Approfondimenti

Quei soldati ignari del golpe

Diversi militari arrestati durante il tentato colpo di Stato in Turchia all’aeroporto Ataturk di Istanbul hanno detto alla polizia che non sapevano nulla del golpe e che pensavano di stare partecipando a un’esercitazione. “Solo quando la folla è salita sui carri armati abbiamo capito”.

Lo ha raccontato un gruppo di 67 soldati e 10 ufficiali, guidati da un colonnello, arrestati all’aeroporto senza colpo ferire, secondo il sito della TV russa RT. “Appena sono arrivati i poliziotti, ci siamo consegnati” hanno detto al quotidiano turco Hurryet.

Ma anche diversi video circolati in rete lo confermano. I soldati appaiono confusi e non si oppongono con le armi ai civili che salgono sui carri armati. Potrebbero sparare, invece cercano di dialogare con la folla. Alcuni si fanno quasi linciare.

Ci hanno ingannato fratello, ci hanno ingannato, capisci?” dice il soldato che vedete nel video qui linkato. “Ci hanno detto che sarebbe stata un’esercitazione. Per quello ci siamo messi in movimento! Non sappiamo niente di quello che sta succedendo! Io sono uno a cui dispiace di non aver fatto il militare nell’est (contro i curdi e a favore del governo n.d.r.), lo capisci? Potremmo vendere la Patria noialtri? Mio padre e mio zio hanno combattuto per questa nazione!

Il giornalista chiede ai soldati da quanto tempo sono lì. “Da quattro ore, non sappiamo niente di quello che sta succedendo! Non sappiamo nemmeno dove siamo, siamo rimasti bloccati qua… spostatevi, liberate la strada e lasciateci tornare in caserma… I soldati come noi non c’entrano niente, sono quelli al comando che hanno problemi, il problema è tra i comandanti, noi la Patria non la vendiamo! Lo hai capito? Il mio commilitone, qui è stato ferito“.

Il secondo soldato aggiunge: “I comandanti ci hanno portati qui ingannandoci, noi non sapevamo niente“.

Questo video è stato visualizzato sui social media oltre 4 milioni di volte. I giornali turchi scrivono che molti dei soldati coinvolti nel golpe erano militari di leva, ignari di tutto. E’ una delle tante incongruenze di questo golpe durato solo poche ore.

Quel che è certo è che questi soldati sono stati oggetto di incredibile violenza, da parte dei militanti dell’Akp. A uno dei soldati posizionati a Istanbul sul ponte sul Bosforo, i supporter di Erdogan hanno tagliato la gola, come scrive il britannico Mirror. Un supporter di Erdogan ha dichiarato in un altro video di aver ucciso quattro soldati.

Intanto un sito turco legato alla sinistra, Sol, scrive che alcuni soldati e poliziotti che sarebbero stati uccisi nel golpe e che compaiono nella lista fornita dalle autorità, sarebbero stati uccisi invece nel 2015 in alcuni attacchi nell’est della Turchia.

Sui social media in Turchia è sempre più usato l’hashtag #DarbeDegilTiyatro (Non un colpo di stato, ma teatro) scelto da chi crede che il golpe, pur avendo provocato tanti morti, sia stato una messa in scena. Qui sotto, una vignetta ampiamente condivisa su Facebook e Twitter nelle scorse ore.

 

cartoon

Gli attivisti e i militanti della sinistra – e fra questi i cittadini che hanno partecipato alla mobilitazione per Gezi Park – sono perplessi e – lungi dal rispondere alle esortazioni di Erdogan (“scendete nelle piazze”) – restano a casa proeccupati. I dubbi sono tanti.

Un golpe davvero surreale, compiuto in prima serata e non – come da tradizione – nel cuore della notte. Un golpe compiuto mentre Erdogan e i suoi ministri erano liberi di circolare e chiamare in diretta le TV, chiedendo ai loro sostenitori di scendere in piazza. Siar Bozkut, videomaker e sceneggiatore che abbiamo raggiunto per telefono a Istanbul, ci racconta le sue perplessità.

“Adesso le strade la sera si riempiono di sostenitori di Erdogan che invocano Allah e la legge islamica” racconta Siar. “Sono gli stessi che in alcuni video sono stati protagonisti di incredibili scene di violenza contro i soldati golpisti. Li hanno picchiati, alcuni li hanno uccisi. Ma quei soldati erano giovani di 20 anni che non capiscono nulla di politica e che non sapevano neppure che c’era un colpo di Stato”.

Vuoi dire che quei militari non erano consapevoli di stare partecipando a un golpe?

“Sì. Esatto. Ci sono dei video da cui si capisce che quei soldati pensavano di stare compiendo un’esercitazione. Qualche loro comandante gli deve aver ordinato di posizionarsi in alcuni punti della città, ma loro non sapevano nulla di un golpe. Un soldato dichiara in un video di aver votato per Erdogan. Di non voler fare nulla contro il presidente”.

Dunque chi li ha fatti muovere?

“Non lo sappiamo. Non sappiamo che piano avessero questi golpisti per prendere il controllo di un paese enorme come la Turchia. Hanno inviato alla sede della tv di stato una ventina di militari. Come pensavano di tenerla? Avevano solo 6 caccia F16 e forse 5 elicotteri. Avevano poche centinaia di soldati. Era impossibile che il golpe riuscisse con questi numeri. Qui a Istanbul circolano tante voci. Alcuni dicono che il colpo di Stato sia stato organizzato dallo stesso Erdogan, per conquistarsi più potere. Noi non lo sappiamo, aspettiamo più notizie”.

E tutti quegli arresti?

“Come è possibile arrestare 2000 persone in sei ore senza prepararsi prima? Come è possibile arrestarne 6000 in 24 ore? Tutti questi arresti richiedono un enorme dispiegamento di forze. E’ possibile che quelle liste fossero pronte già prima del colpo di Stato. Nessuno dell’opposizione repubblicana o di sinistra è sceso in strada per sostenere Erdogan. Siamo chiusi in casa e guardiamo la tv”.

(In questo video della CNN, la folla tenta di linciare un soldato che poi viene portato in salvo da un poliziotto)

[youtube id=”EtOomVquBuY”]

La stretta di Erdogan sulla Turchia si sta già facendo sentire. Gli arresti per il tentato golpe sono più di 6000. Sono più di 2500 i magistrati estromessi dal loro incarico, quasi che la responsabilità del golpe fosse dei giudici e non dei militari. Chi sono questi magistrati? Perché sarebbero implicati nel golpe? Quali inchieste stavano conducendo?

Il presidente turco domenica ha arringato la folla a Istanbul promettendo di fare “pulizia nelle istituzioni”. Intervenuto davanti ad una moschea per i funerali di alcune delle vittime del fallito colpo di Stato, Erdogan ha parlato di un “cancro” da estirpare, facendo riferimento più volte a Fetullah Gulen, il predicatore in esilio negli Stati Uniti da lui accusato del golpe.

I golpisti “non hanno nessun posto dove andare”, ha detto Erdogan. La folla ha interrotto più volte il presidente gridando “Allah u Akbar” e chiedendo a gran voce la pena di morte per i colpevoli. “Le richieste della gente non possono essere ignorate” ha risposto il presidente.

Il predicatore Fetullah Gulen dagli Stati Uniti – intervistato dall’agenzia di stampa AP/Reuters – risponde che lui non c’entra niente con il golpe. “Dopo ogni colpo di stato militare in Turchia io sono stato accusato, o imprigionato o messo sotto processo. Sembra che Erdogan non possa tollerare alcun movimento politico su cui non esercita un controllo completo”.

gulen

“Dopo l’inchiesta anti-corruzione del 2013 – continua Gulen – i suoi uomini si sono inventati che c’era un colpo di Stato in preparazione e l’hanno attribuito al mio movimento, Hizmet. Centinaia di persone che loro considerano simpatizzanti di Hizmet, e magari non lo erano, sono state licenziate o arrestate”.

“Io non credo che il mondo prenderà sul serio le accuse nei miei confronti. C’è la possibilità che questo colpo di Stato sia una messa in scena per procedere ad altre epurazioni o arresti” conclude Gulen. “non posso dirlo con certezza, ma lascio la porta aperta a questa ipotesi”.

E c’è il timore di una stretta contro tutti gli oppositori perché adesso i servizi di sicurezza turchi esortano i cittadini a denunciare chiunque diffonda sui social media “propaganda” a sostegno di “attività terroristiche”. Una esortazione così vaga che davvero chiunque può essere il bersaglio.

(Ringraziamo per le traduzioni dal turco Alessandro Nobili)

  • Autore articolo
    Michela Sechi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR martedì 23/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 23-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/04/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 24/04/2024

    Ho amato tanto la Polaroid. Vedere stampare sotto i miei occhi la foto è sempre stata una sorpresa divertente ed emozionante. Ho amato anche la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che mi permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Se ci pensate bene le canzoni, come le fotografie, sono la nostra memoria nel tempo, sono il clic che fa catturare ricordi meravigliosi. A PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; sono scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali. Con PoPolaroid ascolta e vedrai. Basil Baz

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 23-04-2024

  • PlayStop

    Avenida Brasil di martedì 23/04/2024

    La trasmissione di musica brasiliana di Radio Popolare in onda dal 1995! Da nord a sud, da est ad ovest e anche quella prodotta in giro per il mondo: il Brasile musicale di ieri, di oggi e qualche volta di domani... Ogni martedì dalle 23.00 alle 24.00, a cura di Monica Paes Potrete anche, come sempre, scaricare i podcast e sentirla quando e quante volte volete... https://www.facebook.com/groups/avenidabrasil.radio/ https://www.facebook.com/avenidabrasil.radio/

    Avenida Brasil - 23-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di martedì 23/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 23-04-2024

  • PlayStop

    L'altro martedì di martedì 23/04/2024

    Dal 19 settembre dalle ore 22.00 alle 22.30 alla sua quarantatreesima edizione L’Altro Martedì, la trasmissione LGBT+ di Radio Popolare torna in onda con le voci dei protagonisti della movimento omotransgender. Conduzione e regia di Eleonora Dall’Ovo Musiche scelte da Lucy Van Pelt Si partirà con la rassegna stampa nostrana ed estera, per poi intervistare i\le protagonisti\e del movimento lgbt+ e concludere con gli eventi culturali che ruotano intorno alla realtà arcobaleno da non perdere.

    L’Altro Martedì - 23-04-2024

  • PlayStop

    Doppio Click di martedì 23/04/2024

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 23-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di martedì 23/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 23-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di martedì 23/04/2024

    1 – 200 giorni di guerra a Gaza. Nell’ospedale Nasser di Khan Younis trovati più di trecento corpi nelle fosse comuni. L’onu chiede un’indagine indipendente e trasparente. Intanto nelle università americane continuano le proteste pro Palestina. Centinaia di studenti arrestati da Yale alla Columbia. (Roberto Festa) 2 – Venivano dal Vietnam, sognavano il Regno Unito, rischiano di ritrovarsi in Ruanda. Nel giorno dell’ennesimo naufragio di migranti nel canale della manica, il parlamento britannico approva il piano per deportare in Ruanda tutti i richiedenti asilo. (Daniele Fischella) 3 - Le Canarie hanno un limite. La popolazione dell’arcipelago spagnolo scende in piazza per protestare contro il turismo di massa che affatica la natura e rende impossibile la vita ai residenti. (Giulio Maria Piantadosi) 4 – Il 25 aprile in Portogallo. 50 anni fa la rivoluzione dei Garofani. La seconda puntata. (Sara Milanese) 5 – Rubrica Sportiva. Il Red Star di Parigi va in Serie B. La forte comunità che caratterizza la più antica società di calcio della capitale francese festeggia un passaggio che aspettava da 5 anni. (Luca Parena)

    Esteri - 23-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di martedì 23/04/2024

    (144 - 526) Dove inseguiamo un dirigibile che si aggira per i cieli di Milano. Poi santifichiamo la festa catalana di Sant Jordi invitando ascoltatrici e ascoltatori a regalarsi virtualmente un libro come previsto dalla tradizione della festa. In chiusura con Caterina Sarfatti managing director in C40 cities parliamo del patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.

    Muoviti muoviti - 23-04-2024

  • PlayStop

    Playground di martedì 23/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 23-04-2024

  • PlayStop

    Il genocidio in Rwanda visto con gli occhi di una bambina: la storia di Mimì

    Nel 1994, Mimì aveva 5 anni. Viveva con la sua famiglia a Kigali, la capitale del Rwanda. Il 6 aprile, quando l'aereo che trasportava il presidente ruandese, Juvénal Habyarimana, e quello del Burundi, Cyprien Ntaryamira, venne abbattuto in fase di atterraggio proprio a Kigali, era in vacanza a casa dei nonni. Da quel momento i suoi ricordi sono segnati dal dolore, la confusione e la paura. Il suo è un racconto speciale, perché ci permette di guardare uno degli eventi più sanguinosi della storia dell'uomo, il genocidio del Rwanda, con gli occhi di una bambina. La sua intervista è andata in onda in due puntate nella trasmissione Terzo Tempo, tutti i sabato mattina dalle 11.00 alle 11.30 su Radio Popolare La storia di Mimì - il cui nome completo è Muhimpundu Armella - è anche una delle nove raccolte dal libro "La Famiglia" di Pietro Veronese.

    Clip - 23-04-2024

  • PlayStop

    Express di martedì 23/04/2024

    Da Milano a Bruxelles, da Liverpool a Detroit, da Rio de Janeiro a Barcellona. Nuove uscite, concerti, vecchi classici e dischi da salvare. Ogni settimana, un giro del mondo della musica a bordo di Express.

    Express - 23-04-2024

  • PlayStop

    Jack di martedì 23/04/2024

    Nella prima parte Chawki ci presenta Back to Black, Biopic su Amy Winehouse. Nella seconda parte Jack The Smoker ci presenta il suo disco "Sedicinoni" con una lunga intervista

    Jack - 23-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 23/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali in onda alle 14.00 che ha ospitato Stefania Rivetti, volontaria di @Animals Asia Italia per parlare di Orsi della Luna e fattorie della bile, ma anche il Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Stefania voleva essere cavallo.

    Considera l’armadillo - 23-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 23/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-04-2024

Adesso in diretta