Approfondimenti

La manifestazione a Milano contro il decreto Cutro, la protesta contro il caro-affitti e le altre notizie della giornata

Protesta Milano Cruto

Il racconto della giornata di domenica 7 maggio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In un migliaio oggi a Milano hanno manifestato contro il cosiddetto decreto Cutro, il provvedimento del governo Meloni che rende più difficile la richiesta d’asilo e restringe l’accoglienza, mentre è stata un fallimento la parata neofascista a Dongo, sul lago di Como. Davanti al Politecnico di Milano, intanto, prosegue la protesta contro il caro-affitti in città. In Cile l’elezione dei 50 consiglieri costituzionali è il secondo tentativo in due anni per archiviare definitivamente la Costituzione scritta dal dittatore Pinochet nel 1980.


La manifestazione a Milano contro il decreto Cruto

In un migliaio a Milano hanno manifestato contro il cosiddetto decreto Cutro, il provvedimento del governo Meloni che rende più difficile la richiesta d’asilo e restringe l’accoglienza.

Il presidio in piazza Oberdan è poi diventato un corteo.

(di Diana Santini)

Piazza Oberdan si riempie poco a poco, mentre intorno scorre placida la prima domenica milanese che sa d’estate. Si formano piccoli capannelli di persone che già si conoscono, volontari di associazioni, attivisti di ong, sindacalisti di base. Un impianto audio inizia a diffondere gli interventi delle organizzazioni che hanno aderito alla giornata: comincia l’asgi, l’associazione studi giuridici sull’immigrazione, denunciando il paradosso di creare irregolarità e marginalità quando si predica di volerla combattere. Il paradosso e la furbizia. Qualcuno parla del nome di questo decreto contro cui oggi sono scese in piazza a Milano un migliaio di persone: è offensivo, ipocrita, osceno intitolare a un provvedimento che non fa altro che complicare la vita a chi già è italia a qualcuno che è morto cercando di arrivarci. Poi il presidio si scioglie in un corteo, direzione la Stazione Centrale. In testa ci sono i ragazzi del Sudan, una ventina, slogan in italiano contro la guerra che torna a insanguinare il paese da cui sono scappati, molti anni fa, a causa di un’altra guerra troppo uguale a questa. Più indietro una delegazione di attivisti e dissidenti tunisini, coi cartelli appesi al collo a denunciare la spirale di corruzione repressione miseria in cui si sta avvitando un paese che solo pochi anni fa aveva sognato un futuro e aveva provato a conquistarselo. Due storie in mezzo a tante, che spiegano bene che di fronte alla disperazione non c’è decreto nè muro che tenga, che evidenziano come l’intervento del governo sia inutile almeno quanto è crudele. E che danno un senso anche alla presenza di tutti gli altri, troppo pochi, troppo silenziosi, ma pur sempre lì, a cercare, ostinatamente, di non abituarsi a tutto questo.
 

La protesta al Politecnico contro il caro-affitti a Milano

La tenda di Ilaria Lamera, 23 anni, fuori dal Politecnico di Milano è riuscita a portare a livello nazionale il dibattito sul caso casa. PD, Sinistra Italiana, Verdi, Italia Viva e Azione oggi hanno fatto dichiarazioni nelle quali chiedono al governo Meloni di intervenire.
La protesta della studentessa ha avuto una forte eco mediatica e politica e il sindaco di Milano Beppe Sala ha convocato per giovedì un tavolo con i rettori delle università milanesi e gli assessori alla casa del Comune e della Regione Lombardia.

(di Luca Parena)

Lo striscione “Contro gli affitti insostenibili” resta appeso ai tronchi di due pini, davanti all’ingresso del Politecnico di Milano. Attorno c’è chi comincia a smontare la tenda, qualcun altro, dopo aver trascorso la notte lì, ha deciso di lasciarla per chi, fino a giovedì, si darà il cambio per dare ancora voce e corpo alla protesta.
La studentessa Ilaria Lamera termina da questa sera il suo presidio, altri e altre hanno deciso di continuare la sua iniziativa per qualche giorno, quando il sindaco Sala e l’assessore Maran li riceveranno a palazzo Marino. È un primo segnale. Il gesto di piantare quattro picchetti in piazza Leonardo, nella sua semplicità, sembra aver ricordato, almeno per il momento, che un modo per incidere sul costo dell’abitare va trovato.
Diversi politici hanno incontrato Ilaria e chi ha manifestato in questi giorni, oggi il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. 


La protesta vive dello sforzo anche di chi a Milano ha sempre sognato di viverci e ora che ce l’ha fatta non vuole che il suo sogno resti senza casa. Yuri si è unito al presidio nel fine settimana. Fa il fotografo di moda, vive in un monolocale che gli costa ogni mese più della metà dello stipendio. Dice che per lavorare dove ha sempre voluto è disposto a fare sacrifici, ne sta facendo da anni. Sa però che non potrà farne ancora a lungo, soprattutto sa che non è giusto.

Il fallimento della parata neofascista a Dongo

È stata un fallimento la parata neofascista a Dongo, sul lago di Como, dove Benito Mussolini in fuga venne fermato dai partigiani. A celebrare il Duce poche persone, ancora meno degli anni scorsi. Molto più riuscito il presidio antifascista con circa 500 persone chiamate dall’Anpi e dalle associazioni antifasciste della provincia di Como. Sentiamo Celeste Grossi della presidenza dell’Arci Lombardia:

Presente alla manifestazione dopo tanti anni che un parlamentare del Pd, la capogruppo alla camera Chiara Braga:


 

Oltre 600 persone in poche ore a Lampedusa

Anche oggi sono continuati gli sbarchi a Lampedusa. 151 persone sono state soccorse dalla Guardia Costiera mentre viaggiavano su un barcone di 12 metri verso l’isola e sono stati portati all’hotspot. Altre 118 migranti erano appena arrivati. Sempre oggi 80 persone sono state trasferite da Lampedusa a Pozzallo.
Nella notte erano arrivate a Lampedusa 388 persone migranti. E così l’hotspot si è riempito di 1.300 persone, mentre ne potrebbe ospitare al massimo 400. Entrambi i barconi arrivati oggi erano partiti dalla Libia, paese da cui sono di nuovo intensificate le partenze.
In una intervista a El Pais, oggi la Commissaria Europea agli interni, Ylva Johansson ha detto che le Ong svolgono un ruolo importante nel salvare le vite. Una posizione molto diversa da quella del governo italiano che ha appena approvato il cosiddetto decreto Cutro che stringe ancora le maglie dell’immigrazione.

Le milizie della Wagner non lasceranno Bakhmut

Il capo della milizia mercenaria Wagner che combatte a fianco dell’esercito russo in Ucraina, Prigozin, ha cambiato idea: oggi ha detto che i suoi uomini non lasceranno Bakhmut assediata.
Pochi giorni fa aveva annunciato che la Wagner avrebbe lasciato le postazioni a Bakhmut perché Mosca non forniva loro armi e munizioni. Oggi Prigozin ha detto invece che le armi arriveranno. Con questa operazione Prigozin ha mostrato di avere molto potere a Mosca,
Intanto la guerra continua sia sul campo che nelle schermaglie verbali tra Mosca e Kiev, in particolare sulla da tempo annunciata controffensiva ucraina. “Quando lanceremo la controffensiva la Russia sarà nel panico” ha affermato oggi il viceministro della difesa ucraino, Gavrilov.
 

Il Cile torna al voto per la nuova Costituente

L’elezione dei 50 consiglieri costituzionali del Cile, con parità di genere, che dovranno scrivere una nuova costituzione affiancati da 25 esperti entro il 7 novembre è il secondo tentativo in due anni per archiviare definitivamente la Costituzione scritta dal dittatore Pinochet nel 1980. Il precedente processo fu seccamente bocciato dagli elettori che dovevano ratificare la bozza di Costituzione elaborata da un’assemblea costituente nel referendum del settembre scorso. Un risultato che mise in seria difficoltà il governo di sinistra di Gabriel Boric che era stato eletto alla presidenza sulla scia del movimento di piazza che chiedeva cambiamenti radicali. Divisioni tra i partiti tradizionali della sinistra e i movimenti, debolezza delle destre minoritarie in costituente, molti osservatori dissero che la costituzione era troppo sbilanciata a “sinistra” per un paese che continua ad avere un’anima conservatrice non indifferente. Per Boric, è l’ultima opportunità di potere firmare da presidente la nuova Costituzione, se sarà confermata dai cittadini con il referendum programmato per il 7 dicembre prossimo. Per non fallire per la seconda volta, si scommette che il testo che uscirà questa volta sarò più moderato rispetto al precedente, ma soprattutto che dovrà anche considerare anche i punti di vista dei settori conservatori cileni che erano stati prima ignorati. Ovviamente, tutto dipenderà dal risultato delle votazioni in corso, alle quali si presentano 5 liste, 3 di destra e centrodestra e 2 di sinistra e centrosinistra.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/09 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 16/09 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/09/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Una Napoli sconosciuta in bianco e nero in “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi

    Già vincitore di un Leone d’Oro per “Sacro Gra” nel 2013 e di un Orso d’Oro tre anni dopo alla Berlinale, Rosi riceve anche il Premio Speciale della Giuria di Venezia 82. In “Sotto le nuvole” l’esplorazione si sposta nella Napoli della circumvesuviana, in un bianco e nero inedito per la città dei mille colori, tra la terra che ogni tanto trema, sotterranei archeologici in mano alla camorra, la centrale dei Vigili del Fuoco, le fumarole dei Campi Flegrei e il Porto di Torre Annunziata con con una nave siriana che scarica grano ucraino. “È il mio primo film non politico” sostiene Rosi, eppure nel fuoricampo di “Sotto le nuvole” il non detto arriva anche in senso politico. L'intervista di Barbara Sorrentini

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 16/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 16-09-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 16/09/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 16-09-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 16/09/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: il regista Gianfranco Rosi sul suo film "Sotto le nuvole"; Emanuela De Rocco introduce il movimento "La scuola per la Palestina" e le future iniziative; Flavio Parisi sul suo libro "Tokyo è una grande cucina" (UTET); la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 16-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 16/09/2025

    Pubblica ha ospitato il giurista Luigi Ferrajoli, allievo di Norberto Bobbio. Ferrajoli è professore emerito di filosofia del diritto all’Università Roma Tre. Tra i suoi libri, due titoli legati al progetto di costituzione planetaria che ha elaborato negli ultimi anni: si tratta di “Progettare il futuro. Per un costituzionalismo globale” (Feltrinelli 2025), e “Per una Costituzione della Terra. L’umanità al bivio” (Feltrinelli 2022). Come si ricostruisce la sovranità del diritto internazionale fatta a pezzi dai vari Netanyahu, Putin e Trump? Ferrajoli ha già risposto da tempo a questo interrogativo, da quando ha proposto una "Costituzione della Terra", una costituzione che contiene diritti e principi fondamentali validi per tutti gli abitanti del pianeta e con l’indicazione di espliciti strumenti per realizzarli.

    Pubblica - 16-09-2025

  • PlayStop

    Speciale Freedom Flotilla - 16/09/2025 - ore 10:36

    Omaggio ai pionieri della Freedom Flotilla, sorella maggiore della Global Sumud Flotilla, pionieri tra i quali c'era Vittorio Arrigoni, riusciti nel 2008 ad arrivare a Gaza via mare. Materiale del nostro archivio raccolto e montato da Virginia Platini. Buon ascolto!

    Gli speciali - 16-09-2025

  • PlayStop

    GIANLUCA GRIMALDA - A FUOCO!

    GIANLUCA GRIMALDA - A FUOCO! - presentato da Marianna Usuelli

    Note dell’autore - 16-09-2025

  • PlayStop

    MILANO, VENDITA DELLO STADIO: TEMPI SUPPLEMENTARI?

    Stringono i tempi nella procedura di vendita dello stadio Meazza. Nel giro di pochi giorni è prevista la delibera di Giunta e il voto in Consiglio comunale per autizzarla. In una procedura che sembra quasi gia scritta, nelle ultime ore appare qualche fatto nuovo: un'assemblea molto partecipata a Milano, una proposta per prendere più tempo, il ritorno alla carica di chi chiede un referendum per decidere. In zona Cesarini potrebbero decideresi i tempi supplementari? Ospiti: Roberto Maggioni, redazione locale di RP; Franco D'Alfonso, Centro Caldara di Milano, estensore della proposta; Gabriele Mariani, Comitato Referendum per San Siro; Bruno Ceccarelli, Pd Milano, Commissione urbanistica; Lia Quartapelle, parlamentare Pd. In studio Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 16-09-2025

  • PlayStop

    Caso Kirk: "Il Governo vuole creare un clima di paura" dice Benedetta Tobagi

    “Quelle che arrivano dalla maggioranza sono delle sciocchezze, che sarebbero grottesche se non fossero pericolose perché tradiscono una chiara volontà di creare un clima di paura e di allarme, criminalizzando tutta la galassia dell’opposizione”. Così Benedetta Tobagi, intervistata da Luigi Ambrosio all'Orizzonte delle Venti, sui reiterati attacchi del Governo alle opposizioni accusate di fomentare la violenza. “Anche per ciò che porto nel mio nome, l’Italia ha nella sua storia una sinistra antifascista e democratica che non è mai stata violenta. Figure come mio padre e Aldo Moro sono state colpite addirittura dal terrorismo di sinistra. Questa è la storia che vergognosamente Meloni, Tajani e Salvini non riconoscono e che, invece, deve essere la nostra forza”.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 16/09/2025

    In diretta dall'Ucraina Sabato Angieri ci racconta delle profonde differenze che ormai segnano il paese tra territori in guerra e retrovie, di chi non vuole andarsene nonostante la guerra abbia distrutto spazi e vite e di come il fronte insista da due anni sugli stessi campi. Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova ed ex-diplomatico analizza lo scontro verbale tra Russia e Nato e invoca il ritorno della ragione per evitare una escalation dei fatti. Emanuele Valenti ci aggiorna sull'entrata dei carri armati a Gaza City dopo giorni di bombardamenti mirati a distruggere tutti i palazzi principali della città per forzare la popolazione ad andarsene. Ma la popolazione non ha nessun posto dove andare. E anche chi avrebbe un visto di studio in Italia non riesce a uscire dall'inferno della Striscia lo raccontano le voci di alcuni degli studenti palestinesi che hanno vinto una borsa di studio nelle università italiane. Molti di loro hanno diffuso appelli sui social per chiedere di fare pressione sulle autorità italiane affinché organizzino la loro evacuazione immediata. Sentiamo le loro voci e ci spiega come stanno, chi sono e perché non si riesce ad aprire un corridoio umanitario per loro Stefano Simonetta, Prorettore ai Servizi agli Studenti e al Diritto allo Studio della Università Statale di Milano.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 16-09-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 16/09/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 16-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 16/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 16-09-2025

Adesso in diretta