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Profughi da settembre al campo base Expo

Da settembre i rifugiati saranno sistemati nell’ex campo base Expo. La conferma dopo il vertice questa mattina in Prefettura con il sindaco Beppe Sala e l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e il prefetto Alessandro Marangoni, assieme al sottosegretario all’Interno Domenico Manzione e il capo dipartimento per l’immigrazione del Viminale, Mario Morcone.

Vertice che ha in qualche modo chiuso la vicenda, che si trascinava da molti mesi. Contro l’ipotesi di utilizzare l’ex campo base di Expo ci sono state le proteste della destra, in prima fila il governatore lombardo Maroni.

“Maroni se ne faccia una ragione, noi i profughi lì ce li metteremo”, così il sindaco Sala oggi. Oppure, ha aggiunto, Maroni faccia in modo che ci sia più equilibrio tra Milano e le altre città sul numero di migranti ospitati

Mario Morcone sostiene che “se tutti partecipassero, non ci sarebbero problemi. Il primo dovere che abbiamo è rispettare le persone”. Lo sforzo dovrebbe essere nazionale.

Ascolta Mario Morcone

Mario Morcone

Milano al momento ha in carico 3.150 profughi. Una situazione ormai al limite. E questa mattina Sala e Majorino hanno chiesto lo stop di nuovi arrivi su Milano, senza però, ha sottolineato il sindaco, mettere in discussione il criterio per cui il 14 per cento dei migranti vengono destinati alla Regione Lombardia. Il nodo è la distribuzione sul territorio.

Il Comune sta vagliando anche l’ipotesi di utilizzare altri luoghi sul territorio, come le caserme. E di impiegare i richiedenti asilo, sul base volontaria, per pulizia ed attività anti-degrado nei quartieri.

Un’altra delle questioni che hanno tenuto banco in questi mesi e quante persone andranno nell’ex campo base. Per ora si parla di 150 persone. Un numero che però potrebbe salire, dice l’assessore Majorino. Che incalza: tutti devono fare la propria parte, basta con i sindaci che impediscono di accogliere sul proprio territorio.

Ascolta Pierfrancesco Majorino

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    Flavia Mosca Goretta
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    Diesel Euro 5, il blitz della lega contro il blocco che sarebbe scattato a fine anno: rimandato al 2026, riguarderà solo le grandi città

    La Lega ha ottenuto il rinvio dell’entrata in vigore del blocco alle auto diesel euro 5. Con un emedamento al decreto infrastrutture è stata rimandata di un anno l’entrata in vigore del provvedimento, che era stato approvato dal governo in recepimento di una direttiva europea. Il blocco agi diesel più inquinanti scatterà a questo punto solo alla fine del 2026: e non riguarderà tutte le città oltre i 30mila abitanti ma sarà applicato solo alle grandi città di oltre 100mila. La Lega e Salvini in queste ore rivendicano questo come “un atto di buonsenso”. Una lettura diversa e opposta a quella che danno in queste ore le associazioni ambientaliste e molti osservatori. Ester Marchetti, direttrice del settore trasporto pulito di Transport and environment.

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    Per i lavoratori dei musei civici di Milano prima vittoria: 300 euro in più al mese e maggiori tutele

    I lavoratori e le lavoratrici dei musei civici milanesi hanno vinto la loro battaglia: ora saranno assunti con il contratto nazionale Federculture e non più quello Multiservizi. Significa, ad esempio, 300 euro al mese in più in busta paga e migliori tutele. I primi a beneficiare del cambio di contratto, dopo scioperi e proteste, saranno i lavoratori e le lavoratrici delle biglietterie. “Dopo due anni di lotta serrata all’interno dei Musei Civici di Milano arrivano le certezze sull’applicazione del CCNL Federculture nel primo appalto che va in scadenza, ovvero le biglietterie” spiega il sindacato USB Lavoro Privato che ha seguito la vertenza. “Dopo l’uscita del bando non solo con l’indicazione del Federculture, ma con anche tutte le altre garanzie fondamentali che abbiamo rivendicato con scioperi e in tutti gli incontri avuti con i consiglieri e con gli Assessori alla Cultura e al Bilancio, è stata data comunicazione ai lavoratori che quanto scritto nel bando troverà corrispondenza nel cambio appalto di settembre”. L’obbiettivo di sindacato e lavoratori è ora quello di cambiare il contratto in tutti gli altri bandi in scadenza, a partire da quello degli operatori di sala che scadrà a maggio 2026. Roberto Maggioni ha intervistato Elena Lott di USB Lavoro Privato.

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