Approfondimenti

Le proteste contro la riforma delle pensioni di Macron, l’intervento di Greta Thunberg a Davos e le altre notizie della giornata

Greta attacca Davos,è il forum di chi distrugge il pianeta

Il racconto della giornata di giovedì 19 gennaio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Quella di oggi in Francia è stata una giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni di Macron. In Italia, invece, il primo tavolo sulla riforma pensionistica è servito soltanto a convocare altri tavoli. L’attivista Greta Thunberg è intervenuta a Davos attaccando i grandi gruppi energetici. Durante l’incontro di Ramnstein di domani, numerosi governi occidentali potrebbero annunciare l’invio di carro armati a Kiev. Alla camera si è discusso il tema delle intercettazioni telefoniche. Il tribunale di Bruxelles ha confermato la detenzione per l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva kaili. È passato un anno dall’accordo sulla reindustrializzazione della GKN di Campi Bisenzio.

Francia, centinaia di migliaia di persone in piazza contro la riforma delle pensioni di Macron

(di Luisa Nannipieri)

“Dobbiamo mandare un segnale, sbattere il pugno sul tavolo. Perché è la prima manifestazione e dobbiamo far capire che il popolo dev’essere preso sul serio. Il governo cerca già di colpevolizzarci perché scioperiamo ma sarà più difficile far passare quel tipo di messaggio se siamo così numerosi e determinati a far fallire questa riforma”. Vincent ha 30 anni, fa l’assistente sociale nella regione di Parigi e, come tanti, in questo gelido giovedì 19 gennaio ha risposto all’appello dell’unione intersindacale a scioperare e manifestare contro la riforma delle pensioni. Il progetto del governo, che prevede di portare l’età pensionabile dai 62 anni di oggi ai 64 entro il 2030 e che sopprimerebbe alcuni regimi speciali, è particolarmente impopolare. Ma tra il rifiuto del testo e la decisione di scendere in piazza, c’è una bella differenza. E per i sindacati, che per molti francesi in questi anni hanno più collaborato con il governo che protetto gli interessi dei lavoratori, il successo della giornata di mobilitazione nazionale era un po’ una scommessa. Visti i numeri, 400 mila a Parigi e decine di migliaia anche negli oltre 200 eventi nelle piccole e medie città, è riuscita ben oltre le aspettative. Gli organizzatori parlano di più di un milione di manifestanti in totale.
“Mi sembra ci sia molta gente”, dice Gaudine, 61 anni, insegnante: “Si vede che le persone hanno bisogno di esprimersi. è da un pezzo che c’è un malessere diffuso che ora sta esplodendo un po’, nel buon senso del termine, ovviamente.” Contraria alla riforma e al governo, lei non esclude la possibilità che si debba lavorare più a lungo, ma “bisogna adeguare gli orari e le modalità di lavoro e per il momento non è così”

Francette, pensionata, è venuta perché se ha avuto una pensione decente lo deve alle lotte dei suoi genitori. Ora vuole fare lo stesso per assicurare gli stessi diritti ai suoi figli e ai suoi nipoti. E poi, sottolinea: “abbiamo veramente l’impressione che ci stiano fregando. Intanto perché tra chi ha più di 50 anni sono in pochi quelli che possono continuare a lavorare. E poi perché le donne hanno una speranza di vita di 64 anni e gli uomini di 63. Quindi chi andrà in pensione non potrà nemmeno approfittarne.”
Per Christophe, pensionato, ex gilet giallo venuto dal mondo della finanza, si tratta di una riforma ingiusta e inutile. Addirittura, si chiede se non sia una provocazione del governo. Perché: “finanziariamente non ce n’è bisogno e spingere la gente a lavorare più a lungo, nelle condizioni di lavoro attuali, non serve a nulla. E poi abbiamo altre cose da fare: non dobbiamo concepire la pensione come un momento in cui non si fa nulla ma possiamo fare altro, continuando ad essere utili alla società in un modo diverso, anche da pensionati.”
Nonostante il sollievo di vedere che la giornata di mobilitazione è riuscita, aleggia sulla folla il dubbio di quello che succederà nei prossimi giorni. Per Christophe, e per gli altri, è una delle poste in gioco. In pochi pensano che la manifestazione possa far cambiare idea al governo, anche se la pressione della piazza è necessaria e, come si è visto con i gilet gialli, qualcosa è ancora in grado di ottenere. Ma la contestazione va costruita sulla durata e non sarà facile. Nelle prossime settimane sono previste nuove giornate di sciopero, soprattutto nelle raffinerie, e il partito La France Insoumise organizza una nuova manifestazione parigina sabato. Un’azione vista da molti, soprattutto dai più giovani, come complementare a quella di oggi. Anche perché, tra chi non ha potuto scioperare e chi non ha potuto raggiungere Parigi per la paralisi dei trasporti, rimane un’alternativa per far sentire la propria voce.

Il governo italiano sulle pensioni tentenna

(di Massimo Alberti)
In campagna elettorale la destra ha promesso di superare la riforma Fornero, ma oggi al primo tavolo con le parti sociali si è presentato a mani vuote. I sindacati volevano dati e proposte che non ci sono state. Non è chiaro se per coprire le carte sull’ennesima promessa mancata, o perché a mancare siano le idee. Ma il governo ha fatto però intuire, nelle dichiarazioni, che la strada è quello di un peso sempre minore della previdenza pubblica. Che tra disoccupazione e precariato, dice l’INPS, non se la passa bene
Come per altri temi, il primo tavolo sulla riforma delle pensioni è servito a convocare altri tavoli, da febbraio uno a settimana per definire il dopo quota 103. Come sarà, non si sa. I ministri al tavolo non hanno nemmeno visto la piattaforma sindacale. Molti lavoratori hanno votato la destra proprio per le promesse di invertire la rotta sull’aumento dell’età pensionabile della Fornero. Ma per ora il governo non ha detto né se intende farlo, né come o con quali risorse. Se non mostrare le carte sia tattica, o davvero non sappiano che fare, non è dato saperlo. Nelle dichiarazioni della ministra del lavoro Calderone successive all’incontro trapela che il peso della previdenza pubblica sarà sempre minore, a fronte di una forte spinta verso l’integrativa privata. Per chi se la può permettere, ovviamente. Insomma è chiaro che, come avvenuto nell’ultima manovra nonostante le promesse, la previdenza servirà ancora per fare cassa, nel nome della “tutela dei giovani”. Solo che l’Inps, allo stato attuale, prevede che la pensione rischiano di non vederla né i più né i meno giovani. Perché l’Inps prevede che nel 2050 il rapporto tra pensionati e lavoratori sarà di uno a uno. Insomma, causa disoccupazione e lavoro precario, non ci sono lavoratori, e non ci sono contributi. Nonostante al netto dell’assistenza i conti Inps continuino ad essere in equilibro. Insomma il problema leggendo i dati INPS è a monte, e tenere le persone al lavoro a lungo è un palliativo che evidentemente non regge. In ogni caso tutto rimandato a febbraio, tra sindacati scontenti e Confindustria che sorride.

Davos, Greta Thunberg contro i grandi gruppi energetici

L’attivista Greta Thunberg è intervenuta a Davos, attaccando prima i grandi gruppi energetici e poi lo stesso forum: “Sappiamo tutti che le persone che partecipano mettono il profitto economico a breve termine al di sopra delle persone e del pianeta”.
Thunberg è arrivata a Davos con altre tre attiviste: l’ugandese Vanessa Nakate, Luisa Neubauer dalla Germania e Helena Gualinga dall’Ecuador. Insieme hanno presentato al forum una petizione da 900 mila firme in cui si chiede ancora una volta lo stop ai combustibili fossili. “ i top-manager dell’energia “sapevano da decenni che causano catastrofici cambiamenti climatici”, si legge sulla lettera “hanno ingannato i politici e il pubblico”.

Kiev torna a chiedere carri armati all’Occidente

(di Roberto Festa)
“L’ucraina riceverà centinaia di carri armati da diversi paesi”. Lo ha detto il ministro della difesa lituano, spiegando che “sicuramente” domani, durante l’incontro di Ramnstein, numerosi governi occidentali annunceranno l’invio di carro armati Leopard 2.
Il rifornimento di Tank all’ucraina è da giorni al centro delle discussioni. Poco fa il consigliere della presidenza ucraino, Podolyak ha scritto su twitter: “l’Ucraina ha bisogno di carri armati. Che sono la chiave per porre fine alla guerra in modo appropriato. È ora di smettere di tremare davanti a Putin e fare il passo finale”. Anche la Nato è tornata sulla questione, e il presidente del comitato militare, al termine del vertice dei capi dello Stato Maggiore ha detto “Gli obiettivi strategici dei russi non sono cambiati e dunque è probabile che in primavera monteranno una nuova offensiva. I carri armati sono un mezzo importante, soprattutto per poter riprendere i territori occupati.”
Proprio sui carri armati, però, sembra si alimenta un braccio di ferro tra berlino e washington. La nato continua il pressing su berlino, che però sembrerebbe non intenzionato all’invio se prima gli stati uniti non forniranno a kiev gli Abrams, tank di ultima generazione.
Washington, per il momento, lo esclude menzionando difficoltà nella manutenzione. È pronto però un nuovo maxi pacchetto di aiuti militari, che sembra indicare anche un cambio di strategia.

Giustizia, scontro alla Camera sulle intercettazioni telefoniche

(di Anna Bredice)
“Un Parlamento supino e acquiescente alle posizioni dei Pm.” Lo ha detto il ministro della giustizia Carlo Nordio alla Camera dei deputati dove ha ribadito la volontà di intervenire sui cosiddetti abusi nell’uso delle intercettazioni, ma non contento di questo l’ex magistrato, ora passato dall’altra parte, ha attaccato i parlamentari nell’autonomia delle loro funzioni accusandoli, naturalmente riferendosi all’opposizione, di essere supini ai Pm. Il ministro della Giustizia a Montecitorio ha presentato la sua relazione, come aveva fatto ieri al Senato, ma considerate le critiche, oggi aggiusta il tiro e garantisce che le intercettazioni si faranno anche sui reati spia, quelli che potrebbero essere collegati a fenomeni mafiosi. Non è entrato molto nello specifico di quali reati siano però. Le opposizioni, a parte il terzo polo, quindi Pd, Cinque stelle e Sinistra italiana hanno fatto sentire oggi una voce abbastanza unitaria nei confronti delle posizioni della destra sulla giustizia, anche il partito di Giorgia Meloni ha dimostrato di non avere le idee molto chiare su questo, con la candidatura di Giuseppe Valentino indagato in un processo per ‘ndrangheta, alla vicepresidenza del Csm, nome poi ritirato in tutta fretta. Chi ha parlato con voce più forte è stato Conte per i Cinque stelle, che ha invitato Nordio ad avere un maggiore rispetto verso il Parlamento usando anche un linguaggio consono, ha attaccato il governo accusandolo di depotenziare gli strumenti per combattere la mafia. Il Pd ha messo in luce le contraddizioni di Nordio, che sulle intercettazioni ha avuto posizioni diverse nel corso dei mesi.

Eva kaili dovrà rimanere in carcere per almeno un altro mese

Lo ha deciso nel pomeriggio il tribunale di Bruxelles, confermando la detenzione per l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, arrestata a dicembre nell’inchiesta per corruzione che coinvolge anche l’ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri. Prima della sentenza oggi gli avvocati di Kaili hanno sostenuto che abbia subito atti di tortura: “Dall’11 al 13 gennaio è stata in isolamento, per 16 ore è stata al freddo” hanno detto i legali, secondo cui all’ex vicepresidente sarebbe stata negata una seconda coperta, le sarebbe stato tolto il cappotto e le sarebbe stato impedito di dormire e lavarsi. Gli stessi avvocati hanno aggiunto che in sei settimane di carcere non ha potuto vedere la figlia.

GKN, come ti distruggo un’eccellenza industriale

(di Massimo Alberti)
Un anno fa, dopo mesi di presidio permanente, l’accordo sulla reindustrializzazione della GKN di Campi Bisenzio, acquisita dalla società QF dell’imprenditore Francesco Borgomeo. Ma da allora non è mai stato presentato un piano industriale. E da mesi non arrivano gli stipendi. La ex GKN diviene così simbolo dell’assenza di una politica industriale. Nel disinteresse delle istituzioni, mentre i lavoratori continuano a resistere.
Quando sentite politici o imprenditori che usano fiumi di parole sull’industria da rilanciare, sull’eccellenza italiane da valorizzare, ricordategli della GKN, oggi QF. Stabilimento fiorentino di semiassi considerato fiore all’occhiello dell’industria, che nel luglio 2021 l’allora proprietario, il fondo finanziario britannico Melrose – che nel frattempo sta chiudendo un altro stabilimento europeo -, tentava di chiudere dopo aver licenziato con un WhatsApp gli oltre 300 lavoratori. Dopo mesi di lotta, un anno fa l’accordo con la QF che si impegnava a convertire la produzione e reindustrializzare il sito. Ma da quel patto solenne davanti alle istituzioni, il vuoto. Subito il collettivo di fabbrica ha fiutato il possibile inganno: che l’acquisizione non servisse a rilanciare, ma a chiudere. Quanto successo in questi mesi sta rendendo realtà quel sospetto: il piano industriale non è mai arrivato, Borgomeo ha più di una volta disertato i tavoli istituzionali, un paio di tentativi goffi di svuotare i capannoni, richieste di soldi pubblici per casse integrazione ritenute illegittime, e da alcuni mesi gli stipendi che non arrivano “nel tentativo di prenderci per fame” accusa il collettivo. Qualche lavoratore nel frattempo ha ceduto, ma la stragrande maggioranza sono ancora li. A curare i capannoni, col bar alla portineria. E non sono stati fermi; hanno presentato un piano di rilancio industriale chiedendo al pubblico di finanziarlo, hanno creato una società di mutuo soccorso, sempre con l’appoggio del territorio e la solida rete di solidarietà creata in quest’anno e mezzo. Ma ciò che sconcerta è lo stare a guardare delle istituzioni il deperire di un’eccellenza industriale, il cui salvataggio sembra interessare solo ai suoi operai Quando sentite promessi di politici o imprenditori su rilanci industriali o posti di lavoro, ricordatevi l’ex GKN.

  • Autore articolo
    Redazione
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR domenica 28/05 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 28-05-2023

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 28/05/2023

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-05-2023

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/05/2023 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-05-2023

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 28/05/2023

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 28-05-2023

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 28/05/2023

    Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L’Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l’adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell’esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell’Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.

    Prospettive Musicali - 28-05-2023

  • PlayStop

    News della notte di domenica 28/05/2023

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 28-05-2023

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 28/05/2023

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 28-05-2023

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di domenica 28/05/2023

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 28-05-2023

  • PlayStop

    Sunday Blues di domenica 28/05/2023

    Bill Watterson, il fumettista statunitense creatore della striscia Calvin & Hobbes, amava dire: “Non potrò mai divertirmi di domenica, perché non riesco a dimenticare che l’indomani ho scuola.” E più o meno da qui parte Sunday Blues. Quando le prime brume della sera iniziano a fare capolino, quando la pioggerellina domenicale diventa ancora più insopportabile, quando si accende la macchina per fare rientro a casa, quando arriva quel suono o quell’immagine che iniziano a farvi capire che il fine settimana è proprio finito allora è il momento di accendere la radio e ascoltare Sunday Blues. Abbiamo l’ardore e l’ardire di poter rappresentare l’ultimo colpo di coda del vostro fine settimana cercando di farvi passare quella tipica malinconia della domenica sera di quando si inizia a pensare che dopo poche ore riprenderà la routine settimanale. Insomma sarà una lotta collettiva contro il Sunday Blues; la tristezza della fine del fine settimana. Lo faremo con la musica, con qualche notizia, con il traffico ma soprattutto con le telefonate degli ascoltatori. Condotto da Davide Facchini e Luca Gattuso featuring Marina Catucci da New York. Tutte le domeniche dalle 19.00 alle 21.00

    Sunday Blues - 28-05-2023

  • PlayStop

    L'artista della settimana di domenica 28/05/2023

    Ogni settimana Radio Popolare sceglierà un o una musicista, un gruppo, un progetto musicale, a cui dare particolare spazio nelle sue trasmissioni, musicali e non. La nostra scelta racconterà molte novità discografiche, ma non soltanto. E ogni domenica, con mezz’ora di speciale, concluderemo i sette giorni proponendo un profilo approfondito del nostro Artista della Settimana.

    L’Artista della settimana - 28-05-2023

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 28/05/2023

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 13, Bollicine torna a raccontare la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: ogni settimana un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 28-05-2023

  • PlayStop

    Archivio Ricordi di domenica 28/05/2023

    Era da tempo che pensavo ad un nuovo programma, e non mi accorgevo che era già lì…ma dove? Semplice, nei vari supporti magnetici e negli hard disk dei miei due pc contenenti i miei incontri musicali (che non voglio chiamare interviste) degli ultimi quarantasei anni: quindi oramai un archivio, un archivio di parole e di voci che raccontano e portano alla musica! Quindi un archivio parlato, un Archivio Ricordi, da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni, che ci ha conservato - tra le altre - la storia del melodramma: quello è l’Archivio storico Ricordi. Il mio non è ancora storico ma ci manca poco, eppoi vale la continuità: dalla conservazione su carta a quella digitale, tutto scorre… Ad ogni puntata un personaggio: spesso musicista, o in qualche modo legato alla musica, e non proprio un’intervista ma una conversazione con un’intelligenza musicale, potremmo dire. Qualche nome per le prime settimane? Bruno Canino, Claudio Abbado, Giorgio Gaslini, Franco Battiato, Maurizio Pollini, Riccardo Chilly, Sergio Endrigo, Karlheinz Stockhausen, Ennio Morricone… Un archivio sonoro che non si ferma, e che mentre racconta nel passato continua ad alimentarsi nel presente. E senza accorgerci ci troveremo su un sentiero della Storia della Musica. Buon ascolto. Claudio Ricordi settembre 2022

    Archivio Ricordi - 28-05-2023

  • PlayStop

    Soulshine di domenica 28/05/2023

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 28-05-2023

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 28/05/2023

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 28-05-2023

  • PlayStop

    Canta che ti passa di domenica 28/05/2023

    I concerti della settimana e una breve monografia sugli artisti in tour

    Canta che ti passa - 28-05-2023

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 28/05/2023

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 28-05-2023

  • PlayStop

    C'è di buono di domenica 28/05/2023

    La cucina, la gastronomia, quello che mangiamo…hanno un ruolo fondamentale nella vita di tutti noi. Il cibo che scegliamo ci cambia, ci influenza e parla di noi. Ci può far stare bene o male in base a quello che scegliamo di avvicinare alla bocca. L’atto di cucinare e di mangiare ogni giorno è uno dei più importanti che possiamo fare. E va affrontato con consapevolezza, con conoscenza, oltre che con uno spirito divertito. Per questo Niccolò Vecchia a C’è di buono ogni settimana racconterà di prodotti e di cucina, raccogliendo storie contadine antiche e contemporanee, parlando di una cultura che può essere, insieme, popolare e raffinata.

    C’è di buono - 28-05-2023

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 28/05/2023

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 28-05-2023

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 28/05/2023

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 28-05-2023

Adesso in diretta