Approfondimenti

“Raffaello 1520-1482” debutta alle Scuderie del Quirinale a Roma

  • Play
  • Tratto dal podcast
    Cult |
Raffaello 1520-1483

La grande mostra delle celebrazioni mondiali per i 500 anni della scomparsa di Raffaello Sanzio. 200 opere di cui 100 dello stesso Raffaello tra dipinti, disegni e cartoni preparatori in un percorso a ritroso dalla morte, avvenuta il 6 aprile 1520, agli inizi nella bottega del padre Giovanni de’ Santi ad Urbino.

Un terzo delle opere vengono dalle Gallerie degli Uffizi, come il Ritratto di Leone X, San Giovanni Battista, le splendide Madonne e l’autoritratto; La Fornarina da Palazzo Barberini ed altre opere dal Louvre, dal Prado o da Washington. I disegni di Raffaello architetto e primo conservatore di beni di quella Roma imperiale, delle opere antiche. Grazia e bellezza di un genio del Rinascimento.

L’intervista di Tiziana Ricci al Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt a Cult.

Oltre il 30% delle opere in mostra arriva dagli Uffici.

Sì, circa 50 opere su un totale di oltre 200 arrivano dagli Uffici, ma abbiamo contribuito non soltanto attraverso le opere che abbiamo mandato a Roma. La mostra è nata fin dall’inizio come una collaborazione, la nostra curatrice e coordinatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe Marzia Faietti è uno dei curatori della mostra insieme a Matteo Lafranconi e un comitato scientifico internazionale che riunisce i maggiori esperti di Raffaello in tutto il Mondo.
C’è una collaborazione molto stretta alla base di questo evento espositivo ed è proprio grazie a questa che abbiamo messo in piedi una sfida scientifica di mettere insieme una narrazione che fa ripercorrere a tutti quanti, esperti e non esperti, le tappe e i temi principali per cui Raffaello è riconosciuto.

La mostra è intitolata Raffaello 1520-1482 perché è un percorso a ritroso che parte dalla morte dell’artista.

Sì, perché proprio alla fine della vita di Raffaello, che morì troppo presto all’età di 37 anni, c’è proprio una somma della sua vita e della sua carriera che mette tutto insieme. E così lo vediamo noi, che dobbiamo considerare che le narrazioni biografiche sono ricostruzioni che facciamo noi. Nella mostra iniziamo col Raffaello che ci è più vicino e si va indietro col grande momento di Roma sotto i due Papi, lo sviluppo della sua grande Bottega, l’importanza degli scavi e lo studio della scultura e architettura antica.

Si può dire che è stato un po’ l’antesignano dei conservatori, voleva salvare i resti della Roma imperiale e della Roma antica che andavano distrutti anche in quell’epoca dagli speculatori e, come diceva Raffaello, dalle persone ignoranti che non ne capivano il valore.

Certamente. Fu ufficialmente incaricato come praefectus marmorum et lapidum omnium, il primo soprintendente nella storia e anche il nostro lavoro di tutela e valorizzazione delle opere del passato prende avvio proprio con Raffaello e questo compito di tutelare degli scavi antichi e dei monumenti antichi dell’architettura per cui Roma era già famosissima in quel periodo.

Il Ritratto di Leone X, in bella mostra nella prima parte, è stato al centro di una polemica che ha anche portato alle dimissioni del comitato scientifico degli Uffizi. Lei invece ha deciso di prestarlo. Ci spiega il motivo di questa sua scelta?

Questo ritratto è fondamentale per la mostra. È stato grazie a Leone X se Raffaello aveva questo ruolo così importante nella cultura visiva dell’Urbe e di tutto il Mondo nel 1500. Questa opera non poteva mancare, è un’opera centrale nella concezione della mostra e senza di essa non sarebbe state possibile capire la relazione speciale tra Raffaello e il papa mediceo. I dubbi dei membri del comitato scientifico non riguardavano la conservazione dell’opera o la sicurezza del trasporto, perché è stato restaurato negli ultimi due anni.

Foto dalla pagina ufficiale su Facebook delle Scuderie del Quirinale

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 11/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 11/07 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 11/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 10/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    A tempo di parola - 11-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    Rock is dead - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 14:01

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini

    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di venerdì 11/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 11-07-2025

  • PlayStop

    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 11/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 11-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di venerdì 11/07/2025

    La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Il libro "Etnografie Trap: il potere delle vite immaginate", intervista di Roberto Maggioni all'autrice Francesca Buscaglia. Trent'anni dal genocidio di Srebrenica: tra memoria e presente. Dalla Bosnia a Gaza. Con Nicole Corritore da Srebrenica, giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e Christian Elia, giornalista, grande conoscitore di Balcani e Medio Oriente.

    Summertime - 11-07-2025

Adesso in diretta