Approfondimenti

Il via libera dell’UE al piano Asap, l’inchiesta sulla strage di Cutro e le altre notizie della giornata

Parlamento Europeo

Il racconto della giornata di giovedì 1 giugno 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il Parlamento Europeo ha votato a favore del piano Asap, che punta a incrementare la produzione di munizioni per rafforzare la capacità bellica dell’Unione. Al vertice della Comunità politica europea in Moldavia,  Zelensky è tornato a spingere per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. In Italia, un omicidio su sei è in realtà un femminicidio compiuto da un partner o ex partner. Il governo ha approvato l’emendamento che toglie ai magistrati contabili il controllo sui progetti del PNRR. Oggi la procura di Crotone ha perquisito le sedi di Frontex, della Guardia di finanza e della Guardia costiera.

Per la prima volta dalla sua fondazione, l’Unione Europea utilizzerà il suo bilancio per la produzione di armi

(di Martina Stefanoni)
Un miliardo di euro per accelerare la produzione da parte delle imprese europee delle munizioni da inviare in Ucraina. Questo prevede il piano di Bruxelles approvato oggi dal Parlamento Europeo con 446 voti a favore, 67 contrari e 112 astenuti. Il progetto, denominato Asap, eloquente acronimo per Act in Support of Ammunition Production, prevede che la metà delle risorse arriveranno direttamente dalle casse di Bruxelles, mentre i restanti 500 milioni di euro saranno stanziati dai singoli Stati membri che potranno, se lo vorranno, attingere anche ai soldi del PNRR e del fondo di Coesione.
Quest’ultimo è il punto più discusso sia tra i parlamentari che dall’opinione pubblica ed è stato oggetto degli emendamenti – respinti – presentati dal gruppo dei Socialisti e democratici che puntavano, appunto, all’esclusione dell’uso di questi fondi.
L’approvazione del piano, infatti, rappresenta un altro passo verso l’utilizzo del bilancio dell’UE per scopi di difesa – nonostante i trattati Ue tecnicamente vietino “le spese derivanti da operazioni con implicazioni militari o di difesa”.
Ora i deputati inizieranno i negoziati con il Consiglio, per raggiungere un accordo, e adottare il testo finale durante la sessione Plenaria di luglio.

Il voto di oggi rappresenta una svolta nella gestione delle risorse europee, lontano dai progetti ambientali o digitali per cui fondi come il PNRR o di coesione erano stati creati.
Il voto di oggi, oltre ad essere una prima volta, contraddice anche quanto sancito dall’art. 41 del Trattato sull’Unione Europea che vieta che “le spese derivanti da operazioni aventi implicazioni militari o di difesa” siano a carico del bilancio dell’UE.
Sentiamo Roberto Castaldi, docente universitario e direttore del portale di informazione europea euractiv.it

 

E il PD si rispacca!

(di Luigi Ambrosio)
Il Pd ha una lunga tradizione di contrasti interni, divisioni, spaccature.
Ma sulla guerra, il sostegno all’Ucraina invasa dalla Russia e temi correlati, aveva sempre mantenuto una compattezza. Oggi quell’argine è saltato.
Al Parlamento Europeo, dei 15 deputati del Pd, 8 hanno votato a favore della proposta di regolamento della Commissione Europea per la produzione di munizioni e missili. Uno ha votato contro. Sei si sono astenuti. Poi due di loro, Toia e Moretti, hanno detto di essersi sbagliate. Chissà nel frattempo cosa è successo. Ma errori veri o diplomatici a parte, la frattura non si può nascondere. Seppur indirettamente, si pone un tema in relazione alla linea di politica estera. Il ganglio più delicato, quello con le maggiori implicazioni e conseguenze.
La segretaria Schlein non aveva dato una indicazione di voto, forse perché consapevole delle divisioni. Ora però le viene di nuovo imputata una indecisione che si era già manifestata su altri dossier.
È una delle critiche che deve fronteggiare, dopo che nei giorni scorsi si sono mossi da Orlando a Franceschini a Prodi per dire, con toni e sfumature e accenti molto diversi, che così non va, che serve maggiore collegialità, che inseguire movimenti alieni alla tradizione del PD non è sufficiente.
La segretaria ieri con una diretta social non ha pensato di rasserenare gli animi anzi ha rilanciato.
Ha parafrasato Mao -“il cambiamento non è un pranzo di gala”- e ha buttato lì una frase che si può interpretare come la versione schleiniana dello “stai sereno” renziano: “mettetevi comodi”.
“Abbiamo solo cominciato” ha aggiunto. Una cosa che probabilmente stanno pensando anche i suoi avversari interni.

Zelensky torna a spingere per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO

Il presidente ucraino Zelensky oggi ha partecipato alla riunione della Comunità politica europea in Moldavia, che racchiude 47 Paesi.
Zelensky al vertice è tornato a spingere per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Una possibilità che però, per il momento, è esclusa da gran parte degli alleati. Da Oslo oggi, dove è in corso la riunione informale dei ministri degli Esteri della NATO, la ministra tedesca Annalena Baerbock ha detto che finché l’ucraina sarà in guerra non si potrà parlare del suo ingresso nella NATO. Una posizione condivisa anche da paesi chiave come Stati Uniti e Francia.
Durante un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Zelensky è anche tornato sul piano di pace dell’Ucraina. “Abbiamo discusso modi specifici per attuare la formula di pace ucraina e consolidare il sostegno globale alla nostra iniziativa di pace” ha scritto su twitter. Parlando con i giornalisti, infatti, Zelensky ha confermato che Kiev sta organizzando un vertice di pace globale, basato proprio sul piano ucraino, al quale non verrà invitata la Russia. L’obiettivo di Zelensky è quello di coinvolgere più paesi possibili, compresi i leader del sud globale.

In Italia un omicidio su tre ha come vittima una donna

(di Diana Santini)
Da un lato ci sono i numeri. In Italia un omicidio su tre ha come vittima una donna: nei primi cinque mesi di quest’anno sono 45 le donne uccise, la stragrande maggioranza delle quali in ambito familiare o affettivo, la metà, 22 da un compagno o ex compagno. In altre parole, un omicidio su sei in Italia è in realtà un femminicidio compiuto da un partner, o ex partner. I dati sono diffusi settimanalmente dal Viminale, questi sono aggiornati al 28 di maggio, e dunque non includono le due donne uccise negli ultimissimi giorni, Giulia Tramontano e Pierpaola Romana. Prima di loro, alcune conosciute altre magari finite in fondo a una pagina di cronaca perché non tutti i femminicidi sono telegenici: Giulia Donato, Martina Scialdone, Oriana Brunelli, Sigrid Gröber, Giuseppina Traini, e troppe altre. Insomma, in Italia ogni settimana, c’è un uomo che decide di porre fine a una relazione sentimentale nel modo più assurdo, ingiustificato, e, volendo sforzarsi di vederla dal lato del femminicida: difficile, pericoloso, emotivamente complicato e penalmente rilevante. La ragione, se di ragione si può parlare, è nota, poggia sulla disparità tra i generi e su una concezione proprietaria delle relazioni. È una radice difficile da estirpare, soprattutto se gli interventi, ora si parla di codice rosso rafforzato mentre la ministra Roccella ha annunciato puntuale l’ennesimo pacchetto di norme antiviolenza, sono incentrati solo sulla punizione e mai sulla prevenzione: non del femminicidio, ma della cultura in cui matura.

Corte dei Conti e PNRR, il governo tira dritto

(di Anna Bredice)
Interessante la sequenza temporale: in mattinata il presidente della Corte dei conti si era detto nuovamente contrario alle scelte del governo di limitare i poteri della Corte dei conti sul PNRR, poco dopo la commissione alla Camera dei deputati vota proprio quelli emendamenti che tolgono potere all’organo di rilievo costituzionale, il terzo momento poi si svolge a Palazzo Chigi quando il governo chiama la Corte dei conti per promettere un tavolo di lavoro. A cose fatte quindi, quando l’intenzione del governo di prorogare da un lato lo scudo erariale e togliere il controllo della Corte dei conti sull’uso del PNRR era diventato già un voto in parlamento, nonostante le opposizioni chiedessero di sospendere tutto, in attesa anche dell’incontro a Palazzo Chigi. Inserito quindi come emendamento in un decreto legge, quello sulla pubblica amministrazione, Giorgia Meloni procede nel togliere un pezzo di potere all’organo di controllo dei conti su un tema fondamentale di spesa pubblica che riguarderà tutti i ministeri e centinaia di appalti per anni. E la corte dei conti dovrebbe nelle intenzioni di Palazzo Chigi fare solo un controllo ex post, quando invece il presidente questa mattina ha ribadito la necessità che sia concomitante e lo stesso Gentiloni da Bruxelles ha chiarito che la vigilanza sulla spesa pubblica dei fondi europei non può esser delegata solo all’Unione europea. La prossima settimana quindi dovrebbe aprirsi un tavolo di confronto, per Palazzo Chigi nella prospettiva di una revisione per la responsabilità erariale, del controllo concomitante e per scrivere un codice dei controlli. Cosa che il parlamento sta già facendo a maggioranza.

I primi indagati per la strage di Cutro

Ci sarebbero alcuni indagati nell’inchiesta sulla strage di Cutro.
Oggi ci sono state perquisizioni per accertare eventuali responsabilità per il mancato intervento per soccorrere il barcone carico di migranti che il 26 febbraio scorso s’infranse a poche decine di metri dalla riva.
94 morti accertati, oltre a un numero imprecisato di dispersi. Secondo i rapporti ufficiali 34 vittime sono uomini, 26 sono donne e 34 minori, di questi 31 avevano meno di 14 anni. Persone annegate a pochi metri dalla riva.

Le persone iscritte nel registro degli indagati sarebbero componenti del sistema di soccorso che avrebbe dovuto essere attivato in soccorso dei migranti dopo l’individuazione dell’imbarcazione. Da qui l’iniziativa della Procura di disporre la perquisizione delle sedi di Fontex, Guardia di finanza e Guardia costiera.

La domanda chiave è: si sarebbero potuti salvare?
Per rispondere, i magistrati si stanno muovendo per ricostruire con precisione la catena dei soccorsi.

Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR mercoledì 08/05 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 08-05-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 08/05/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 08-05-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 08/05/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 08-05-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    0091 di giovedì 09/05/2024

    Dalla musica classica alle produzioni elettroniche moderne, dai villaggi alla diaspora, l'India raccontata attraverso la sua musica. IG baaz_light_year

    0091 - 08-05-2024

  • PlayStop

    Jazz Ahead di mercoledì 08/05/2024

    Dischi nuovi, progetti attivi, concerti imminenti, ospiti appassionati, connessi al più che ampio e molto vivo mondo del Jazz e delle sue conseguenze. Musica, soprattutto, scelta con il desiderio di dare spazio alla scena contemporanea di un genere con un passato importante, ma la cui storia è ancora, decisamente, in corso. La sigla del programma è Theme Nothing di Jaimie Branch. A cura di Nina Terruzzi, in onda ogni mercoledì dalle 23.00 alla mezzanotte.

    Jazz Ahead - 08-05-2024

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 08/05/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 08-05-2024

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di mercoledì 08/05/2024

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 08-05-2024

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 08/05/2024

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 21 alle 22. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 08-05-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di mercoledì 08/05/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 08-05-2024

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 08/05/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 08-05-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di mercoledì 08/05/2024

    (153 - 535) Dove va in onda la puntata più colma della storia della trasmissione con Marina Catucci da New York sul processo Trump, e le sue intemperanze, Guido Foddis da Lucca che non è riuscito a vedere molto della tappa del Giro d'Italia di ciclismo, l'avv. Francesco Iorno, comandante della Polizia Locale di Crotone, sui cittadini che rubano i cartelli stradali e la Pisi che recensisce l'Eurovision Song Contest.

    Muoviti muoviti - 08-05-2024

  • PlayStop

    Bleach dei Nirvana, il ventennale del 2009

    Superato il trentennale della ingombrante scomparsa di Kurt Donald Cobain, la cosa più giusta per provare a far sì che quella breve vita non sia stata spesa invano è sicuramente il continuare a rivolgere l'attenzione, più che a quella fine, a tutto quello che il ragazzotto di Aberdeen è riuscito a concludere in vita, umanamente oltre che artisticamente. Approfittiamo quindi dell'archivio di Popolare Network per recuperare uno speciale originariamente andato in onda in una domenica sera del 2009 che si proponeva di fare come meglio possibile gli auguri di buon ventesimo compleanno al primo LP del trio che ha cercato di spazzare via dal rock'n'roll tutto un machismo già allora assai stantio. Quel Bleach fu infatti un valido tentativo, prima che i Nirvana fossero scagliati nell'Olimpo col disco successivo, di uscire vivi dagli anni '80.

    Clip - 08-05-2024

  • PlayStop

    Playground di mercoledì 08/05/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 08-05-2024

  • PlayStop

    Soulshine di mercoledì 08/05/2024

    1. “Rise Up Children” – Quinn Sullivan 2. “Tell Me Why U Do That” – Grace Bowers & The Hodge Podge 3. “Touch” – Judith Hill 4. “Black Widow” – Judith Hill 5. “Flame” – Judith Hill 6. “Superman” – Wonder 45 7. “Wonderland – Live Studio Session” – Wonder 45 8. “Machine” – Isaac And The Soul Company 9. “Flea” – St. Vincent 10. “Starbuster” – Fontaines D.C.

    Soulshine - 08-05-2024

  • PlayStop

    Jack di mercoledì 08/05/2024

    Approfondiamo le dichiarazioni di Billie Eilish sull'impatto ambientale del vinile e sulla capacità delle edizioni speciali di pesare sul mercato con Cristian Adamo, proprietario della vinileria di Bologna, e con Ferruccio del negozio Dischi Volanti di Milano

    Jack - 08-05-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 08/05/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi con Giovanni Amori, ricercatore del @C.N.R. Centro Nazionale della Ricerca ha parlato di scoiattoli, ma anche del Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni

    Considera l’armadillo - 08-05-2024

  • PlayStop

    Un lungo preambolo futurista

    quando non riusciamo a collegarci bene con l'Emiro Lucano in trasferta in Arabia, ricordiamo l'appuntamento con la mappatura delle sosta selvaggia a Milano prevista per il 16 maggio e infine ospitiamo il Principe della notizia

    Poveri ma belli - 08-05-2024

Adesso in diretta