Approfondimenti

I primi segnali di dialogo tra Russia e Occidente, la crescente tensione tra i partiti e le altre notizie della giornata

Ukrainian President Volodymyr Zelensky (L) and German Chancellor Olaf Scholz (R) during their meeting in Kiev, Ukraine

Il racconto della giornata di lunedì 14 febbraio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Crisi ucraina, la tensione resta molto alta, ma la giornata di oggi è stata molto importante per quanto riguarda il fronte diplomatico. A meno di un mese dalla morte di Lorenzo Parrelli, un altro ragazzo è morto durante uno stage in azienda. Dopo le vicende del Quirinale, con l’impossibilità da parte della maggioranza di superare le proprie divisioni, le scosse proseguono all’interno dei partiti. Domani la corte costituzionale si pronuncerà sulla ammissibilità di otto referendum, tra cui quello sulla eutanasia. I finanziamenti internazionali all’Afghanistan sono stati sospesi e miliardi di dollari di beni del Paese sono stati congelati. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Ucraina, Scholz: “L’ingresso di Kiev nella Nato non è in agenda”

(di Martina Stefanoni)

La tensione resta molto alta, ma la giornata di oggi è stata molto importante per quanto riguarda il fronte diplomatico. In una settimana considerata decisiva per la risoluzione della crisi Ucraina, oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha incontrato il presidente ucraino Zelensky, prima di volare domani a Mosca per incontrare Vladimir Putin. Durante la conferenza stampa dopo il suo incontro con il leader ucraino, Scholz ha usato parole molto dure nei confronti della Russia, e questo non è indifferente, perché il suo partito, l’SPD, ha storici legami con l’ambiente russo, e ormai da anni il governo tedesco assume posizioni molto prudenti sui rapporti che la Germania e l’Europa dovrebbero intrattenere con la Russia.
Scholz ha ribadito il proprio sostegno all’Ucraina, ma – e questo è molto importante ai fini di una de- escalation, ha detto che l’ingresso di Kiev nella Nato «non è in agenda». E questa è una delle garanzie richieste da Mosca per scongiurare lo scoppio della guerra. Scholz, quindi, si è detto e si mostrato aperto al dialogo, e ha invitato anche la Russia a fare lo stesso.
Da parte di Mosca, intanto, in Russia è stato pubblicato uno scambio di battute tra Vladimir Putin e il ministro degli esteri russo Lavrov che sembra andare in questa direzione.
A domanda esplicita di Putin, che ha chiesto a Lavrov se avesse senso continuare con il fronte diplomatico, il ministro degli esteri ha detto che le opportunità di una risoluzione diplomatica non sono esaurite. Aggiungendo che non potranno andare avanti all’infinito, ma – cito – “In questa fase proporrei di continuare e incrementare il dialogo”. Se a questo aggiungiamo – come dicevi – che la Russia ha anche annunciato la conclusione di alcune esercitazioni militari possiamo dire che oggi, dopo giorni di escalation, in qualche modo abbiamo assistito ai primi piccoli segnali di distensione.

16 anni, muore durante uno stage a causa di un incidente stradale

(di Massimo Alberti)

A meno di un mese dalla morte di Lorenzo Parrelli, un altro ragazzo è morto durante uno stage in azienda per un centro di formazione professionale della provincia di Fermo. Giuseppe Lenoci, di 16 anni, era a bordo del furgone di una ditta di termo-idraulica guidato dall’operaio idraulico a cui era al seguito, che è uscito di strada finendo contro un albero. Il ragazzo si trovava al posto del passeggero ed ha avuto la peggio, il guidatore è rimasto ferito. L’incidente è avvenuto durante l’orario di lavoro. E’ quello che l’Inail classifica come morte sul lavoro in itinere. Giuseppe Lenoci era iscritto al corso triennale presso il centro di formazione professionale ‘Artigianelli’ di Fermo. Un dirigente di un CFP da noi interpellato spiega che è normale che durante gli stage i ragazzi possano anche uscire dall’azienda, ma a due condizioni: deve essere avvertita l’Inail, per adempire alle procedure di sicurezza, e deve essere presente il tutore dello studente-lavoratore, che può anche essere lo stesso operaio che lo forma. Ora naturalmente ci saranno tutti gli accertamenti della procura per verificare che fossero rispettate tulle le condizioni e le norme che regolano l’attività degli studenti lavoratori nelle aziende. Come dicevamo il 21 gennaio a Udine era morto il 18enne Lorenzo Parrelli schiacciato da una Putrella in una fabbrica di Udine, anche qui durante uno stage per un CFP. In questo caso è aperta un’inchiesta per omicidio colposo, le prime indagini avevano accertato che in quel momento era solo in un’area a rischio senza il suo tutore. La sua morte aveva scatenato le proteste degli studenti che chiedono di rivedere il rapporto tra la scuola e le aziende.

La crescente tensione all’interno dei partiti scuote la maggioranza

(di Anna Bredice)

In settimana dovrebbero arrivare a compimento i provvedimenti che riguardano le concessioni balneari, quest’ultimo già domani e poi nei prossimi giorni i superbonus e il caro bollette, tre temi che stanno creando frizioni nel governo e anche all’interno dei singoli partiti. È come se, dopo le vicende del Quirinale, con l’impossibilità da parte della maggioranza di superare le proprie divisioni, le scosse ancora proseguano nei partiti, cambiando quasi la geografia delle coalizioni. Il governo domani dovrebbe affrontare la questione dei balneari, che toglierà a quel punto a Fratelli d’Italia un’arma per mettere in difficoltà la maggioranza e la coalizione di centrodestra e rendere più difficile il cammino di Draghi, che Giorgia Meloni avrebbe voluto al Quirinale per andare al voto al più presto. È nella Lega che emergono nuovamente due linee: Salvini ha smentito Giorgetti sul superbonus. Il capo della Lega sembra rinsaldare con i Cinque stelle un legame, che oggi si ritrova nella difesa congiunta dei bonus e domani magari su altre questioni, a cominciare dalla fine dello stato di emergenza e dalla battaglia per eliminare il super green pass. Dall’altra parte c’è Giorgetti, che insieme alle forze politiche di centro, Forza Italia e renziani condivide l’idea che i superbonus vadano limitati. È la solita dicotomia tra una Lega di governo e una populista e di opposizione quando serve. C’è poi la questione bollette che Draghi ha promesso di risolvere, non domani, ma in ogni caso a quanto pare in settimana, anche se deve cercare soldi da altre voci, senza fare un nuovo scostamento di bilancio. Persegue comunque la sua strada e infilando due consigli dei ministri alla settimana, sembra che non abbia molta intenzione di farsi dettare i tempi dai partiti. Altri temi arriveranno a mettere in crisi la maggioranza eterogenea di Draghi, oltre al destino dei Cinque stelle e di Conte, ci sono poi i referendum se la Consulta già domani li renderà ammissibili, le posizioni su ogni tema sono diverse da partito a partito, a cominciare dalla giustizia, dove si salda un asse di centro, che vede Renzi e Berlusconi uniti contro i magistrati.

Referendum eutanasia legale, domani il verdetto della Corte Costituzionale

La corte costituzionale si pronuncerà domani sulla ammissibilità di otto referendum, tra cui quello sulla eutanasia. Per promuovere il quesito sono state raccolte oltre 1 milione e 200mila firme, più del doppio del necessario.
Il referendum propone di abrogare una parte dell’articolo del codice penale che punisce l’omicidio del consenziente. In questo modo sarebbe permessa l’eutanasia attiva, cioè la somministrazione di un farmaco da parte di un medico.
Alla vigilia di questa importante decisione abbiamo parlato con Gina Spaccatore, la vedova di Luigi Brunori, che chiese al parlamento di calendarizzare la legge sull’eutanasia e morì nel 2016.

 

L’ennesimo schiaffo degli Stati Uniti al popolo dell’Afghanistan

(di Martina Stefanoni)

Sei mesi fa i talebani erano alle porte di Kabul e in poche ore avrebbero ripreso definitivamente il controllo dell’Afghanistan. Due settimane dopo, l’ultimo militare degli Stati Uniti lasciava il Paese e con lui finiva definitivamente l’occupazione durata 20 anni e da quel momento l’Afghanistan è scivolato sempre più velocemente verso una crisi politica, sociale ed economica che ora è arrivata ad un punto di non ritorno.
I finanziamenti internazionali all’Afghanistan sono stati sospesi e miliardi di dollari di beni del Paese che erano depositati all’estero, principalmente negli Stati Uniti, sono stati congelati. In particolare, nel sistema bancario statunitense sono stati congelati 7 miliardi di dollari di fondi afghani. Per essere chiari, soldi della Banca Centrale afghana depositati negli Stati Uniti dall’ex governo afghano. [CONTINUA A LEGGERE]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati comunicati 28.630 casi di covid e 281 morti. Il tasso di tamponi positivi è sceso al 10% e continuano a diminuire le persone ricoverate. Da domani chi ha 50 anni o più, non è guarito dal virus e non ha fatto il vaccino non potrà lavorare e dovrà essere sospeso senza stipendio. Una misura che entra in vigore dopo che altre restrizioni sono state rimosse e nuovi allentamenti sono attesi nel giro di alcune settimane. La prossima data-chiave è il 31 marzo, quando scadrà lo stato d’emergenza. Da capire se allora misure come quelle legate al green pass o l’obbligo vaccinale imposto a una parte della popolazione saranno confermate, ammorbidite o eliminate. Abbiamo intervistato l’epidemiologo Carlo La Vecchia

Alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova restrizione sui luoghi di lavoro era stata annunciata una manifestazione per oggi a Roma, ma alla fine in piazza c’erano poche centinaia di persone. Dall’opposizione Giorgia Meloni chiede di cancellare il green pass e nella maggioranza Matteo Salvini la insegue, ipotizzando un’abolizione a fine marzo. Il tema è solo uno tra quelli che dividono i partiti di governo.

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