve fare circa 180mila richiami di prime dosi AstraZeneca, 92mila entro la fine di giugno. Di scorte Pfizer nel congelatore ce n’è 323 mila, 36mila di Moderna. La Regione vuole sapere dal Governo se le 92mila seconde dosi da fare entro giugno saranno compensate da consegne extra di Pfizer oppure no. Nel primo caso basterà sostituire AstraZeneca con Pfizer, nel secondo bisognerà rivedere la programmazione generale. Questo temporeggiare dei vertici regionali lombardi sta però dilatando l’attesa anche per quelle persone che erano già arrivate al limite degli 84 giorni indicati per la seconda dose con Astrazeneca. Qualcuno ha chiesto di poter fare lo stesso Astrazeneca, firmando tutto il firmabile per assumersene la responsabilità. Ma non è consentito. Sotto ai 60 anni Astrazeneca non va dato più a nessuno, neanche a chi lo chiede. E così passano i giorni e aumenta la sfiducia anche in chi sfiduciato non era.

Il caos AstraZeneca arriva dopo mesi in cui sia a livello locale sia a quello nazionale sono state prese decisioni in cui il criterio scientifico non è sembrato al primo posto. Il direttore di Radio popolare Sandro Gilioli:

Proviamo a ricapitolare insieme la situazione dei vaccini e del grande pasticcio Astrazeneca. Tutto è cominciato quando le regioni si sono messe a fare gli open day per i ragazzi, andando contro le indicazioni del ministero che aveva raccomandato Astrazeneca solo per gli over 60. Perché lo hanno fatto, le regioni? Perché l’aria nel Paese un mese fa era “più vaccini si fanno meglio è, non andiamo troppo il sottile, smaltiamo le scorte, superiamo il mezzo milione al giorno”. Poi è successa la tragedia, la morte di una ragazza che era andata proprio a uno di questi open day. Allora l’aria è cambiata. E il governo, pressato dal sentimento diffuso di paura, ha deciso di non dare più la seconda dose di AstraZeneca nemmeno agli under 60 che avevano già fatto la prima, cambiandola con un altro vaccino. E questo sebbene nessuna autorità scientifica si sia mai espressa sulla cosiddetta vaccinazione eterologa. In altre parole abbiamo visto due decisioni della politica opposte ma entrambe basate sui sentimenti prevalenti, sulla ricerca del consenso. Sia gli open day per i ragazzi sia la vaccinazione eterologa sono figli della stessa logica, cioè inseguire l’aria che tira o tirava. Che è esattamente l’opposto della buona politica, il cui compito sarebbe indicare una direzione e non lasciarsi tirare di qua e di là come una girandola al vento.

La NATO vede Pechino come la principale sfida da affrontare

La Cina è stata descritta per la prima volta dalla NATO come una potenziale minaccia per la sicurezza dei Paesi membri. Durante il vertice di oggi a Bruxelles – il primo dell’era Biden – i capi di stato e di governo hanno concordato nel descrivere Pechino come la principale sfida da affrontare in questo momento. I motivi: il suo espansionismo militare, la sua crescente influenza globale, le sue operazioni poco trasparenti, in generale la sua politica estera.
L’Alleanza Atlantica ha usato oggi toni molto duri – più duri rispetto a quelli riservati alla Cina – anche con la Russia. Oltretutto tra due giorni a Ginevra ci sarà il summit Putin-Biden. Ma la preoccupazione principale della NATO, che con Biden ha ritrovato una sua unità, sembra Pechino.
Per quale motivo?

Vittorio Emanuele Parsi, Direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica di Milano:

Una sfida quindi che va ben oltre la dimensione militare, anche se l’aspetto miltare non è assente.
Stefano Silvestri analista esperto di questioni internazionali:

 

Fiorisce il mercato dei falsi certificati vaccinali

(di Luca Schiaffino)

I primi allarmi sono arrivati nelle settimane scorse dagli Stati Uniti, dove la falsificazione dei certificati vaccinali per il COVID-19 è già un problema.
D’altra parte l’operazione è fin troppo facile. Basta procurarsi l’immagine di un certificato originale, ritoccarlo con un programma di grafica per modificare i dati anagrafici e il gioco è fatto.
Il mercato dei falsi certificati vaccinali sta fiorendo sul Dark Web, dove vengono venduti per circa 200 dollari, ma non solo.
Ci sono anche falsari “fai da te” che lavorano usando canali di comunicazione meno complicati, come Telegram e normalissimi siti Internet in cui l’attività illecita è mascherata con vari stratagemmi.
Uno dei più comuni negli Stati Uniti è quello di offrire un servizio di stampa su lamina del tesserino cartaceo di certificazione. Peccato che chi fornisce il servizio non chiede di avere una copia dell’originale e si accontenta dei dati comunicati via email.
Casi in Europa sono stati segnalati già mesi fa e avevano a oggetto gli esiti dei tamponi richiesti per muoversi all’estero.
In Italia, il rischio è che i falsi certificati di vaccinazione o di tampone negativo vengano usati nelle zone bianche per partecipare a feste private come matrimoni, battesimi e simili.
La soluzione arriverà con il Green Pass, che contiene un QR Code attraverso il quale è possibile verificare l’autenticità dei certificati. Nel frattempo, si rischia il caos.

Le mail inviate da Giulio Regeni prima di partire per l’Egitto

Il Guardian ha pubblicato le mail mandate da Giulio Regeni a un amico prima di partire per l’Egitto. La loro lettura mette la parola fine alle strumentalizzazioni del governo de Il Cairo che da tempo fa girare la voce che il giovane ricercatore italiano fosse una spia. Ancora prima di lasciare l’Inghilterra, il 28enne era preoccupato per i rischi a cui sarebbe andato incontro scrivendo la sua tesi, ma il suo timore era al massimo di poter essere espulso prima della fine delle ricerche.
Regeni, che aveva studiato arabo e scienze politiche all’Università di Leeds, aveva deciso di svolgere la sua tesi al Cairo da settembre 2015 a marzo 2016, con una pausa di due settimane a casa con la sua famiglia per Natale, in Italia. A ottobre, un mese dopo il suo arrivo, descriveva i sindacati come “l’unica forza rimasta nella società civile”, dopo il colpo di stato del generale al-Sisi contro Morsi, il leader dei Fratelli Musulmani salito al potere dopo le primavere arabe. “L’Egitto è in uno stato difficile in questo momento” – scriveva – “La dittatura è tornata e fino a poco tempo fa non era chiaro quanto sarebbe diventata brutale. Sembra che ora la situazione si stia “stabilizzando”… ma lo stato delle cose resta molto precario“. Il corpo di Giulio Regeni venne ritrovato privo di vita e con evidenti segni di tortura lungo la strada che collega Il Cairo ad Alessandria il 3 febbraio del 2016, nove giorni dopo il suo sequestro avvenuto il 25 gennaio.

Lavoratori licenziati dalla FedEx di Piacenza. Si Cobas annuncia azioni legali

(di Luca Parena)

Colpiti e per questo ancor più decisi a chiedere giustizia. I lavoratori licenziati della FedEx di Piacenza e il sindacato Si Cobas sono tornati nel lodigiano, davanti ai cancelli della Zampieri di Tavazzano, per denunciare ancora una volta l’aggressione subita nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 giugno.
Il Si Cobas ha annunciato che nei prossimi giorni passerà alle vie legali. Chiede chiarezza su alcuni punti chiave: chi erano gli aggressori che con bastoni e pezzi di metallo hanno ferito nove manifestanti?
Tra loro c’erano, come hanno motivo di credere, vigilanti assunti per attaccare il presidio che bloccava l’ingresso e l’uscita delle merci dal magazzino? E poi perché la polizia, presente sul posto giovedì notte, non è intervenuta finché un lavoratore non è rimasto colpito a terra? Domande che una delegazione ha anche rivolto in un incontro al prefetto di Lodi. Prefetto che si è impegnato a far arrivare la loro vertenza ai tavoli delle istituzioni nazionali. Da mesi i quasi trecento lavoratori licenziati chiedono invano un incontro al Ministero dello sviluppo economico e al ministro Giorgetti. Venerdì 18 giugno ci sarà uno sciopero generale della logistica, sabato una manifestazione a Roma.  Aldo Milani è il coordinatore nazionale Si Cobas.

La strage di Ardea e l’abbandono dei pazienti psichiatrici

(di Claudia Zanella)

La strage di Ardea l’ha compiuta una persona con problemi psichici. Un caso che scoperchia per l’ennesima volta un problema annoso e che, in questi mesi di pandemia, sembra essersi amplificato: l’abbandono dei pazienti psichiatrici.
Un problema che a causa di pandemia e restrizioni va di pari passo con l’aumento dei disagi psichici e dei disturbi psichiatrici. Psicologi e psichiatri hanno lanciato l’allarme da mesi. Sono sempre di più i casi di depressione, ansia, sindrome ossessivo- compulsiva, disturbo post traumatico da stress.
Un aumento che si fa preoccupante tra gli adolescenti: i tentati suicidi in Lombardia sono aumentati del 50 per cento secondo i dati raccolti dalla Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Fondazione Mondino. Dati però confermati dagli ospedali di tutto il territorio nazionale. Tanto da saturare i letti nei reparti di Neuropsichiatria infantile e da mettere in difficoltà anche i pronto soccorso. Non va meglio a livello di servizi territoriali psicologici per l’infanzia, dove gli operatori sono troppo pochi per seguire tutti i casi e i tempi d’attesa sono lunghi anche mesi.
E, anche per gli adulti, la situazione non è proprio rosea. E già prima della pandemia i numeri non erano rassicuranti. Osservando il rapporto Salute mentale del 2018, l’ultimo pubblicato dal ministero della Salute, il dato era di 51,7 operatori ogni 1000 abitanti. I posti in strutture psichiatriche semiresidenziali per 10.000 abitanti erano 2,9. E le strutture psichiatriche territoriali per 100.000 abitanti erano 2,5.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati accertati 907 casi di coronavirus: era dal 1° settembre 2020 che non si scendeva sotto i mille. Rispetto a ieri resta stabile intorno all’1% la percentuale di persone positive su quelle che hanno fatto il tampone. Le morti comunicate sono 36, dieci più di ieri, e continua il calo dei pazienti ricoverati, sia in terapia intensiva sia negli altri reparti COVID.

Nel Regno unito oggi il premier Boris Johnson ha annunciato che l’allentamento delle restrizioni anticovid previsto il 21 giugno sarà rinviato di 4 settimane. Il motivo è la diffusione della variante Delta, quella che prima veniva chiamata indiana, e di cui nel nostro paese si è parlato nelle ultime ore anche per un caso di contagio accertato a Milano. Quanto è presente in Italia e cosa dobbiamo aspettarci? Carlo La Vecchia insegna epidemiologia all’Università degli Studi di Milano:

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR lunedì 18/03 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 18-03-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 18/03/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-03-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 18/03/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-03-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di lunedì 18/03/2024

    From Genesis to Revelation è una trasmissione dedicata al rock-progressive: sebbene sporadicamente attiva già da molti anni, a partire dall’estate del 1999 con il consolidamento del palinsesto e della redazione ha iniziato a trasmettere regolarmente un’ora di rock progressivo alla settimana. La redazione è composta da Renato Scuffietti, collaboratore di lunga data di Radio Popolare con un grande passione per il prog canonico dei megagruppi dei seventies e dalla ondata albionica di newprog (Marillion, Pendragon, Twelfth Night) e da Matthias Scheller, fan del prog sinfonico, della scena italiana e attento osservatore della cosiddetta borderline progressiva (psichedelia, space, gotico). Nata quasi come divertissement la trasmissione in brevissimo tempo è diventato un preciso punto di riferimento, presentando novità, i grandi classici, fanzine, oscuri inediti, intervistando band, case discografiche, recensendo concerti e dedicando piccole ma preziose monografie ai sottogeneri.

    From Genesis To Revelation - 18-03-2024

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 18/03/2024

    Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz. La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)

    Jazz Anthology - 18-03-2024

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 18/03/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 18-03-2024

  • PlayStop

    La Pillola va giù di lunedì 18/03/2024

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese in questo momento di emergenza, cercando di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 18-03-2024

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 18/03/2024

    Il Suggeritore, la storica trasmissione di teatro di Radio Popolare, ha compiuto 17 anni e può uscire da sola la sera! Ora, infatti, si chiama Il Suggeritore Night Live e va in onda in diretta ogni lunedì, dalle 21.00 alle 22.00, dall’Auditorium “Demetrio Stratos” di Radio Popolare: un night talk-show con ospiti da vari ambiti dello spettacolo dal vivo, che si raccontano ai nostri microfoni e propongono estratti dai loro lavori, nella serata in cui tradizionalmente il teatro osserva il riposo. Finalmente possiamo accogliere i nostri ascoltatori in auditorim: quindi vi aspettiamo dalle 20.00 in veste di pubblico privilegiato di Il Suggeritore Night Live.

    Il Suggeritore Night Live - 18-03-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di lunedì 18/03/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 18-03-2024

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 18/03/2024

    1 ) A Gaza l’ospedale Al Shifa è ancora sotto assedio. L’esercito israeliano ha fatto irruzione nella notte costringendo migliaia di persone ad evacuare. Nella striscia, però, non c’è un posto dove andare. Ripartono intanto i colloqui per una tregua. Ma oltre alle distanze tra Hamas e Israele, emergono fratture anche all’interno delle diverse fazioni palestinesi. (Emanuele Valenti) 2) Elezioni in Russia. Un vittoria già scritta per Putin tra brogli, propaganda e una flebile opposizione. (Aleksej Tilman - Meridiano 13, Gabriele Battaglia) 3) Stati Uniti. Davanti alla corte suprema di Washington, un’udienza fondamentale per il futuro della libertà di espressione e informazione. (Roberto Festa) 4) Francia. La cantante Aya Nakamura bersagliata dai razzisti, che non le perdonano il ruolo che ha avuto nel cambiamento della lingua francese. (Francesco Giorgini) 5) Serie Tv. Dopo sette anni torna Feud con una seconda stagione dedicata a Truman Capote. (Alice Cucchetti)

    Esteri - 18-03-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di lunedì 18/03/2024

    (119 - 501) Dove tocca parlare, per l'ultima volta, di rugby che grazie a Muoviti Muoviti continua a vincere. Poi ricordiamo la 500a puntata speciale di venerdì. Nella seconda parte siamo con Alessandro Braga in via Mancinelli per l'anniversario dell'uccisione di Fausto e Iaio il 18 marzo 1978. Chiudiamo con Antonio La Torre, direttore tecnico della nazionale italiana di atletica leggera, con cui parliamo delle prospettive in vista di Parigi 2024.

    Muoviti muoviti - 18-03-2024

  • PlayStop

    Playground di lunedì 18/03/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 18-03-2024

  • PlayStop

    Jack Meets: Bugo

    Le interviste del magazine musicale di Radio Popolare. Matteo Villaci intervista Bugo.

    Jack meets - 18-03-2024

  • PlayStop

    Mash-Up di lunedì 18/03/2024

    Mash Up è un dj set di musiche e parole diverse, anzi diversissime, che si confondono fra loro all’insegna di un tema diverso.  Anzi, “si pigliano perché non si somigliano”.  Conduce, mixa, legge e ricerca il vostro dj per Matrimoni Impossibili, Piergiorgio Pardo aka Pier Nowhere Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 18-03-2024

  • PlayStop

    Jack di lunedì 18/03/2024

    Ospite della puntata Bugo che ci presenta "Per Fortuna che ci Sono Io" con una lunga intervista

    Jack - 18-03-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 18/03/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali in onda alle 14.00 che oggi ha ospitato Willy Guasti per parlarci del suo ultimo libro Dinosauri eccellenti, da Ciro a Sophie, storie di celebrità estinte, @gribaudo editore, ma anche del ricordo di Frans de Waal, il ptimatologo scomparso in questi giorni e del suo libro Il bonobo e l'ateo, In cerca di umanità fra i primati, @Raffaello Cortina editore

    Considera l’armadillo - 18-03-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 18/03/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 18-03-2024

Adesso in diretta