Approfondimenti

“Libia, bisogna portare al tavolo le milizie”

caos a tripoli

L’analista Arturo Varvelli, ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI) e responsabile dell’area programma Medio Oriente e Nordafrica spiega a Radio Popolare cosa sta succedendo in Libia e nella città di Tripoli, controllata da un cartello di milizie che influiscono sulla politica e di fatto controllano anche il Presidente del Consiglio Presidenziale Fayez al-Sarraj.

Gli interessi sono troppi e divergenti e l’Italia è uno dei Paesi europei che ha più da perdere. Il sovranismo in questo caso non paga e rischia di complicare ancora di più la difesa dei nostri interessi. L’intervista di Claudio Jampaglia a Giorni Migliori.

All’interno della città di Tripoli si è formato una sorta di cartello di quattro o cinque milizie che gestiscono la sicurezza, e con questo intendiamo una gestione della sicurezza piuttosto ampia. Naturalmente il monopolio dell’uso della forza in Libia non esiste più e chi controlla un territorio può esercitare un’influenza sulle istituzioni politiche e finanziarie. Le milizie che sono state esclude da questo oligopolio non accettano questa condizioni e hanno lanciato un’Opa sulla città. Stanno cercando di entrare perchè il sentirsi escluso è troppo penalizzante.

È la dinamica di controllo della Capitale degli uffici che decidono la vita politica e amministrativa urbana. Quindi prima di tutto c’è uno scontro sulla città.

Vi è anche un controllo delle banche, ad esempio. Nell’ultimo periodo il controllo delle banche ha sostituito altre forme di finanziamento, quindi le milizie che controllano le aree in cui ci sono delle banche importante esercitano il controllo e chiedono la loro quota per questo, è una sorta di racket naturalmente.

Queste milizie sono coloro che tengono anche in piedi Fayez al-Sarraj?

Ci sono anche quelli che tengono in piedi Fayez al-Sarraj, lo tengono in piedi perchè sono quelle quattro o cinque milizie che gli hanno permesso di instaurarsi nel 2016, quando è arrivato nella Capitale. Questo processo si è radicalizzato e istituzionalizzato e quando oggi ci troviamo a parlare di milizie dobbiamo pensare che non sono tanto i politici ad essere rappresentativi del mondo libico, ma sono ancora le milizie a farlo. Anche per questo penso che buona parte o gran parte dell’iniziativa delle Nazioni Unite sia da rivedere perchè vissuta su una sorta di finzione basata sul fatto che la comunità internazionale si è relazionata non tanto coi miliziani che detengono il potere, ma con dei rappresentati politici. All’ultimo vertice a Parigi erano quattro i rappresentanti politici e già quattro non può essere un numero rappresentativo della complessità libica, ma ancora di più non lo è proprio perchè i rappresentanti politici non sono davvero rappresentativi. Bisogna mettere al tavolo le milizie.
Gli interessi locali che si sovrappongono a interessi internazionali sono la causa principale del fatto che non si è ancora riusciti a ricostituire uno Stato.
La comunità internazionale non esiste, esistono tante posizioni diverse. Ogni agente esterno ha veicolato un messaggio di dissoluzione del Paese non perchè voleva una Libia disunita, la voleva unita, ma anche il più vicino possibile ai propri interessi. Lo ha fatto la Francia, lo ha fatto l’Italia, lo ha fatto l’Arabia Saudita insieme agli Emirati, lo hanno fatto il Qatar e la Turchia e lo fa anche l’Egitto. Ognuno tira la Libia dalla propria parte, così finisce che nessuno ottiene nulla.

Però in questo caso noi sembriamo quelli che hanno in mano il cerino più corto.

Certo. Secondo me andare allo scontro frontale con i nostri partner europei è un po’ comico. Abbiamo più interessi in gioco di altri, a noi una Libia instabile costa molto di più rispetto alla Francia o la Germania, ma è proprio per questo che dovremmo cercare di convincere i nostri alleati a trovare un comune denominatore. La situazione della Libia è già un sottoprodotto delle nazioni europei che vivono un revival di nazionalismo e di sovranismo, ma penso che sia un sottoprodotto dannoso per tutti alla fine.

caos a tripoli

RIASCOLTA L’INTERVISTA

intervista Arturo Varvelli

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 12/07 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 12-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 12/07 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 12-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 12/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 11/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 11-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Il Verziere di Leonardo di sabato 12/07/2025

    Il Verziere di Leonardo è un racconto del cibo a partire dal territorio fino alle situazioni globali, va in onda tutti i sabati dalle 12 alle 13. Parliamo di agricoltura e surriscaldamento della Terra, di coltivazioni di prossimità, e tendenze globali. Raccontiamo il paesaggio rurale con le sue opere idrauliche, l’agricoltura sociale e la cooperazione internazionale. Ci soffermiamo anche sulla storia delle produzioni agroalimentari. A cura di Fabio Fimiani

    Il Verziere di Leonardo - 12-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di sabato 12/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 12-07-2025

  • PlayStop

    Letti e lettini di sabato 12/07/2025

    Un'estate speciale richiede uno speciale appuntamento settimanale dedicato ai suggerimenti di lettura: in ogni puntata un personaggio della cultura propone i suoi "must" da leggere in estate e un libraio o una libraia indipendenti propongono alcuni titoli tratti dal loro scaffale.

    Letti e lettini - 12-07-2025

  • PlayStop

    Itaca di sabato 12/07/2025

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l’attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Ogni sabato dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 12-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 12/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 12-07-2025

  • PlayStop

    Guida nella Jungla di sabato 12/07/2025

    Nata da un'idea di Paolo Minella e Luca Boselli, GnJ "Guida nella Jungla" è un programma dedicato alla cultura musicale underground contemporanea. Dalla metà degli anni '90, offre chart, interviste, dubplate corner e news, con ospiti come Mr. Finger, Apparat, Hype, Phil Asher, Ian O’Brien, Dj Kool Herc, Snowgoons, Tech N9ne, Dj Gruff, Dj Skizo, Club Dogo, Looptroop Rockers, Foreign Beggars e molti altri. Evolvendosi con il panorama musicale, è ora condotta da Matteo (East Milan) in collaborazione con la crew di Loopsessions Milano e O'Red. #prestaciascolto www.facebook.com/gnjradio www.instagram.com/gnjradio

    Guida nella Jungla - 11-07-2025

  • PlayStop

    Ultima Traccia di venerdì 11/07/2025

    Un viaggio musicale tra la prima metà degli anni 90 e i primi 2000 dedicato a chi ha vissuto l’adolescenza tra compilation masterizzate, squilli su MSN, pomeriggi a giocare al Game Boy o a registrare video da MTV. Ma Ultima Traccia è anche per chi non ha vissuto nulla di tutto questo e ha voglia di scoprire un mondo che sembrava analogico ma era già profondamente connesso. Ultima Traccia è un modo per chiudere la settimana come si chiudeva un CD: con l’ultima canzone, quella che ti lasciava addosso qualcosa.

    Ultima Traccia - 11-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 11/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di venerdì 11/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 11-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 11/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 11-07-2025

Adesso in diretta