Approfondimenti

La morte di Yaya Yafa, il lavoro sempre più precario, l’ipotesi del “decennio d’oro” e le altre notizie della giornata

scioper

Il racconto della giornata di giovedì 21 ottobre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Aveva 22 anni, lavorava da tre giorni e aveva un contratto di una settimana. Vi raccontiamo la storia di Yaya Yafa, che riesce a tenere insieme tutto quello che non va nel mondo del lavoro. Intanto i numeri dicono che il fatturato delle imprese continua a salire, ma i posti sono sempre più precari. Il premier Draghi vola a Bruxelles e parla di crescita del Pil e dell’export italiano. Secondo l’analisi del Sole 24 Ore, per l’Italia è in arrivo un “decennio d’oro”. Ma sarà proprio così? Nel centrodestra volano (ancora) gli stracci. I vaccini da soli non bastano. Dopo il Regno Unito, il caso del Belgio: con l’abolizione dell’obbligo di mascherine e distanziamento nei posti chiusi c’è stata un’impennata dei casi. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

La storia di Yaya Yafa, operaio 22enne morto schiacciato a Bologna

(di Massimo Alberti)

“Costruttori di futuro” è lo slogan sul sito di Inopera, l’agenzia interinale per cui lavorava Yaya Yafa che il futuro lo ha avuto stroncato a 22 anni. Facchino residente a Ferrara, originario della Guinea, lavorava da soli tre giorni, con un contratto di una settimana. E’ morto schiacciato in uno dei poli della logistica più grandi d’Italia, l’Interporto di Bologna. E’ rimasto schiacciato da un camion che ha fatto una manovra improvvisa durante un’operazione di scarico. InOpera “affittava” il giovane operaio al consorzio Metra, per un appalto nel magazzino Sda, del gruppo Poste italiane.
Un magazzino considerato all’avanguardia, inaugurato da Poste italiane pochi anni fa in pompa magna, con tanto di Presidente della Repubblica. Ma le condizioni di lavoro, secondo i sindacati, sono ottocentesche. Non solo per la sicurezza: i lavoratori del sito raccontano di fermi per i rimorchi dei camion “attaccati col nastro adesivo”, e nel caso di oggi dell’assenza di quelle figure di sorveglianza che dovrebbero intervenire in caso di manovre errate per evitare tragedie.
In un contesto dove l’uso di lavoro precario è massiccio: su 300 operai di quel magazzino almeno 100 hanno contratti precari, denuncia il SiCobas. Perché Sda appalta i servizi a cooperative, che a loro volta assumono con Agenzie interinali soprattutto ragazzi stranieri, con contratti anche di pochi giorni come Yaya Yafa, spesso contattati tramite gruppi WhastApp dalla sera alla mattina, denunciano i sindacati. Le richieste di internalizzare i rapporti di lavoro, sempre respinte da Poste italiane, e così dal committente al lavoratore, passando per interinale e cooperativa, si crea un triplo salto che rende impossibile una formazione adeguata. Non solo un problema di precarietà, ma anche di rischio della propria vita.

Ci sono un milione di contratti in più, ma sono tutti precari

(di Massimo Alberti)

Yaya Yafa era uno dei lavoratori precari che stanno trascinando la ripresa italiana. I dati di oggi di Istat e Inps dicono che il fatturato delle imprese continua a salire, ma il nuovo lavoro è prevalentemente a termine e proprio con un boom del lavoro “in affitto”. Degli oltre 1 milione e 100mila nuovi contratti dei primi 7 mesi dell’anno, la quasi totalità è lavoro a termine, in somministrazione e stagionale. Mentre le cessazioni di contratti a tempo indeterminato sono aumentate dell’11% in un anno. In particolare colpisce il nuovo boom del lavoro in affitto, ex lavoro interinale, che oggi si chiama in somministrazione, come il 22enne morto a Bologna. In grande spolvero fino al 2018, poi limitato dal decreto dignità e dalla pandemia, dal 2020 ricresce a colpi del 30% a trimestre. Un centinaio le agenzie che gestiscono circa mezzo milione di lavoratori, secondo i dati del Nidil CGIL. Circa 10mila assunti a tempo indeterminato dalle agenzie e a tempo indeterminato presso le aziende affittuarie. Circa 90mila indeterminati con le agenzie, ma a tempo presso le aziende, gli altri 400mila i contratti a tempo li hanno già con le agenzie. In un turnover vorticoso di contratti anche di 2 o 3 giorni che significa salari bassi, nessuna crescita. Se i più stabili sono lavoratori specializzati, forti nella metalmeccanica, il resto è un mondo di lavoro povero a basso valore aggiunto diffuso in settori come la logistica, fatti di appalti, subappalti, cooperative più o meno legali.
E se l’occupazione ristagna nella precarietà, gli affari delle imprese continuano a migliorare. Ad agosto il fatturato dell’industria è cresciuto dello 0,8% rispetto a luglio, più 13,8% in un anno. E così come produzione, ordinativi, indice di fiducia è sopra i livelli pre pandemia. C’è da chiedersi dove finiscano i soldi -non a chi lavora evidentemente – di una crescita fondata sulla precarietà lavorativa, che significa meno diritti, meno salario e come dimostrano i fatti di Bologna anche meno tutela della propria vita.

Sarà davvero un decennio d’oro?

(di Lele Liguori)

Mario Draghi è a Bruxelles per il consiglio europeo. Attorno a lui c’è un clima nelle cancellerie di fiducia, viene considerato un interlocutore capace e affidabile. Se non addirittura una figura di riferimento in Europa, anche vista l’uscita di scena di Angela Merkel. Sembra si stia affermando un clima di fiducia verso l’Italia di Draghi I dati economici sono positivi: la crescita del Pil e delle esportazioni è migliore del previsto. Il Sole 24 Ore oggi si chiedeva addirittura se l’Italia stia per cominciare un “decennio d’oro”. Lele Liguori – nella trasmissione “The Game” – ha raccolto su questo tema due opinioni.La prima è quella dell’economista Annamaria Simonazzi

Stefano Scarpetta, direttore del lavoro e politiche sociali dell’Ocse

“Meloni? Stia all’opposizione senza romperci i c…”

(di Luigi Ambrosio)

Il giorno dopo il vertice del centrodestra in cui Berlusconi, Meloni e Salvini hanno mostrato unione, coesione e concordia, il centrodestra mostra in realtà di essere a pezzi o quasi. Oggi Salvini ha parlato all’assemblea dei parlamentari della Lega. Qualcuno tra i suoi lo ha registrato e ha fatto uscire l’audio in cui Salvini attacca Giorgia Meloni

“È ovvio che noi abbiamo un centrodestra al governo e uno all’opposizione. Però c’è modo e modo di stare all’opposizione. Si può concordare una quota comprensibile di rotture di coglioni, che però vada a minare il campo Pd e 5 stelle e non fatta scientemente per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra”

https://twitter.com/ilfoglio_it/status/1451213269180588035

Salvini cinicamente afferma che il centrodestra dovrebbe concordare perfino i litigi, stando un po’ al governo e un po’ all’opposizione, e accusa Meloni di attaccare scientemente la Lega. Usa un termine meno nobile, in realtà, che rende ancora meglio l’idea. Lo avete sentito. Non male per due che avevano appena detto di essere più uniti che mai. L’audio rubato ci dice che in realtà non hanno smesso di farsi la guerra. E ci dice pure, a ben vedere, che la guerra si combatte anche all’interno della Lega visto che la talpa che ha passato l’audio al quotidiano Il Foglio, un giornale che porta avanti una battaglia anti sovranista e pro governo Draghi, è una talpa leghista. Evidentemente non amica di Salvini.

Il Belgio deve affrontare la quarta ondata

(di Martina Stefanoni)

La Francia e il Belgio sono due paesi vicini, condividono un confine e la lingua. Anche la percentuale di vaccinati tra la loro popolazione è molto simile. Il 74% del belgi e il 75% dei francesi ha ricevuto almeno una dose. Eppure, in Francia i nuovi casi giornalieri di covid19 rimangono stabili, mentre in Belgio, da qualche settimana continuano a crescere e la curva – graficamente – sta iniziando ad assumere la forma ormai nota della ripida salita. “I numeri non sono buoni”, ha detto il ministro della sanità belga Frank Vandenbroucke, “Siamo evidentemente nel mezzo della quarta ondata. Potevamo aspettarcelo, ma nei prossimi giorni vedremo un’impennata di casi. Dobbiamo farci forza”. Cosa è successo? Perché due paesi confinanti, con una campagna vaccinale praticamente identica, si trovano in due situazioni così diverse? La risposta è la stessa che si sta dando per il caso del Regno Unito. I vaccini, da soli, non bastano. Sono fondamentali per evitare casi gravi e morti (infatti anche in Belgio i tassi di queste due categorie rimangono stabili e non preoccupanti), ma non sufficienti per mantenere il contagio sotto controllo. Anche in Belgio, come nel Regno Unito, a inizio mese il governo ha allentato alcune restrizioni aumentando gli eventi al chiuso e l’eliminazione della richiesta di mascherine per i clienti di bar e ristoranti, anche al chiuso.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1451208668452737024

https://twitter.com/RegLombardia/status/1451211444352176135

Foto | Un momento dello sciopero all’Interporto di Bologna di questa mattina

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR lunedì 29/05 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 29-05-2023

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/05/2023

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-05-2023

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 29/05/2023 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 29-05-2023

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 30/05/2023

    From Genesis to Revelation è una trasmissione dedicata al rock-progressive: sebbene sporadicamente attiva già da molti anni, a partire dall’estate del 1999 con il consolidamento del palinsesto e della redazione ha iniziato a trasmettere regolarmente un’ora di rock progressivo alla settimana. La redazione è composta da Renato Scuffietti, collaboratore di lunga data di Radio Popolare con un grande passione per il prog canonico dei megagruppi dei seventies e dalla ondata albionica di newprog (Marillion, Pendragon, Twelfth Night) e da Matthias Scheller, fan del prog sinfonico, della scena italiana e attento osservatore della cosiddetta borderline progressiva (psichedelia, space, gotico). Nata quasi come divertissement la trasmissione in brevissimo tempo è diventato un preciso punto di riferimento, presentando novità, i grandi classici, fanzine, oscuri inediti, intervistando band, case discografiche, recensendo concerti e dedicando piccole ma preziose monografie ai sottogeneri.

    From Genesis To Revelation - 29-05-2023

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 29/05/2023

    Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz. La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)

    Jazz Anthology - 29-05-2023

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 29/05/2023

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 29-05-2023

  • PlayStop

    La Pillola va giù di lunedì 29/05/2023

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese in questo momento di emergenza, cercando di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 29-05-2023

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 29/05/2023

    Il Suggeritore, la storica trasmissione di teatro di Radio Popolare, ha compiuto 17 anni e può uscire da sola la sera! Ora, infatti, si chiama Il Suggeritore Night Live e va in onda in diretta ogni lunedì, dalle 21.00 alle 22.00, dall’Auditorium “Demetrio Stratos” di Radio Popolare: un night talk-show con ospiti da vari ambiti dello spettacolo dal vivo, che si raccontano ai nostri microfoni e propongono estratti dai loro lavori, nella serata in cui tradizionalmente il teatro osserva il riposo. Finalmente possiamo accogliere i nostri ascoltatori in auditorim: quindi vi aspettiamo dalle 20.00 in veste di pubblico privilegiato di Il Suggeritore Night Live.

    Il Suggeritore Night Live - 29-05-2023

  • PlayStop

    Venti Verticale di lunedì 29/05/2023

    Incrocio di opinioni, punti di vista e interviste sui fatti dell'attualità, col passo del settimanale. Conduce Massimo Bacchetta. Lunedì dalle 20 alle 21

    Venti Verticale - 29-05-2023

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 29/05/2023

    1-Trattato contro l’inquinamento da plastica. Da oggi a Parigi 175 paesi riuniti per trovare un accordo storico. Il secondo round dei negoziati segnato dagli obiettivi ambiziosi dell’unione europea. Contrari Cina, stati uniti e la lobby della petrolchimica. ( Luisa Nannipieri) 2-Spagna, il giorno dopo la disfatta delle sinistre. A sorpresa Pedro Sanchez si dimette da premier e convoca le legislative per il 23 luglio. ( Giulio Maria Piantadosi) 3-Ucraina. Aspettando la controffensiva, Kiev e Mosca moltiplicano gli attacchi aerei e gli annunci propagandistici. ( Emanuele Valenti) 4-Turchia. Vince Erdogan e il nazionalismo. L’opposizione, senza idee, non è stata all’altezza della grande sfida. ( Serena Tarabini9 5-Brescia – Bosnia Erzogovina. 30 anni fa l’uccisione di tre volontari, Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni. ( Intervista a Agostino Zanotti) 6-Sport e molestie sessuali. In india i più famosi lottatori in piazza per chiedere l’arresto del presidente della federazione di wrestling. ( Martina Stefanoni) 7-Serie TV. Su Paramount plus la prima stagione di “ Evil “ ( Alice Cucchetti – Film Tv)

    Esteri - 29-05-2023

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di lunedì 29/05/2023

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 29-05-2023

  • PlayStop

    Di tutto un boh di lunedì 29/05/2023

    l’Italia è una repubblica fondata sul sentito dire. Tra cliché e cose spiegate male, è un attimo perdersi un pezzo di notizia. Per quello Di tutto un boh mette a disposizione approfondimenti con i migliori esperti della galassia per capire il mondo. Un po’ meglio, almeno. In co-conduzione, a turno: Astrid Serughetti, Margherita Fruzza, Erica Casati, Gaia Grassi, Clarice Trombella, Zeina Ayache

    Di tutto un boh - 29-05-2023

  • PlayStop

    Mash-Up di lunedì 29/05/2023

    Mash Up è un dj set di musiche e parole diverse, anzi diversissime, che ogni lunedì si confondono fra loro all’insegna di un tema diverso.  Anzi, “si pigliano perché non si somigliano”.  Conduce, mixa, legge e ricerca il vostro dj per Matrimoni Impossibili, Piergiorgio Pardo aka Pier Nowhere Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 29-05-2023

  • PlayStop

    Jack di lunedì 29/05/2023

    Ospite della puntata Marta Blumi Tripodi per presentare il libro "Quel Gran Genio - Aneddoti e Storie su Lucio Battisti"

    Jack - 29-05-2023

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/05/2023

    Con Piero Milani del Centro Fauna selvatica Il PETTIROSSO di Modena torniamo sugli animali e l'alluvione in Emilia Romagna, ma anche di nutrie, di Rottofreni, Piacenza, di Orsi, di Trentino, di Sagra della Caccia, di Bereguardo, di Guido, di Circolo Arci Via d'acqua di Pavia, di Martina del Ccr.Monza, di Me l'ha detto l'armadillo, Altreconomia

    Considera l’armadillo - 29-05-2023

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 29/05/2023

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 29-05-2023

Adesso in diretta