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Macron presidente: “Pronto a servire la Francia”

Alle 20 in punto, i media francesi hanno diffuso le prime proiezioni del ballottaggio per la scelta del prossimo presidente francese: il candidato centrista ed europeista Emmanuel Macron avrebbe vinto con un largo margine sulla sfidante del Front National Marine Le Pen: 65,1 per cento contro 34,9 per cento.

L’astensione ha raggiunto il 26 per cento, la più alta dal 1969.

Macron ha affidato il suo primo commento da presidente eletto alla agenzia France Presse: “Questa vittoria apre un nuovo capitolo di speranza per la Francia”.

Tredici minuti dopo la pubblicazione dei dati, Marine Le Pen ha riconosciuto la propria sconfitta con un discorso in diretta tv: “I francesi hanno scelto un nuovo presidente della Repubblica e hanno votato per la continuità. Mi congratulo per la sua elezione e siccome ho a cuore l’interesse superiore del Paese, gli auguro di riuscire. Gli auguro di riuscire di fronte alle immense sfide che la Francia deve affrontare. Voglio ringraziare gli 11 milioni di francesi che mi hanno dato il loro voto e la loro fiducia (…) I francesi hanno designato l’Alleanza patriottica e repubblicana (tra il Front national e il partito di Dupont-Aignan, alleati al secondo turno, ndr) come la prima forza di opposizione. Le formazioni politiche che si sono prese la responsabilità di fare eleggere il Signor Macron si sono esse stesse discreditate (…) Il Fronte Nazionale che si è impegnato in una strategia di alleanza deve rinnovarsi profondamente per il nuovo appuntamento elettorale di giugno”.

La seconda importante reazione alla vittoria di Macron è quella del presidente uscente Francois Hollande che in un tweet scrive: “Ho chiamato Emmanuel Macron per felicitarmi calorosamente per la sua elezione. Gli ho espresso tutti i miei auguri di successo per il nostro Paese”.

Il risultato ha fatto tirare un sospiro di sollievo anche a Bruxelles. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha scritto: “Congratulazioni a Emmanuel Macron! Felice che i francesi abbiano scelto un futuro europeo. Insieme per un’Europa più forte e più giusta”.

Poco dopo le 21 Emmanuel Macron ha tenuto il suo primo discorso dopo l’elezione, visibilmente emozionato:

“Vi voglio dire grazie, grazie dal profondo del cuore. La mia gratitudine va a tutti quelli tra voi che mi hanno dato il loro voto e il loro sostegno. Non vi dimenticherò. Impiegherò tutta la mia cura e la mia energia per essere degno della vostra fiducia. Ma in questo momento è a tutti voi, cittadini del nostro Paese, che voglio rivolgermi, quale che sia stata la vostra scelta.

Molte difficoltà ci hanno indebolito da troppo tempo. Non ne nego alcuna, né le difficoltà economiche, né le fratture sociali, né gli stalli diplomatici, né l’indebolimento morale del Paese. Stasera voglio rivolgere un saluto repubblicano al mio avversario Marine Le Pen. Conosco le divisioni della nostra nazione che hanno condotto alcuni a dei voti estremi. Li rispetto.

Conosco pure la rabbia, l’ansia, i dubbi, che una grande parte di voi ha espresso. E’ mia responsabilità ascoltarli, proteggendo i più fragili, organizzando meglio le solidarietà, lottando contro tutte le forme di ineguaglianza o di discriminazione, assicurando in modo implacabile e continuo la vostra sicurezza, garantendo l’unità della nazione. Poiché dietro ciascuna delle parole che ho appena pronunciato so che ci sono dei visi, delle donne e degli uomini, dei bambini e delle famiglie, delle vite intere, ci siete voi e le vostre. Questa sera è a voi che mi rivolgo. Voi tutti insieme, il popolo di Francia.

Abbiamo dei doveri verso il nostro Paese, siamo gli eredi di una grande storia e del grande messaggio umanista rivolto al mondo. Noi dobbiamo trasmetterli soprattutto ai nostri figli, ma ancora più importante, bisogna portarli verso il futuro, rinnovandoli.

Difenderò la Francia, i suoi interessi vitali, la sua immagine, il suo messaggio. Prendo questo impegno davanti a voi. Difenderò l’Europa, la comunità di destini che si sono dati i popoli del nostro continente. E’ la nostra civiltà che è in gioco, il nostro modo di vivere, di essere liberi, di portare i nostri valori, le nostre imprese comuni e le nostre speranze.

Mi adopererò per ricucire il legame tra l’Europa e i popoli che la formano, tra l’Europa e i suoi cittadini. Rivolgo a nome vostro, alle nazioni del mondo, il saluto della Francia fraterna. Dico ai loro dirigenti che la Francia sarà presente e attenta alla pace, all’equilibrio delle potenze, alla cooperazione internazionale, al rispetto degli impegni presi in materia di sviluppo e di lotta contro il riscaldamento climatico.

Dico a tutti che la Francia sarà in prima fila nella lotta contro il terrorismo sul proprio suolo, così come nell’azione internazionale. Per tutto il tempo che questa battaglia dovrà essere condotta, la condurremo senza indebolirci. Miei cari concittadini, oggi si apre una nuova pagina della nostra storia. Voglio che sia quella della speranza e della fiducia ritrovata.

Il rinnovamento della nostra vita pubblica si imporrà a tutti a partire da domani. La moralizzazione della nostra vita pubblica, il riconoscimento del pluralismo, la vitalità democratica saranno dal primo giorno il fulcro della nostra azione. Non mi lascerò fermare da alcun ostacolo. Agirò con determinazione e nel rispetto di ciascuno, attraverso il lavoro, la scuola, la cultura, noi costruiremo un futuro migliore.

Francesi, miei cari concittadini, stasera voglio salutare il presidente Hollande. Ha lavorato per cinque anni per il nostro Paese. Durante i cinque anni che ci aspettano la mia responsabilità sarà quella di mitigare le paure, di riportare l’ottimismo, di ritrovare lo spirito di conquista che esprime meglio di tutto il genio francese.

La mia responsabilità sarà quella di unire le donne e gli uomini pronti ad affrontare le sfide gigantesche che ci attendono e pronti ad agire. Alcune di queste sfide sono delle possibilità, come la rivoluzione digitale, la transizione energetica, la ripartenza dell’Europa, altre delle minacce come il terrorismo.

Mi batterò con tutte le mie forze contro la divisione che ci colpisce e ci abbatte. E’ così che noi potremo restituire al popolo francese, a ciascuna e ciascuno di voi, nella sua vita professionale, personale e famigliare, le possibilità che la Francia gli deve. Amiamo la Francia. A partire da stasera e per i cinque anni a venire la servirò nel vostro nome con umiltà e con determinazione. Vive la République! Vive la France”.

Dopo il discorso Macron è atteso nel grande cortile del museo del Louvre, attorno alla Pyramide, per la festa con migliaia di suoi sostenitori.

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    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

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    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Speciale Podcast Ho detto R1PUD1A - primo episodio

    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    La Pillola va giù di domenica 20/04/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

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    C'è Di Buono: Max Casacci racconta Eartphonia III: Through the grapevine

    Anche in questa puntata parliamo di qualcosa che ha a che fare con la cultura enogastronomica, ma anche, molto, con la musica. Per la prima volta il caro Max Casacci (già colonna dei Subsonica) è stato ospite di un nostro programma non prettamente musicale, per raccontare il terzo episodio del suo progetto "Eartphonia", che lo ha portato in Franciacorta per "Through the grapevine", realizzato con i suoni del vino; suoni e rumori catturati nelle cantine dell'azienda vitivinicola Bersi Serlini Franciacorta. A cura di Niccolò Vecchia

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