Approfondimenti

Presto i primi aiuti a Madaya

Nelle prossime ore la Croce Rossa Internazionale potrà consegnare cibo, medicine e coperte a Madaya, città assediata dal regime siriano, dove gli abitanti sono ridotti a mangiare l’erba e le foglie degli alberi e dove almeno 23 persone sono morte di fame.

Il via libera è arrivato perché il regime di Assad non ha potuto ignorare l’ondata di indignazione che è seguita alle immagini provenienti da Madaya, località di montagna a 40 km da Damasco. Bambini ridotti a scheletri che non mangiano da giorni. Adulti denutriti, che chiedono aiuto via Skype.

[youtube id=”ahkxRNAVh_4″]

A Madaya “23 pazienti sono morti di fame nel centro medico da noi supportato, di cui 6 avevano meno di un anno” scrive Medici senza frontiere. “Gli infermieri alimentano i più malnutriti con gli sciroppi medicinali perché sono l’unica fonte di zucchero disponibile. Gli scaffali dei farmaci sono vuoti. Al punto di distribuzione di MSF le persone litigano per accaparrarsi le ultime razioni di cibo”.

“In questo momento Madaya è una prigione a cielo aperto per 20.000 persone. Non c’è modo di entrare né di uscire. I medici, raccontano di persone ferite o uccise da mine e spari mentre tentavano di lasciare la città”, scrive MSF.

Intanto a Madaya la gente raccoglie erba e foglie per bollirle assieme a una manciata di spezie e farne una zuppa: per molti è l’unico cibo a disposizione. Il prezzo degli ultimi sacchi di riso è salito alle stelle: oltre 200 euro al kg. Quasi nessuno se lo può permettere.

“Acqua, sale, limone, un po’ di menta: un pasto per due persone”. Ecco una delle foto pubblicate sulla pagina Facebook della città di Madaya, assieme a tante testimonianze, sopratutto di bambini.

La Croce Rossa Internazionale avrà ora accesso sia a Madaya, sia a Fua e Kefraya, due villaggi sciiti nel nord della Siria, assediati dai ribelli. Ma avverte che una sola consegna di cibo non è sufficiente, “vista la situazione disperata di persone che non vedono rifornimenti da mesi”. Serve un accesso periodico e regolare.

Purtroppo quello di Madaya non è un caso isolato. L’opposizione accusa il regime siriano di usare una nuova tattica: affamare le popolazioni assediate, per ottenerne la resa. Secondo il regime invece, i civili sarebbero ostaggio dei ribelli, che si sarebbero accaparrati tutti gli aiuti umanitari consegnati in precedenza.

La Gran Bretagna sta esaminando la possibilità di paracadutare cibo sulle città siriane assediate, se le organizzazioni internazionali continueranno a non avervi accesso. Lo fecero gli Stati Uniti per gli Yazidi assediati in Iraq nel 2014.

  • Autore articolo
    Michela Sechi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 26/11 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 26/11 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 26/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 26/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 26/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 26-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di mercoledì 26/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 26-11-2025

  • PlayStop

    PoPolaroid di martedì 25/11/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 25-11-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 25/11/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 25-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 25/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 25/11/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 25-11-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 25/11/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 25/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 25-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 25/11/2025

    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

    Esteri - 25-11-2025

Adesso in diretta