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La debole tregua tra Hamas e Israele, il fallimento del “trimestre anti-inflazione” e le altre notizie della giornata

Gaza Valico ANSA

Il racconto della giornata di giovedì 30 novembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il prolungamento della fragile tregua tra Hamas e Israele è appeso a un filo. A Dubai è iniziata la Cop28, la conferenza Onu sul clima che durerà due settimane. Il dato sull’inflazione in forte calo in tutta Europa pone un problema politico non da poco alla Banca Centrale. La Corte Suprema russa ha messo fuori leggi il movimento LGBTQ+. 

Funerale in forma privata, poi una cerimonia pubblica di commemorazione a New York: così sarà ricordato Harry Kissinger, la cui morte è stata annunciata questa mattina. È morto oggi a Dublino il cantautore Shane MacGowan, leader dei Pogues.

La tregua tra Israele e Hamas è sempre più fragile

Il prolungamento della fragile tregua tra Hamas e Israele è appeso a un filo. Le due parti sono ora in una fase in cui il cessate il fuoco viene rimandato di giorno in giorno. Oggi l’annuncio di una proroga di 24 ore è arrivato a poche ore dallo scadenza di questa mattina e ancora non si sa cosa succederà domani.
Le dichiarazioni di queste ore sia di Israele che di Hamas sembrano far presagire che anche se la tregua dovesse allungarsi di altre 24 o 48 ore, la guerra riprenderà.
Ad ora sono stati rilasciati 2 dei 10 ostaggi previsti per oggi, perché – secondo fonti vicine ai mediatori – Hamas starebbe facendo fatica a localizzare gli altri. Un fatto, questo, che contribuisce a rendere così precaria la tregua arrivati a questo punto. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo il suo incontro con il segretario di stato americano Anthony Blinken in vista per la terza volta dal 7 ottobre, ha ribadito che l’obiettivo è eliminare Hamas e niente potrà fermarli fino a quando questo non sarà ottenuto. Sentiamo Renzo Guolo, docente di sociologia delle Religioni all’università di Padova:

Anche Hamas sembra si stia preparando ad una ripresa imminente della guerra. Oggi ha rivendicato un attentato avvenuto questa mattina a Gerusalemme, durante il quale tre persone sono state uccise e 13 ferite dopo che due fratelli – identificati da israele come affiliati ad Hamas – hanno sparato alle persone in attesa alla fermata dell’autobus. Il gruppo armato palestinese, rivendicando l’attacco, ha invocato”un’escalation della resistenza” contro Israele. Qual è la strategia di Hamas? Sentiamo ancora Renzo Guolo:


 

Al via la Cop28 a Dubai

A Dubai è iniziata la Cop28, la conferenza Onu sul clima che durerà due settimane, e il primo giorno è stato segnato subito dalla notizia di un accordo. Il tema è il fondo “Loss and damage”, istituito nella scorsa edizione della conferenza per risarcire i paesi poveri, generalmente i più danneggiati dal riscaldamento globale. Il patto annunciato oggi dovrebbe renderlo operativo. Tra i primi contributi promessi ci sono 100 milioni di dollari dalla Germania e altrettanti dagli Emirati Arabi, che ospitano la Cop28 e sono tra i principali produttori di petrolio a livello mondiale. Il Climate action network, una rete internazionale di quasi 2mila ong impegnate sulla crisi climatica, ha definito “storico” l’accordo di oggi, pur ricordando che un fondo di questo tipo richiederebbe centinaia di miliardi di dollari all’anno. Mariagrazia Midulla è la responsabile clima ed energia di Wwf Italia:


 

Il nuovo attacco di Salvini ai sindacati

Oggi c’è stato lo sciopero nazionale di otto ore delle ferrovie, proclamato dopo lo scontro fra un treno e un tir che in Calabria ha causato la morte di due persone. Due ore dopo la fine della mobilitazione il ministro dei trasporti Matteo Salvini è intervenuto e anziché promettere impegno per la sicurezza, ha accusato i sindacati di aver causato “ritardi, treni cancellati e lunghe code”, parlando di “scene indegne e inaccettabili”. Il capo della Lega ha detto di non aver ordinato una nuova precettazione, dopo quelle delle scorse settimane, “per rispetto di chi ha perso la vita”, ma ha fatto capire di non escluderla nemmeno in casi come questo: “È mia intenzione, in futuro, fare di tutto affinché simili scene non si ripetano”. Stefano Malorgio è il segretario generale della Cgil di categoria:


 

Il fallimento del “trimestre anti-inflazione” sbandierato dal governo

(di Massimo Alberti)

Il dato sull’inflazione in forte calo in tutta Europa pone un problema politico non da poco alla Banca Centrale, con la sua presidente Lagarde ancora, pochi giorni fa, ad insistere sulla necessità di mantenere i tassi alti. I prezzi decelerano più rapidamente del previsto, per due ragioni: il calo dei beni energetici che continua ed il rapido deperire delle economie europee a causa dei tassi alti che hanno stroncato credito, investimenti, oltre al settore immobiliare. Ad oggi, gli analisti finanziari prevedono che la BCE in ogni caso non toccherà i tassi fino almeno a metà del 2024. Ma ha senso, visto che il target della BCE dell’inflazione al 2% è ormai prossimo, tenerli a questi livelli? Il dato odierno dà così fiato alle cosiddette colombe, ovvero quei banchieri che nel direttivo della banca centrale già in questi mesi hanno cercato di limitare un aumento dei tassi da cui ora ci vorrà tempo e difficoltà per tornare indietro. Oggi è intervenuto ad esempio il presidente della banca centrale di Atene, ma soprattutto il neo-governatore di Bankitalia Fabio Panetta, ad auspicare un taglio dei tassi se il calo dell’inflazione accelera. Il taglio dei tassi ha soprattutto come effetto quello che l’economista Clara Mattei definisce “disciplinamento salariale”. In linguaggio più pragmatico: no più soldi a chi lavora. Nonostante gli stessi documenti della BCE riconducano l’inflazione all’energia ed ai profitti nati dalla speculazione delle imprese sui rincari, ragione che ha lasciato perplessi molti banchieri centrali sull’opportunità di portare i tassi a questo livello. Restano poi le singole situazioni nazionali, come l’Italia, dove mese su mese crescono gli alimentari. Un clamoroso quanto prevedibile fallimento del “trimestre antinflazione” sbandierato dal governo.

È morto a 100 anni Harry Kissinger



Funerale in forma privata, poi una cerimonia pubblica di commemorazione a New York. Così sarà ricordato Harry Kissinger, la cui morte è stata annunciata questa mattina. L’ex segretario di Stato e diplomatico di lunghissimo corso americano aveva 100 anni: dalla fine degli anni 60 è stato uno dei protagonisti della politica estera americana, dal Vietnam alla Cambogia, dall’Angola a Timor Est, fino, naturalmente al rovesciamento del presidente Allende in Cile. Nel 1973 è stato insignito del premio nobel per la pace, in queste ore è salutato come un gigante della politica da tutti: in America e in Europa, ma anche a Mosca e Pechino. Personaggio controverso, divisivo, lo definiscono in molti in queste ore: ma la sua politica estera è stata tutta improntata alla spregiudicatezza e al cinismo. Martino Mazzonis, americanista:


 

L’attivismo LGBTQ+ è diventato illegale in Russia

La Corte Suprema russa ha messo fuori leggi il movimento LGBTQ+. La decisione recepisce l’indicazione del Cremlino: il Ministero della Giustizia aveva fatto questa richiesta sostenendo che si tratta di un movimento estremista e come tale pericoloso per lo Stato. Con questa decisione la Corte estende le pene già previste in Russia per la propaganda LGBTQ+ anche a chi sia attivista, da solo o con altri, partecipi o organizzi iniziative a favore dei diritti. Le pene sono fino a 10 anni di carcere. L’Alto Commissariato Onu per i diritti umani ha deplorato la decisione. “Espone i difensori dei diritti umani e chiunque difenda i diritti delle persone Lgbt a essere qualificato come ‘estremista’, termine che ha gravi conseguenze sociali e penali”. Yuri Guaiana, attivista per i diritti LGBTQ+ che fu arrestato a Mosca nel 2017:


 

Addio al cantautore Shane MacGowan, leader dei Pogues

(di Niccolò Vecchia)

La notizia della morte di Shane MacGowan, arrivata nella tarda mattinata di oggi, non è stata una vera sorpresa. Il cantautore, nato 65 anni fa in Inghilterra da genitori irlandesi, era malato da tempo, gli era stata diagnosticata un anno fa una encefalite virale e nei mesi scorsi aveva passato diverso tempo in terapia intensiva. La sua salute era inoltre già resa fragile da anni di dipendenza dall’alcool e dalle droghe.
Shane MacGowan nel corso della sua carriera ha toccato il cuore di moltissimi appassionati di musica, grazie alle sue canzoni e in particolare ai suoi testi, con cui riusciva a raccontare gli emarginati della società con un’intensità poetica e un’empatia senza pari, unendo le sue parole a melodie che tracciavano un ponte immediato, e immediatamente trascinante, tra il folk irlandese e il punk inglese.
La sua carriera di musicista e cantante lo ha visto guidare la band dei Pogues dal 1982 al 1991, anno in cui ne fu espulso per via dei suoi eccessi. Ebbe qualche altra soddisfazione, a metà degli anni ‘90, con un’altra band da lui fondata, i Popes, ma la sua vena creativa si era già esaurita e negli anni 2000 tornò sul palco solo sporadicamente, durante alcune reunion dei Pogues. Sarà ricordato da un vasto pubblico di appassionati che l’ha amato tantissimo. È stato un poeta vero e la sua canzone Fairytale of New York, resterà come uno dei brani natalizi più struggenti e romantici di sempre. Nel 2023 la ascolteremo con una lacrima di commozione in più.

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