Approfondimenti

Il fallimento dei corridoi umanitari, due testimonianze dalle città ucraine e le altre notizie della giornata

Profughi alla stazione di Kiev - rifugiati

Il racconto della giornata di domenica 6 marzo 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Gli accordi per la creazione di corridoi umanitari in Ucraina sono saltati. I bombardamenti russi sulle città sono ripresi intrappolando centinaia di migliaia di civili nelle zone assediate. Le testimonianze da Kharkiv, una delle città del nord più pesantemente bombardate e Sumy, nel nord est dell’Ucraina. Fino a che punto noi europei siamo disposti ad arrivare per difendere l’Ucraina aggredita? L’offerta di mediazione del Vaticano potrebbe essere quella con più probabilità. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Nuovo fallimento dei corridoi umanitari

L’evacuazione di Mariupol, nel sud dell’Ucraina, si è interrotta per la seconda volta. Come già era successo ieri, l’evacuazione di civili dalla città si è fermata dopo poche ore a causa dei combattimenti e dei bombardamenti che non consentono di procedere in sicurezza. Nella mattinata di oggi ci sono stati pesanti bombardamenti a ovest e a nord-ovest di Kiev. “I russi si preparano a bombardare il porto ucraino di Odessa” ha denunciato il presidente ucraino Zelensky che ha incoraggiato i residenti delle aree occupate a protestare. E ha lanciato un appello ai paesi occidentali: ha chiesto ancora una no fly zone – già negata dalla Nato – oppure almeno aerei militari, “altrimenti – ha incalzato – lasciate che ci uccidano lentamente”.

La situazione umanitaria nel frattempo è sempre più pesante, per profughi e per chi non riesce a scappare dal Paese. Il racconto da Leopoli di Marta Serafini


 

Come la guerra trasforma le persone

Due testimonianze dalle città ucraine. La prima arriva da Kharkiv, una delle città del nord più pesantemente bombardate. A parlare con Radio Popolare è Margarita Nabatova, interprete, che è riuscita a lasciare l’Ucraina. Ci racconta come la guerra, l’attacco russo, stia cambiando anche il modo di pensare delle persone. Anche di chi, come lei, non è mai stato nazionalista….


 
La seconda testimonianza: viene della città di Sumy, nel nord est dell’Ucraina. Shinvanghi Shibu è una studentessa indiana di medicina che lì frequentava l’università


 

Noi europei e quel che chiede Zelens’kyj

(di Alessandro Gilioli)
È comprensibile che il presidente ucraino Zelens’kyj, dopo aver ricevuto armi dall’Occidente (noi compresi), abbia cercato di alzare il tiro chiedendo alla Nato di intervenire per chiudere militarmente il cielo ai russi. È comprensibile perché lotta per l’indipendenza del suo popolo.

Ma una No fly zone significherebbe l’ingresso in guerra diretto della Nato contro la Russia, insomma un ulteriore escalation con una sola direzione, la terza guerra mondiale.

Per fortuna la Nato per ora ha detto no e Zelens’kyj si è arrabbiato molto.
[CONTINUA A LEGGERE]

L’offerta di mediazione del Vaticano

(di Alfredo Luis Somoza)

L’offerta di mediazione del Vaticano potrebbe essere quella con più probabilità di riuscirci rispetto ad altre offerte. E non sarebbe la prima volta. La potente cancelleria vaticana guidata da Monsignor Parolin ha portato, con un lavoro di diplomazia impeccabile, alla storica dichiarazione di fine ostilità tra gli Stati Uniti e Cuba nel 2014 e poi agli accordi di pace tra stato e guerriglia colombiana del 2016. Ma l’arma più potente di Bergoglio è stato il paziente lavoro di ricucitura tra cattolici e ortodossi, con lo storico incontro all’aeroporto dell’Avana con il Patriarca russo Kiril nel 2016, seguito dall’incontro in Vaticano con il patriarca greco Theophilos III nel 2017 e la visita al Patriarca Maxim della Bulgaria nel 2019. Nella sua enciclica Laudato sii del 2015, Bergoglio citava il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, tra gli ispiratori. Un fatto senza precedenti. Un’attenzione quella di Francesco che ha lo scopo di tendere ponti per provare a chiudere la scissione delle chiese di Oriente e Occidente risalente all’anno 1054. Il Vaticano di Bergoglio è per il mondo slavo un interlocutore credibile e autorevole, senza simpatie verso la Nato e indipendente rispetto alle potenze occidentali. Il Vaticano nel frattempo è già all’opera lontano dai riflettori. La preghiera di Bergoglio per la pace non lascerà indifferente il mondo cristiano russo, che ha sostenuto in questi anni Putin senza mai prendere le distanze. Pochi giorni fa monsignor Giovanni d’Aniello, nunzio apostolico in Russia ha consegnato al Patriarca Kiril un messaggio personale di Francesco e ha incassato una risposta che lascia intendere molto: “stiamo cercando di assumere una posizione di mantenimento della pace, anche di fronte ai conflitti esistenti”. Se la pace si conquista anzitutto a partire dal reciproco rispetto, la mossa di Francesco, che ha dalla sua parte anni di ascolto e di attenzione per il mondo russo, potrebbe riaprire la speranza.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 11/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 11/07 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 11/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 10/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    Rock is dead - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 14:01

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini

    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di venerdì 11/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 11-07-2025

  • PlayStop

    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 11/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 11-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di venerdì 11/07/2025

    La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Il libro "Etnografie Trap: il potere delle vite immaginate", intervista di Roberto Maggioni all'autrice Francesca Buscaglia. Trent'anni dal genocidio di Srebrenica: tra memoria e presente. Dalla Bosnia a Gaza. Con Nicole Corritore da Srebrenica, giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e Christian Elia, giornalista, grande conoscitore di Balcani e Medio Oriente.

    Summertime - 11-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di venerdì 11/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 11-07-2025

Adesso in diretta