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Gli scioperi per la sicurezza sul lavoro, la terza dose di vaccino in Francia e le altre notizie della giornata

vaccini francia

Il racconto della giornata di giovedì 5 agosto 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il governo di Mario Draghi non ha ancora sciolto il nodo sul Green Pass obbligatorio in classe a partire da settembre, mentre oggi la Francia ha annunciato che da settembre somministrerà una terza dose di vaccino anti-COVID ai più fragili e ai più anziani. Oggi a Modena ci sono stati scioperi in oltre 50 aziende per la sicurezza sul lavoro dopo la morte dell’operaia Laila el Harim nella fabbrica di Camposanto, uccisa da un macchinario tre giorni fa. Valentino Rossi ha annunciato che i prossimi saranno gli ultimi gran premi della sua carriera in moto. Infine l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il governo tarda a raggiungere l’accordo sul Green Pass a scuola

Il governo di Mario Draghi non ha ancora sciolto il nodo sul Green Pass obbligatorio in classe a partire da settembre. La cabina di regia del governo è orientata a rendere la certificazione verde obbligatoria almeno per il personale della scuola, ma il Consiglio dei Ministri iniziato alle 16.30 è ancora in corso, segno che raggiungere un accordo si sta rivelando più complesso del previsto. All’ordine del giorno non c’è soltanto il Green Pass, ma anche le nuove misure per il contenimento del COVID-19, a cominciare dalla ripresa delle lezioni in presenza da settembre per le scuole di ogni ordine e grado, passando per il potenziamento dei trasporti a lunga percorrenza e la riduzione della quarantena da 10 a 7 giorni per i vaccinati con due dosi e positivi al COVID-19.

Al termine del Consiglio i Ministri Bianchi, Speranza e Giovannini terranno un briefing con la stampa e Radio Popolare vi aggiornerà tempestivamente su tutte le novità introdotte.

La Francia è pronta a partire con la terza dose per anziani e più fragili

Da settembre la Francia somministrerà una terza dose di vaccino anti-COVID ai più fragili e ai più anziani. L’ha confermato oggi Macron, nonostante l’appello dell’Oms a dare priorità alle vaccinazioni dei paesi più poveri piuttosto che alle terze dosi nei paesi ricchi. Una questione di giustizia sociale e una necessità sanitaria, ma che si collega strettamente anche ad un aspetto economico. Secondo uno studio dell’agenzia Onu per lo sviluppo, la ripresa dell’economia globale è a rischio se i vaccini non vengono distribuiti nel mondo in modo equo. Anche uno studio della Camera Internazionale di Commercio stabilisce che i costi economici sostenuti dai paesi più ricchi se non viene garantito a tutti l’accesso ai vaccini, oscilla tra i 203 e i 4500 miliardi di dollari.
Ne abbiamo parlato con l’economista Roberto Perotti, al quale abbiamo chiesto, innanzitutto, che impatto avrebbe sull’economia dei paesi occidentali una quarta ondata di coronavirus, così come lo conosciamo ora e che la terza dose mirerebbe a contenere.


 

Scioperi in oltre 50 aziende di Modena per la sicurezza sul lavoro

Oggi c’è stato un altro morto sul lavoro. È successo in autostrada, in un cantiere sulla A-15 all’altezza di Parma. Un operaio di 53 anni, dipendente di una ditta di Modena è rimasto schiacciato da una ruspa.
Proprio a Modena oggi ci sono stati scioperi in oltre 50 aziende per la sicurezza sul lavoro dopo la morte dell’operaia Laila el Harim nella fabbrica di Camposanto, uccisa da un macchinario tre giorni fa.
In tanti in queste ore ricordano la carenza dei controlli sui luoghi di lavoro.
Noi abbiamo intervistato un ispettore del lavoro: Maurizio Fazio è il coordinatore Cgil presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e opera nel bresciano. “Gli ispettori del lavoro – ci ha detto – sono pochissimi, del tutto insufficienti a garantire la sicurezza”:


 

Valentino Rossi annuncia il ritiro dopo quasi 30 anni di gare

“Ho deciso di ritirarmi, avrei voluto andare avanti altri 25 anni ma non è possibile”, con queste parole Valentino Rossi annuncia che i prossimi saranno gli ultimi gran premi della sua carriera in moto. Dopo quasi 30 anni di gare, Rossi ha deciso di fermarsi, convinto dai suoi stessi ultimi risultati a dire basta. Una decisione che tanti suggerivano, ma che lui sembrava non voler ascoltare, almeno fino a oggi. Valentino Rossi nel mondo delle moto ha segnato un’epoca: 9 mondiali vinti, di cui cinque consecutivi, l’unico pilota capace di vincere in 4 classi differenti, ancora oggi quello con più podi in assoluto: 235. Ma oltre ai numeri, che dicono molto ma non tutto, c’è quello che Valentino rossi ha rappresentato per il motomondiale: non ne è stato solo il simbolo, ma quasi un sinonimo, se non un’entità maggiore. Gli appassionati in tutto il mondo si sono avvicinati alle moto grazie a lui, non aspettavano altro che vederlo correre, per vedere le stravaganti esultanze che nel corso degli anni è stato capace di inventarsi. L’ultimo titolo di campione del mondo è arrivato però nel 2009 e da lì in poi Rossi è stato soprattutto il suo peso nel circolo della moto gp, quello di un’icona mondiale. Oggi, 42enne e quasi rassegnato dal tempo che passa, ha annunciato la fine, anche se ha detto di voler passare alle macchine e provarci anche lì. “Non ho rimpianti, mi sono divertito”, ha detto ai suoi fan. Per i tifosi di tutto il mondo, oggi è finita un’epoca. 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    È da poco uscito il secondo EP di Wayloz, artista italo-nigeriano che oggi è passato a trovarci a Volume per suonare alcuni brani. “Mentre nel precedente ep ho voluto catturare l’essenza di ciò che ero io con la chitarra in mano, qui c’è molto più spazio per gli arrangiamenti e per altri strumenti musicali”, spiega Wayloz. Tra folk primitivo, altrock, blues e suoni dell’Africa tribale, il disco è un viaggio tra atmosfere desertiche e rurali, che esplora il rapporto con la natura ma non solo: il titolo “We All Suffer” è più che altro un invito a riconoscere una condizione che è di tutti e a “trovare solidarietà e fratellanza con le altre persone”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive di Wayloz

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    Errando per Antiche Vie è una grande azione performativa in cui artisti e pubblico percorrono a piedi la distanza che separa Cortina e Milano, tra il 5 e il 16 dicembre, a un mese dall’inizio delle Olimpiadi, per raccontare un territorio incredibile, contraddittorio che per la prima volta viene messo in luce dalle Olimpiadi. Un cammino lungo oltre 250 km, spettacoli teatrali e di danza, letture, pasti di comunità, incontri e dibattiti: un racconto della montagna fatto di sostenibilità, di protagonismo dei territori alpini e prealpini, di chi decide di vivere e lavorare in quota e nei territori periferici, al di là della spettacolarizzazione del momento olimpico. Michele Losi di Campsirago Residenze ha raccontato a Cult tutto il percorso. L'intervista di Ira Rubini.

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