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“Le squadracce fasciste non fermano la democrazia”

Casapound lunedì sera ha fatto irruzione nell’aula del Consiglio comunale di Monza. Lo ha interrotto per una buona mezz’ora insultando sindaco e giunta e inveendo contro gli stranieri accolti dal Comune. A Monza quest’anno si vota per il sindaco e non è la prima volta che l’estrema destra si fa sentire. La Lega da tempo strizza l’occhio e stringe patti con i neofascisti e l’azione di lunedì sera è sembrata chiaramente concordata con i consiglieri leghisti.

Qui il video pubblicato dal Cittadino di Monza e Brianza.

Silvia Giacomini ha intervistato il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti

“Il Consiglio comunale stava discutendo del conferimento di una cittadinanza onoraria. A un certo punto tra i banchi del pubblico è entrato un gruppo di una trentina di persone. Hanno cominciato a passarsi striscioni e bandiere e quando un consigliere della Lega è intervenuto, non sulla proposta di conferimento della cittadinanza onoraria ma sollevando la questione della presenza dei profughi in un condominio di via Asiago, quelli hanno cominciato a inscenare la loro gazzarra”.

Come se fosse un segnale di “pronti via”?

“Direi proprio di sì, aspettavano solo quello. D’altra parte il consigliere della Lega non aveva ragione di intervenire su un argomento che non aveva alcuna attinenza con l’ordine del giorno in discussione”.

Che cosa hanno detto a quel punto?

“Hanno urlato, sbraitato, si sono messi a fare comizi farneticanti, hanno cercato di aizzare gli abitanti di quel condominio – che erano presenti in meno di una decina – e hanno continuato a lanciare accuse nei confronti miei, della giunta e dei consiglieri comunali. Hanno tentato in tutti i modi di provocarci”.

Com’è finita poi?

“Devo dire che da parte nostra c’è stato un assoluto, composto silenzio, perché io volevo che il Consiglio comunale proseguisse. Perché non esiste che l’irruzione di una squadraccia fascista possa mettere in discussione lo svolgimento di una libera espressione democratica. Poi sono arrivate le forze dell’ordine che li hanno convinti ad abbandonare l’aula. Il tutto però è durato tanto, circa mezz’ora. E alla fine abbiamo ripreso la nostra discussione, certo in un clima che non è stato certo di serenità”.

Tutto questo avviene durante la campagna elettorale a Monza…

“Purtroppo questo non è il primo episodio in cui gruppi di fascisti intervengono in questo modo. Una sera, durante una cena di raccolta fondi per la mia campagna elettorale, con uno stratagemma in quattro o cinque, probabilmente di Lealtà e Azione, hanno fatto irruzione e hanno cercato di esporre degli striscioni, sempre all’insegna della negazione dell’accoglienza dei migranti. Poi si sono dileguati prima che arrivassero le forze dell’ordine, che io ho immediatamente chiamato. Ovviamente l’amministrazione comunale continua a fare la sua parte per cercare di affrontare e gestire un tema che coinvolge moltissime città, e soltanto quelli che si voltano dall’altra parte ed evitano di affrontarlo, a quanto pare risultano indenni dalle contestazioni di questi personaggi”.

Ascolta qui l’intervista integrale al sindaco Roberto Scanagatti

ROBERTO SCANAGATTI sindaco monza casapound

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    Stringono i tempi nella procedura di vendita dello stadio Meazza. Nel giro di pochi giorni è prevista la delibera di Giunta e il voto in Consiglio comunale per autizzarla. In una procedura che sembra quasi gia scritta, nelle ultime ore appare qualche fatto nuovo: un'assemblea molto partecipata a Milano, una proposta per prendere più tempo, il ritorno alla carica di chi chiede un referendum per decidere. In zona Cesarini potrebbero decideresi i tempi supplementari? Ospiti: Roberto Maggioni, redazione locale di RP; Franco D'Alfonso, Centro Caldara di Milano, estensore della proposta; Gabriele Mariani, Comitato Referendum per San Siro; Bruno Ceccarelli, Pd Milano, Commissione urbanistica; Lia Quartapelle, parlamentare Pd. In studio Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

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    Caso Kirk: "Il Governo vuole creare un clima di paura" dice Benedetta Tobagi

    “Quelle che arrivano dalla maggioranza sono delle sciocchezze, che sarebbero grottesche se non fossero pericolose perché tradiscono una chiara volontà di creare un clima di paura e di allarme, criminalizzando tutta la galassia dell’opposizione”. Così Benedetta Tobagi, intervistata da Luigi Ambrosio all'Orizzonte delle Venti, sui reiterati attacchi del Governo alle opposizioni accusate di fomentare la violenza. “Anche per ciò che porto nel mio nome, l’Italia ha nella sua storia una sinistra antifascista e democratica che non è mai stata violenta. Figure come mio padre e Aldo Moro sono state colpite addirittura dal terrorismo di sinistra. Questa è la storia che vergognosamente Meloni, Tajani e Salvini non riconoscono e che, invece, deve essere la nostra forza”.

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    In diretta dall'Ucraina Sabato Angieri ci racconta delle profonde differenze che ormai segnano il paese tra territori in guerra e retrovie, di chi non vuole andarsene nonostante la guerra abbia distrutto spazi e vite e di come il fronte insista da due anni sugli stessi campi. Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova ed ex-diplomatico analizza lo scontro verbale tra Russia e Nato e invoca il ritorno della ragione per evitare una escalation dei fatti. Emanuele Valenti ci aggiorna sull'entrata dei carri armati a Gaza City dopo giorni di bombardamenti mirati a distruggere tutti i palazzi principali della città per forzare la popolazione ad andarsene. Ma la popolazione non ha nessun posto dove andare. E anche chi avrebbe un visto di studio in Italia non riesce a uscire dall'inferno della Striscia lo raccontano le voci di alcuni degli studenti palestinesi che hanno vinto una borsa di studio nelle università italiane. Molti di loro hanno diffuso appelli sui social per chiedere di fare pressione sulle autorità italiane affinché organizzino la loro evacuazione immediata. Sentiamo le loro voci e ci spiega come stanno, chi sono e perché non si riesce ad aprire un corridoio umanitario per loro Stefano Simonetta, Prorettore ai Servizi agli Studenti e al Diritto allo Studio della Università Statale di Milano.

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