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Netanyahu conta su Trump

Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu sfida la comunità internazionale e annuncia 618 nuovi insediamenti a Gerusalemme Est per i coloni, nonostante una risoluzione di condanna delle Nazioni Unite appoggiata anche dagli Stati Uniti. Netanyahu conta sul futuro appoggio di Donald Trump. Il nuovo inquilino della Casa Bianca è vicino alla destra israeliana ma non ha ancora una strategia per il Medio Oriente, afferma l’americanista Federico Romero.

“Trump persegue una linea di maggiore durezza verso Isis ma anche verso i palestinesi -afferma ai nostri microfoni Romero- con un appoggio molto forte a Netanyahu e alle coalizoni di destra israeliane”.

Un appoggio che rappresenta un incoraggiamento a ulteriori insediamenti e a un rinvio eterno di una soluzione negoziale del conflitto israelo palestinese. Una visione comune alla destra repubblicana statunitense e alla destra israeliana.

“I segnali -dice Romero- vanno in quella direzione, se poi verranno tradotti in una linea di azione strategica nella zona rimane da vedersi perché Trump fino ad ora non ha parlato di strategie ma solo di sentimenti e modalità classiche dei repubblicani: costruire e usare posizioni di forza”.

 

Le affermazioni ti Trump in merito a nuove relazioni con la Russia rappresentano l’altro punto interrogativo sullo scacchiere mediorientale

Una più stretta relazione Usa-Russia potrebbe significare la “stabilizzazione del regime di Assad in Siria come pilastro della Russia in Medio Oriente e, di contro, una maggior mano libera degli alleati degli Usa i quali però tendono a muoversi per conto proprio, quindi sono ipotesi che verranno esplorate ma sarà difficilissimo immaginare cosa potranno produrre”

Ascolta l’intervista a Federico Romero a cura di Luigi Ambrosio

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    Alzheimer: la retta delle Rsa non deve essere pagata dai familiari. La sentenza della Corte d’Appello di Milano

    La retta della Rsa per le persone affette da Alzheimer deve essere a carico dell’Azienda Sanitaria: lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale di Milano. Sentenza che obbligava un cittadino lombardo a pagare il ricovero in una struttura sociosanitaria per la madre malata di demenza senile. Si tratta di rette insostenibili: secondo i sindacati, nonostante la Lombardia impegni 200 milioni di euro in più all’anno rispetto a quattro anni fa proprio per le RSA, queste alzano le rette e le famiglie continuano a pagare prezzi spropositati. Abbiamo sentito prima Laura Valsecchi di Medicina Democratica e successivamente Federica Trapletti, segretaria SPI CGIL che sta seguendo la vicenda.

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