Approfondimenti

Il fronte anti-Le Pen, la parziale immunità per Donald Trump e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 1 luglio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. A Parigi, a Place de la Republique è iniziata la battaglia per fermare l’estrema destra. Per la Corte Suprema degli Stati Uniti un presidente non può essere processato per le azioni intraprese nei suoi poteri, ma solo per quelle private. Le regioni del centrosinistra si mobilitano contro la legge Calderoli. In Israele è scoppiata una grossa polemica dopo la liberazione di 50 detenuti palestinesi. Nelle scorse settimana in Rai c’è stata un’infornata di nuovi contratti. La Corte Suprema spagnola ha rifiutato l’amnistia al leader pro-indipendenza Carles Puigdemont.

A Parigi è iniziata la battaglia per fermare l’estrema destra

(di Chawki Senouci)
Ieri sera a Place de la Republique è iniziata la battaglia per fermare l’estrema destra. La mappa colorata dei collegi ci dice che Jordan Bardella è alle porte di Matignon e che ci vuole una partecipazione almeno uguale al primo turno per impedire al RN di conquistare la maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale. Ma non basta, tutto dipenderà dalla solidità e dalla qualità del Fronte Repubblicano. Le sinistre e l’area macronista dovranno trovare entro domani sera un accordo sulla desistenza nei triangolari. A questo proposito il Presidente Macron e il suo Primo Ministro Attal dovrebbero prendere atto che, visti i risultati di ieri, il Fronte Popolare ( NFP) è l’ ultimo bastione contro RN. Ed è grazie a NFP che Parigi rimane una roccaforte imprendibile per i lepenisti. É vero che Marine le Pen ha tentato in questi anni di cancellare l’eredità del padre, Jean Marie le Pen, antisemita, negazionatista nonché capo dei torturatori durante la battaglia di Algeri. Ma nel bagaglio culturale e politico di RN ci sono tutte i germi del regime di Vichy: l’odio del diverso, il suprematismo, la ricerca sempre e comunque di un capro espiatorio. Nel 1940 la Francia era governata dal Presidente collaborazionista Pétain. Nel 2024 non è il fascismo che rischia di tornare a Matignon “ ma uno dei suoi discendenti: la democrazia illiberale legittimata dal voto “ come ha scritto oggi su Libération l’editorialista Thomas Legrand. Il segnale che ha mandato ieri Place de la République è molto chiaro: bisogna fermare a tutti i costi questa onda nera. Con il voto il 7 di luglio, altrimenti il giorno dopo con una mobilitazione permanente.

La Corte Suprema riconosce parziale immunità a Donald Trump

Stati Uniti. Dopo mesi di ricorsi e dibattito, la Corte Suprema ha stabilito che Donald Trump potrà godere di una immunità parziale in quanto ex presidente.
Il verdetto era molto atteso per capire il destino del tycoon nel processo per l’assalto a Capitol Hill. Alla fine, i giudici americani hanno deciso che l’immunità di un ex presidente è parziale nel senso che vale solo per gli atti ufficiali, cioè per le azioni da lui intraprese nei suoi poteri costituzionali. La Corte tuttavia ha specificato che non tutti gli atti sono tali e che, dunque, l’immunità non varrà per quelli non ufficiali. “Una grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia”, ha esultato Trump. Per lui è, comunque, una buona notizia perché spetterà ora alle corti di livello inferiore il compito di definire caso per caso quali atti siano ufficiali e quali no.
Una circostanza che, con ogni probabilità, causerà un ulteriore rinvio del processo che non si chiuderà prima delle prossime elezioni.
Mario Del Pero, americanista dell’università Sciences Po di Parigi.

 

Le regioni di centrosinistra al lavoro per fermare la legge Calderoli

(di Anna Bredice)
Dopo la manifestazione in Piazza Santi apostoli, l’opposizione si ritroverà questa sera a Bologna. L’Anpi ha allungato di un giorno la sua festa per consentire questo incontro dal titolo già significativo: Noi siamo Costituzione. Un fronte che intende difendere la Carta costituzionale e respingere insieme le due riforme, a cominciare da quella sull’Autonomia differenziata. Con le elezioni in Francia e l’unione delle opposizioni in vista del secondo turno, qualcuno anche in Italia evoca una compattezza delle opposizioni perlomeno per contrastare in Parlamento la riforma del premierato e organizzare insieme il referendum sull’altra legge targata Salvini, quella sull’Autonomia differenziata approvata definitivamente due settimane fa. Sul palco ci saranno Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni, Magi e Acerbo. Invito mandato anche a Renzi e Calenda, che non hanno però risposto. Se l’unità delle opposizioni reggerà, non è escluso che sia l’inizio di future alleanze per le prossime regionali, quest’autunno si voterà in Umbria e in Emilia Romagna. Ed è proprio l’Emilia Romagna che starebbe schiacciando l’acceleratore per la richiesta di un referendum abrogativo sull’Autonomia che deve essere condiviso da cinque regioni. Tra una decina di giorni il presidente Bonaccini dovrà lasciare la guida della regione e questi sono gli ultimi giorni utili perché il consiglio regionale voti la richiesta di referendum. Insieme all’Emilia Romagna ci sono altre regioni del Sud pronte a fare richiesta, Campania, Puglia, Toscana e Sardegna e la speranza è che non siano solo giunte di centrosinistra, ma che il malcontento a destra possa concretizzarsi nel referendum, ad esempio in Calabria. Insieme alle regioni si muove il coordinamento per la raccolta di firme, ce ne vogliono 500 mila. Mercoledì nel tardo pomeriggio si riuniranno molte associazioni che da tempo contestano l’Autonomia differenziata, sarà un primo momento di confronto dopo l’approvazione della legge e venerdì verrà presentato il quesito referendario in Cassazione. Due strade parallele per arrivare allo stesso obiettivo, un referendum nel 2025.

Le condizioni inumane dei detenuti palestinesi in Israele

“Abbiamo quasi eliminato le capacità militari di Hamas, la fase più intensa della guerra a Gaza sta per finire, andremo avanti fino alla fine”.
Le parole sono di Benjamin Netanyahu, in una giornata nella quale in realtà bombardamenti e combattimenti sono stati ancora molto intensi.
Nel pomeriggio l’esercito israeliano ha ordinato nuovamente l’evacuazione di una zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia.
I vertici militari si preparano a ogni possibile scenario. Il ministro della difesa, Gallant, ha detto che c’è bisogno immediato di almeno altri 10mila soldati.
Da parte loro i gruppi armati palestinesi sono ancora in grado di colpire Israele. Nelle scorse ore sono partiti da Gaza circa 20 razzi, caduti non lontano dal confine con la Striscia senza fare vittime.

In Israele intanto è scoppiata una grossa polemica per la liberazione di 50 detenuti palestinesi, tra cui il direttore dell’ospedale Al-Shifa, che ha denunciato ripetute violazioni dei diritti umani ai danni dei detenuti.
Sara Milanese…

 

Rai, infornata di programmisti tra amici di dirigenti e parenti di politici

Contratti da programmisti per amici dei dirigenti, parenti di politici, addirittura un dj già candidato con Casapound a Ostia messo a capo della direzione intrattenimento diurno dell’Azienda. Nelle scorse settimana in Rai c’è stata un’infornata di nuovi contratti: tra i neo imbarcati figurano il figlio dell’amico di una vita dell’amministratore Roberto Sergio, Giovanni Tarquini. O ancora Ferdinando Colloca, il dj di Casapound che ha già due fratelli in strutture Rai e che sarebbe legato per motivi di affari al clan Spada. Al netto delle scelte sui nomi, i sindacati della Rai contestano che non si sia fatto ricorso alle liste dei precari ma la dirigenza dell’azienda abbia preferito affidarsi ad Adecco per la selezione.

La Corte Suprema spagnola ha negato l’amnistia a Puigdemont

La Corte Suprema spagnola, il più alto organo giudiziario del Paese, ha rifiutato di concedere l’amnistia al leader pro-indipendenza Carles Puigdemont, in esilio dal fallito tentativo di secessione della Catalogna nel 2017, e ha mantenuto il mandato di arresto nei suoi confronti.
La decisione riguarda anche due ex assessori del suo governo regionale. Secondo il giudice, l’accusa di appropriazione indebita, cioè l’ aver utilizzato fondi pubblici per organizzare il referendum secessionista, è da inquadrare come un’eccezione rispetto alle condotte condonabili, perché si può considerare che tale uso di fondi pubblici abbia comportato per i tre politici indipendentisti un “beneficio personale”.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 02/12 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 02/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 02/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 02/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 02/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 02-12-2025

  • PlayStop

    Una mostra dedicata alla memoria di Roberto Franceschi

    Venerdì 5 dicembre, alle 16.30, alla Casa della Memoria di Milano, ci sarà una visita guidata dedicata alle abbonate e agli abbonati di Radio Popolare alla mostra “Ombra di tutti”, un’opera ispirata al “Maglio”, il monumento dedicato a Roberto Franceschi, il giovane ucciso dalla polizia il 23 gennaio 1973. Con noi ci saranno l’artista Patrizio Raso e Cristina Franceschi, sorella di Roberto, che ha promosso il progetto con la Fondazione Roberto Franceschi onlus. Dopo la visita guidata si terrà un incontro con le associazioni dei familiari delle vittime delle stragi di piazza Fontana e della stazione di Bologna. Ogni abbonato/a può essere accompagnato/a da una persona non abbonata. Per prenotarsi: prenotazioni@radiopopolare.it. Testo e intervista all’artista di Tiziana Ricci.

    Clip - 02-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 02/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 02-12-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 02/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Arianna Scommegna protagonista di vari appuntamenti in teatro in Dicembre; Lucia FRanchi, condirettrice di Kilowatt, sul progetto di Residenze Digitali 25; al Piccolo Teatro Studio Alessandro Bandini con "Per sempre", da un epistolario di Giovanni Testori; la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 02-12-2025

  • PlayStop

    Di Cesare: “Sul fascismo c’è una mancanza di vigilanza culturale ed etica”

    Una casa editrice di estrema destra si iscrive alla Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, Più liberi”, organizzata dall’Associazione editori italiani. Alcuni intellettuali si chiedono se sia opportuno ospitare pensieri razzisti o apologie del nazismo e come spiega la filosofa e scrittrice Donatella Di Cesare, esperta internazionale di "negazionismo" (l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola “Tecnofascismo”): “Non discutiamo la libertà di pensiero e di pubblicazione per una casa editrice, ma l’idea della Fiera intitolata Più libri, Più Liberi a cui chiediamo se è giusto offrire questa vetrina ulteriore, così emblematica e significativa, dove verranno esposti autori e tematiche che in altri paesi europei come la Germania non sono tollerate”. “In Italia c’è una soglia molto bassa di attenzione, forse perché i temi storici non vengono approfonditi e siamo ancora nella vulgata del rigurgito del passato che ritorna o di temi folcloristici da non prendere seriamente e secondo me è un elemento critico e una mancanza di vigilanza culturale ed etica”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

    Clip - 02-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 02/12/2025

    C’è un tesoro in Italia, ambito da sempre, ed è il tesoro delle Assicurazioni Generali. Chi comanda a Trieste, comanda su un pezzo importante del paese. Per 70 anni il tesoro delle Generali è stato controllato da Mediobanca, che una volta era il salotto del capitalismo familiare italiano e oggi è una solida banca milanese. Nell’ultimo anno, grosso modo, due capitalisti nostrani, non si sa se anche coraggiosi, Francesco Gaetano Caltagirone, insieme a Francesco Milleri, hanno portato a termine il colpo del secolo: con un’operazione di scambio di azioni – e con il concorso esterno del MPS, fino a qualche mese fa banca di stato - hanno cacciato i vecchi azionisti dagli uffici di piazzetta Cuccia a Milano (Mediobanca) e al loro posto ci hanno messo se stessi più alcuni amici. In questo modo l’immobiliarista e editore Caltagirone, insiene al socio un po’ litigioso degli eredi Luxottica, hanno preso il controllo di Mediobanca. E lo hanno fatto con l’aiuto del MPS, banca pubblica privatizzanda. Preso il controllo di Mediobanca, i “nostri” Caltagirone&Soci hanno cominciato a vedere terra, la costa triestina, la casa mitteleuropea di Generali. Ora, su tutta questa operazione – sommariamente sintetizzata – qualcosa non ha funzionato. La Procura di Milano sta indagando per il mancato rispetto di alcune importanti formalità da codice penale: il “concerto” non previsto, il rispetto del “mercato” e delle autorità di controllo. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, mentre la politica rivendica i suoi meriti, giusti o sbagliati che siano. Pubblica oggi ha ospitato il giornalista e saggista Vittorio Malagutti (Domani) e il senatore del Pd Antonio Misiani.

    Pubblica - 02-12-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 02/12/2025

    A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 02-12-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 02/12/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

    A come America - 02-12-2025

  • PlayStop

    ANNA ZAFESOVA - RUSSIA, L'IMPERO CHE NON SA MORIRE

    ANNA ZAFESOVA - RUSSIA, L'IMPERO CHE NON SA MORIRE - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 02-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 02/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 02-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 02/12/2025

    Mara Morini politologa dell’Università di Genova, coordinatrice dello Standing Group “Russia e spazio post-sovietico” della Società Italiana di Scienza Politica (SISP), lascia poche chance all'accettazione da parte di Putin del "piano" messo a punto in Florida e presentato oggi dall'inviato speciale Witkoff al Cremlino, mentre Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova, già Ambasciatore e Capo di Gabinetto del ministero degli Esteri sottolinea come la tregua purtroppo si fissi sulla linea del fronte e poi le negoziazioni dovranno riuscire a ristabilire la sovranità dei territori, ma come anche l'aver affidato le trattative a uomini che non rispondo ai Parlamenti renda molto opaco tutto il processo. Donatella Di Cesare, filosofa e scrittrice, esperta internazionale di "negazionismo", l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola Tecnofascismo, chiede conto alla fiera Più Libri Più Liberi promossa dall'Associazione italiana editori a Roma della presenza tra gli espositori della casa editrice di estrema dx Passaggio al Bosco. Infine Gianmarco Bachi annuncia "il corteo" di ascoltatrici, ascoltatori, lavoratori, collaboratrici e chi più ne ha più ne metta il prossimo 14 dicembre la mattina che dalla sede della radio in via Ollearo 5 si dirigerà alla Fabbrica del Vapore per la fine della maratona radiofonica di 50 ore e il via alle celebrazioni dei 50 anni di Radio Popolare.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 02-12-2025

Adesso in diretta