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Militari a Milano, nulla di nuovo

I militari di “strade sicure” a Milano ci sono dai tempi dei governi del centrodestra. Nell’estate del 2011 passarono da 650 a 300, decisione dell’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa in polemica con il sindaco Giuliano Pisapia, che aveva chiesto più polizia e vigili urbani per compiti di sicurezza pubblica, e di destinare i militari ad altro. “Il governo dovrebbe prima di tutto pensare a reintegrare gli organici mancanti nelle forze dell’ordine”, diceva Pisapia a luglio 2011.

Nel 2015, con Expo, il numero dei militari impiegati nei pattugliamenti stradali in città tornò a 600, altrettanti ne vennero impiegati nel sito espositivo durante il semestre del grande evento.

Finita Expo, buona parte dei militari si è spostata a Roma per il Giubileo, almeno 300, i restanti sono rimasti a Milano. Sono le pattuglie miste visibili soprattutto in punti considerati sensibili e in alcune zone della movida.

Dai giorni della campagna elettorale, il sindaco Sala dice di rivolere a Milano i militari impiegati durante Expo. In tutta la città, non solo in via Padova.

Il tutto si è concretizzato a settembre con la firma del Patto per Milano. Lì è stata messa per iscritto la richiesta dell’amministrazione comunale condivisa dal governo. In attesa di poter far assumere al Comune nuovi vigili, “il governo sta lavorando a un potenziamento dell’operazione strade sicure” è scritto a pagina 9 del Patto.

Il Giubileo finirà il 20 novembre 2016, i militari potrebbero tornare a Milano dopo Natale. Quanti saranno è oggetto di trattativa con il ministero della Difesa, dice l’assessore alla sicurezza Carmela Rozza.

Ascolta l’intervista a Carmela Rozza:

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Non c’è nulla di nuovo nella dichiarazione odierna di Sala, se non l’aver ribadito quanto sottoscritto a settembre nel Patto per Milano. Sollecitato dai giornalisti sul caso dell’uccisione di un dominicano in piazzale Loreto, Sala ha anche detto che il tema della sicurezza c’è, ma “non è il punto centrale della città”.

Ascolta le dichiarazioni di Giuseppe Sala:

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In serata Sala è intervenuto anche a margine del consiglio comunale. “Non penso ai militari in via Padova. Penso che se Milano puo’ avere un po’ di militari dell’operazione Strade sicure, una volta liberati da Roma, è una cosa buona e giusta. Io sto parlando di esercito, di avere un po’ piu’ di militari – ha detto – dalla campagna elettorale. Mi e’ stato spiegato che non era possibile perchè c’era il Giubileo, che portava molti militari dell’operazione Strade sicure a Roma. Il Giubileo è finito e io reitero la mia richiesta”.

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
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    L’Istat ha pubblicato i report sugli scontri stradali, su base regionale (relativi al 2024) e anche alcuni dati sui primi sei mesi di quest’anno. Ci sono meno feriti e meno vittime sulle strade, anche se i numeri restano ancora drammaticamente elevati. Secondo l’Istituto di Statistica nel primo semestre del 2025 i morti sono stati 1310 (si parla di morti per scontri stradali se il decesso avviene entro 30 giorni dall’evento, quindi sono escluse le persone che muoiono, nonostante la causa siano le conseguenze dello scontro, oltre quel limite temporale) contro i 1406 dello stesso periodo dell’anno precedente. I feriti sono stati 111090, anche in questo caso in calo rispetto al 2024, quando erano stati 112428. Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento, che è il 2019. In Italia al momento registriamo una diminuzione del 4,5% (in Lombardia del 12,6). Bisogna ancora fare molto per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali, oltre la diminuzione della velocità, è l’incremento dell’educazione stradale. Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, morto nel 2010 a causa di un omicidio stradale a Firenze ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri, che da anni si impegna a portare avanti un discorso di educazione. Alessandro Braga lo ha intervistato nella trasmissione Tutto Scorre.

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