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Medio Oriente, il viaggio di Trump nella regione con una sola cosa in mente: gli affari

Donald Trump Powell volto ANSA

Possiamo aspettarci affari, e ancora affari. Secondo fonti della Casa Bianca, Donald Trump vorrebbe tornare da questo viaggio in Medio Oriente con contratti firmati per almeno mille miliardi di dollari. Aerei, nucleare, armi, intelligenza artificiale. Trump va in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti con un piano che è sostanzialmente di business, più che di politica.

Questo ovviamente ha a che fare con il tipo di presidente che Trump è, e vuole mostrare di essere: il businessman, colui che fa le cose. I piani, le visioni americane per il Medio Oriente, appartengono per lui al passato. Non è più, appunto, il tempo dei processi di pace di Bill Clinton, dell’esportazione della democrazia di George W. Bush o del discorso del Cairo sul riavvicinamento con il mondo musulmano di Barack Obama. È il tempo, appunto, degli affari.

In questa messa in sordina della politica c’è probabilmente un’altra ragione. Su molti dossier la situazione è in fase di stallo, e a nessuno fa comodo accelerare le cose. Per esempio, non si parla più di un riconoscimento diplomatico tra Israele e Arabia Saudita, considerato quello che avviene a Gaza e il massacro dei palestinesi. E gli Stati Uniti preferiscono, per il momento, procedere in segretezza nei negoziati con Teheran. E quindi, appunto, in questi giorni di visita di Trump, predominano gli affari. La cosa è il riconoscimento del ruolo ormai centrale che questi Paesi hanno nella finanza e negli affari a livello globale. C’è anche, probabilmente, una ragione di tipo personale che muove il presidente.

Quest’area è diventata fonte di affari molto remunerative per lui. La Trump Organization, quindi l’azienda di famiglia, ha in corso 6 progetti con una società immobiliare saudita. C’è un progetto di ville lussuose e golf club con il governo del Qatar e un affare di criptovaluta con un affiliato del governo degli Emirati Arabi Uniti. Di più, il maggior investitore nella società di fondi di investimento di Jared Kushner, il genero di Trump, è il fondo sovrano saudita del principe Mohammed bin Salman. E il Qatar ha appena annunciato di voler regalare a Trump di un Boeing 747 – 8, che dovrebbe diventare l’Air One ufficiale di Trump, e che poi Trump si porterebbe via, uscito dalla Casa Bianca.

Nelle ore in cui il presidente arriva a Ryad, nella capitale saudita si tiene anche un incontro con alcuni dei maggiori uomini d’affari americani, tra cui David Sacks, che è la mente della criptovaluta alla Casa Bianca. E proprio Mohammed bin Salman ha promesso di investire 600 miliardi di dollari in 4 anni dgli Stati Uniti. Mohammed bin Salman, tra l’altro, è quello cui Trump, come Trump stesso ha detto, ha salvato il culo, impedendo che negli Stati Uniti andasse avanti l’inchiesta per l’uccisione del dissidente Jamal Kashoggi, da parte di emissari del governo saudita. Ma le questioni dei diritti sono superate, oggi, appunto è il tempo degli affari.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
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