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Il fallimento del corridoio umanitario a Mariupol, la marcia Perugi-Assisi della pace e le altre notizie della giornata

Marcia Pace Perugia ANSA

Il racconto della giornata di domenica 24 aprile 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nel sessantesimo giorno di guerra in Ucraina, i combattimenti proseguono lungo il confine del Donbass, mentre a Kiev sono in arrivo il segretario di Stato americano Anthony Blinken e il ministro della Difesa Lloyd Austin. A pochi mesi dall’ultima edizione si è svolta oggi la Marcia straordinaria Perugi-Assisi della pace e della fraternità. Continuano le ricerche dei dispersi di due naufragi avvenuti nelle scorse ore nel Mediterraneo, mentre oltre 150 persone sono state tratte in salvo. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Kiev chiede l’embargo totale sul gas russo da parte dell’UE

Oggi sono due mesi di guerra in Ucraina. Sono oltre 5 milioni le persone che hanno lasciato finora il Paese, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Agenzia ONU per i rifugiati. In Italia ne sono arrivati più di 100mila, la maggior parte donne e bambini.

Sul fronte diplomatico, oggi c’è stato un colloquio telefonico tra il presidente ucraino Zelensky e quello turco Erdogan che ha ribadito la volontà di sostenere i negoziati con la mediazione della Turchia. Kiev oggi ha fatto sapere che la sanzioni adottate finora non sono sufficienti e che serve un embargo totale sul gas russo da parte dell’Unione Europea.
Per oggi è atteso anche l’arrivo a Kiev del segretario di Stato americano Anthony Blinken e del ministro della Difesa Lloyd Austin. Si tratta della prima visita statunitense di alto livello dall’inizio della guerra.

Lungo il confine del Donbass, intanto, proseguono i combattimenti. Nonostante l’appello delle Nazioni Unite per una tregua, oggi a Mariupol è fallito il tentativo di aprire un corridoio umanitario. Migliaia di civili restano intrappolati nella città. La situazione umanitaria resta drammatica anche nelle altre città colpite dai bombardamenti. Questo è il racconto da Kharkiv, nel nord est del Paese.

Oggi in Ucraina si celebrava la Pasqua ortodossa. Che giorno è stato per i cittadini di fede ortodossa? Questo è il racconto del nostro collaboratore Sabato Angieri da Odessa, dove ieri un bombardamento ha fatto 8 morti:


 

Macron riconfermato all’Eliseo, Le Pen ammette la sconfitta

Emmanuel Macron è stato rieletto Presidente della Francia col 58% dei voti secondo gli exit poll diffusi dai media francesi alle 20.00. La sfidante Marine Le Pen, subito dopo la chiusura dei seggi, ha ammesso la sconfitta in un discorso ai suoi sostenitori a Parigi: “Un vento di libertà poteva arrivare, ma accetto l’esito delle urne. Nonostante due settimane di metodi brutali e violenti, le nostre idee sono state condivise da molti francesi”.

I sostenitori di Macron si sono riuniti a Parigi, sotto alla Torre Eiffel, in attesa del discorso del riconfermato inquilino dell’Eliseo previsto intorno alle 21.00.

Due naufragi nel Mediterraneo, oltre 150 persone tratte in salvo

Continuano le ricerche dei dispersi di due naufragi avvenuti nelle scorse ore nel Mediterraneo. La Guardia costiera tunisina ha recuperato oggi i corpi di 14 migranti al largo di Sfax, in Tunisia. 98 persone che erano su quattro barche in cattive condizioni sono stati salvati, mentre all’appello mancherebbero ancora 10 dispersi.
L’altro naufragio è avvenuto ieri al largo di Tripoli, dove si è ribaltato un barcone con 60 persone a bordo. 45 migranti sono stati tratti in salvo, mentre i corpi di 9 persone sono stati recuperati oggi al largo del Libano.
Infine, oggi la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee ha effettuato un soccorso di 70 persone da un gommone sgonfio in acque internazionali al largo della Libia. Secondo la ong, una nave di pattuglia libica si è avvicinata durante l’operazione, causando panico tra i naufraghi.
Alessandro Porro, soccorritore e presidente di Sos Mediterranee Italia, a bordo della Ocean Viking:


 

Marcia Perugia-Assisi, nel nome di Francesco “la guerra è una follia”

(di Alessandro Braga)

Sul finire la stanchezza si è fatta sentire, anche per lo scroscio temporalesco che ha colto i manifestanti all’ultimo miglio, ma nessuno si è pentito di esserci stato. “Era un dovere morale”, hanno detto in molti. È stata una marcia straordinaria e non solo perché è arrivata a pochi mesi dall’ultima edizione. La guerra in Ucraina ha scosso le coscienze di tanti, sicuramente, così come le non risposte a questo popolo, quello della pace, di chi quelle risposte dovrebbe dare. C’è stata tanta gente oggi alla marcia Perugia-Assisi. Vecchi pacifisti laici e cristiani che mostravano con orgoglio la loro appartenenza storica a questo movimento. Ma soprattutto tanti giovani, ragazze e ragazzi, alla loro prima volta. Il dato generazionale è quello che più balza agli occhi. Se si escludono i venerdì dei Fridays for Future, una partecipazione giovanile così importante non si vedeva da anni. Segno che la pace, e chi la propugna, è inclusiva e attraente per le giovani generazioni. “Fermatevi, la guerra è sempre una follia”, le parole d’ordine scelte dai manifestanti. Che sono le parole di Papa Francesco, l’unico capace di usare parole di pace in mezzo a una propaganda di guerra. Oggi il mondo pacifista si è fatto sentire, compatto e variegato come è. Che queste parole siano poi ascoltate, è tutto da vedere. Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, organizzatrice della marcia Perugia-Assisi:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, sono 56.263 i nuovi contagi da COVID-19 registrati nelle ultime 24 ore. Il dato è in calo rispetto a ieri, così come quello dei decessi che oggi scendono a 79. Aumenta invece il tasso di positività, che sale al 17,2%, rispetto al 16,7% di ieri. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 416, 7 in più nel saldo tra entrate e uscite, mentre diminuiscono i ricoverati nei reparti ordinari: oggi sono 9.895, 19 in meno rispetto a ieri.

All’estero sotto osservazione la situazione in Cina. Dopo Shanghai, in lockdown da quasi un mese, a Pechino le autorità sanitarie hanno deciso di sottoporre a test di massa tutte le persone che risiedono e lavorano nel distretto centrale di Chaoyang, dopo l’aumento di casi positivi nella zona, 24 sui 41 totali della città.

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    Bolsonaro deve mettere il braccialetto elettronico. Trump minaccia il Brasile “fermate il processo”

    La Corte Suprema Brasiliana ha imposto all'ex presidente Jair Bolsonaro una serie di misure cautelari, tra cui l’obbligo di portare un braccialetto elettronico e di non contattare diplomatici stranieri. La corte ha motivato la decisione con l’elevato rischio di fuga dell’ex presidente, sotto processo per un tentativo di colpo di stato nel 2022. Sulla vicenda pesano anche i rapporti di Bolsonaro e di suo figlio con Donald Trump, che dopo aver imposto al paese dazi al 50% pubblica una lettera per dire che il processo “deve interrompersi immediatamente”. L’intreccio tra politica, economia e relazioni internazionali rende particolarmente tesa l’atmosfera in Brasile.Ne abbiamo parlato con il nostro collaboratore Alfredo Somoza.

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    Epstein Files: spunta una lettera di Trump

    La notizia che pubblica il Wall Steet Journal è clamorosa. Il quotidiano finanziario di New York ha reso pubblica una lettera che Trump scrisse a Jeffrey Epstein, morto in carcere dove era rinchiuso con accuse di traffico sessuale tra minorenni, per il suo 50esimo compleanno in cui si faceva esplicita allusione all’intesa tra i due per via del rapporto con le ragazze di Epstein. La lettera è contenuta in un album con le lettere di altri amici di Epstein. Trump scrisse un immaginario dialogo tra i due in cui alludeva alle avventure sessuali come il piu forte legame della loro amicizia, corredato dalla foto di una ragazza nuda. Trump ha reagito alla solita maniera: è una fake news, ha detto, e ha annunciato una causa al giorrnale e all’editore Rupert Murdoch. Poi ha detto che il ministero della giustizia renderà noti i documenti su Epstein. In realtà il complotto degli Epstein Files fu alimentato proprio dagli ambienti della Alt Right statunitense che sostiene Trump. E lo stesso Trump ha accusato di nuovo i democratici. Mario Del Pero, professore alla univeristà Science Po.

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    19 luglio 1992, la strage di via d’Amelio a Palermo. Il giudice Paolo Borsellino viene ucciso in un attentato insieme ai suoi agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosìna, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traìna. A 33 anni dalla strage nuove polemiche segnano l’anniversario. La prima. L’Associazione dei parenti delle vittime delle mafie ha protestato una decina di giorni fa contro il governo Meloni per aver trasferito 43 milioni di euro dal fondo per le vittime delle mafie al finanziamento dei giochi olimpici di Milano-Cortina. La seconda vicenda – la principale – è quella che riguarda la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie, presieduta da Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia, fidata collaboratrice di Giorgia Meloni sui temi della criminalità organizzata. La Commissione antimafia è bloccata per un veto della maggioranza di destra contro due suoi componenti dell’opposizione, i senatori dei Cinque Stelle ed ex magistrati Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho. In particolare, l’ex procuratore generale di Palermo Scarpinato è osteggiato dai parlamentari della destra perché le sue denunce sulle stragi del 1992-93 coinvolgono anche esponenti dell’estrema destra e dell’eversione nera. Roberto Scarpinato è stato ospite oggi a Summertime. Lo ha intervistato Andrea Monti.

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