Approfondimenti

Lo scaricabarile sulle responsabilità

“Possono esserci anche tutti i sistemi automatici del caso, ma se l’uomo sbaglia non c’è scampo”. Il direttore generale di Ferrotramvia Spa Massimo Nitti sembra già aver deciso su chi scaricare la responsabilità dell’incidente ferroviario di Corato. L’inchiesta giudiziaria accerterà dove stanno le colpe e le omissioni che hanno provocato lo scontro frontale tra i due treni. Ma ci sono evidenti carenze del sistema ferroviario, per le quali è già cominciato lo scaricabarile. E le responsabilità politiche ci sono: dagli enti locali fino, in ultima istanza, al governo.

La rete ferroviaria tra Bari e Barletta – di proprietà privata della famiglia Pasquini, gestita in concessione con la Regione Puglia- vive tra futuro e medioevo. Treni e strutture moderne, tranne nei due tratti Bari-Fesca San Girolamo e Ruvo-Barletta. È qui, nei 17 chilometri tra Andria e Corato, che è accaduto l’incidente: non solo a causa del binario unico, ma soprattutto per il sistema di sicurezza a “blocco telefonico”. Un sistema del secolo scorso, utilizzato su circa 300 dei 19mila chilometri di rete ferroviaria italiana e reti concesse, e solo in tratte in cui passano pochi treni al giorno. Rete ferroviaria italiana non lo utilizza più, se non quando saltano per guasti i sistemi automatici. “Come quando va via la corrente e si usano le candele”, spiega un capostazione a Radio Popolare. Sulle Ferrovie del Nord barese però i passaggi quotidiani sono 196, uno ogni 8 minuti. Si “riducono” a 140 in questo periodo dell’anno. Restando nella metafora, come usare una candela per illuminare uno stadio.

Perché allora veniva utilizzato quel sistema di sicurezza antiquato? E chi l’ha consentito?Perché non sono mai stati installati sistemi automatici che, anche in caso di errore umano, possono evitare l’irreparabile?

La storia non è stata magistra vitae. Il 27 gennaio 1992, sulla linea Roma-Velletri, a binario unico, si scontrano due treni alla fermata di Casabianca. Alla stazione di Ciampino viene data la precedenza ad un treno per Velletri, che però è in lieve ritardo. Ma in direzione opposta arrivava un altro convoglio, di cui non era stato verificato il transito. I morti furono sei, tra passeggeri e personale di Ferrovie dello Stato. Anche in questo caso il via libera al passaggio dei treni avveniva per “blocco telefonico”. Risultato: condanna per un capostazione di Ferrovie dello Stato e immediato inizio dei lavori di ammodernamento.

Il nodo da sciogliere è quello della sicurezza, quindi, non tanto del binario unico. E la sicurezza costa, come spiegavamo ieri in questo articolo: passare da un sistema a blocco telefonico ai sistemi di sicurezza automatici consta svariati milioni per chilometro. Ferrotramvia Spa avrebbe coperto le spese con fondi europei stanziati per il raddoppio e l’ammodernamento della linea, da ultimarsi nel 2015. Peccato che di volta in volta siano slittati per intoppi burocratici, ritardi negli espropri dei terreni, e infine per la deliberazione di giunta della Regione Puglia che ha riprogrammato il raddoppio della Corato-Andria dividendolo in due lotti e spostandolo dai Fondi Europei 2007-2013 al 2014-2020. Ed ecco qui che si arriva alla prima responsabilità: Regione Puglia ed enti locali non hanno ammodernato la rete ferroviaria nei tempi previsti.

Non è l’unica, però. Come ha riferito in Parlamento il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, la linea dove è avvenuto l’incidente da dieci anni manteneva sostanzialmente quel volume di traffico. Dieci anni, sottolinea il ministro, in cui non si sono rivelati inconvenienti. Ma si può facilmente ribaltare il concetto: in questi dieci anni si è viaggiato in condizioni di altissimo rischio e solo grazie alla grande professionalità di ferrovieri, macchinisti e capistazione è filato tutto liscio. E qui sta la seconda responsabilità: l’evidente sottovalutazione del problema dell’insicurezza sulle linee regionali che si fa in Parlamento, forti del fatto che sulle linee ferroviarie di RFI, i sistemi di sicurezza automatici sono obbligatori.

Se le linee nazionali sono controllate dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria (ANSF), ente terzo ed indipendente, per le linee in concessione c’è un’organizzazione diversa: l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (Ustif), un’agenzia alle dirette dipendenze del Ministero dei Trasporti. È proprio l’Ustif ad aver concesso questa deroga anche sulla rete ferroviaria pugliese, in attesa del riammodernamento della linea. Ma la una linea aveva un traffico evidentemente troppo elevato per questo fallace sistema di verifica. A questo punto comincia lo scaricabarile: interpellato sul punto, il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini punta il dito sulla Regione Puglia e sul contratto di Servizio con Ferrotramvia Spa. “Un sistema diverso sarebbe stato certamente utile”, dice a SkyTG24 Nencini, lanciando un’accusa neppure troppo velata. Il nuovo sistema sarebbe arrivato, appunto, con l’ammodernamento della linea. Ma era possibile nel frattempo installare un sistema provvisorio? Esperti e ferrovieri dicono di sì. Sistemi anche economici, come il cosiddetto controllo “blocco elettrico conta-assi”. Ma si tratta, spiega la nostra fonte “di scegliere, da parte delle aziende, di dove investire”. Ed in 10 anni nessuno ha mai pensato di farlo.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 17/10 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 17/10 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 12/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 17/10/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 17/10/2025 delle 08:38

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 17-10-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 17/10/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 17-10-2025

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 17/10/2025

    A cura di Marco Piccardi - Ospite in studio Massimo Falascone Playlist: 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Living Colour, Funny Vibe 3) Robert Wyatt, Soup Song 4) The Beatles, Tomorrow Never Knows 5) Anthony Braxton Quartet, Composition 6 C 6) BBC Symphony Orchestra/dir. Pierre Boulez, Adagio da Musica per archi, percussioni e celesta di Bela Bartok 7) Massimo Falascone Seven, Moving Train (da Melies) 8) Paolo Conte, Bartali 9) Enzo Jannacci, Bartali 10) Rolling Stones, Anybody Seen My Baby 11) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) Ospite in studio Massimo Falascone

    Di palo in frasca - 16-10-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 16/10/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 16-10-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 16/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 16-10-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 16/10/2025 delle 21:30

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 16-10-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 16/10/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 16-10-2025

  • PlayStop

    Da Gaza a Milano. “Siamo il futuro della Palestina”

    Ieri sera nell’Auditorium di Radio Popolare sono saliti sul palco alcuni studenti di Gaza, arrivati all’università di Milano a inizio ottobre. Valeria Schroter ci racconta la serata attraverso le loro voci.

    Clip - 16-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di giovedì 16/10/2025 delle 20:04

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 16-10-2025

Adesso in diretta