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Le serie TV da non perdere a febbraio 2020: ZeroZeroZero

ZeroZeroZero

Nuovo mese, nuove serie TV da non perdere. Febbraio 2020 è cominciato con l’atteso ritorno di una serie italiana apprezzata in tutto il Mondo: L’Amica Geniale. Sicuramente una delle migliori serie TV in uscita a febbraio 2020 insieme ad un altro prodotto italiano, ZeroZeroZero, basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano.

Serie TV Febbraio 2020: ZeroZeroZero, la nuova serie Sky tratta da Roberto Saviano

Un clan della ‘ndrangheta, guidato da un anziano capo nascosto in un bunker e da suo nipote, che apparentemente conduce una vita rispettabile e forse, sotto sotto, aspira a qualcosa di più. Una famiglia americana, padre vedovo e due figli, proprietaria di una grossa compagnia di navigazione internazionale.

Un sergente dell’esercito messicano, estremamente religioso, impegnato in missioni antidroga e in un pericoloso doppio gioco. Tre storie che appaiono lontane tra loro in tutto: geograficamente e linguisticamente, tanto per cominciare, visto che la prima inizia in Calabria, la seconda a New Orleans e la terza a Città del Messico. Ma anche come tipo di personaggi e come stile narrativo: la parte italiana guarda all’intreccio tra lotte di potere e folklore dei film di mafia, quella americana è anche un melodramma familiare, e quella messicana ha connotati molto più action.

Eppure tutto si tiene – è proprio il messaggio della serie – e quel che tiene insieme tutto è la cocaina. Stiamo parlando di ZeroZeroZero, nuovissima serie originale Sky (prodotta in collaborazione con la francese Canal+ e gli americani Amazon Studios) che ha debuttato il 14 febbraio su Sky Atlantic.

Per molti versi, la produzione sembra ricalcare la formula che ha portato allo strabordante successo di Gomorra: un libro-inchiesta bestseller scritto da Roberto Saviano (ZeroZeroZero, appunto, pubblicato da Mondadori nel 2013), una trasposizione televisiva con il sigillo di qualità di Sky, la firma registica e narrativa di Stefano Sollima.

Tra le case di produzione c’è anche la stessa Cattleya di Gomorra, così come alcuni nomi in sede di sceneggiatura, tra cui il co-autore Leonardo Fasoli. Ma per molti altri aspetti, di Gomorra ZeroZeroZero è l’opposto: laddove la prima affondava nel microcosmo di un quartiere napoletano per osservare da vicino l’infezione camorristica, la seconda allarga lo sguardo il più possibile, tentando di cogliere il quadro generale della malattia, i collegamenti che troppo spesso ci sfuggono, e ci impediscono di vedere che le piste del narcotraffico, scorrendo e sovrapponendosi alle stesse strade del capitalismo, contagiano l’intero globo.

Già presentata Fuori concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia, ZeroZeroZero ritrova Sollima anche alla regia di diversi episodi (gli altri sono diretti dal danese Janus Metz, già dietro la macchina da presa di True Detective, e soprattutto dall’argentino Pablo Trapero, autore di Il clan).

Nelle scelte di messa in scena sono evidenti sia la recente esperienza di Sollima a Hollywood, dove ha diretto Soldado e sta realizzando un nuovo film, Without Remorse, sia i suoi inizi come videoreporter di guerra: l’impeccabile controllo dell’azione e la capacità di tenere costante la tensione riescono nell’intento di rendere avvincente una storia ampia e complessa.

Il merito è anche degli attori, che vanno dal veterano Gabriel Byrne ai già noti Andrea Riseborough e Dane DeHaan fino a esordienti quasi assoluti come Giuseppe De Domenico e Harold Torres. Moltissimo, infine, lo fa la colonna sonora, composta dal gruppo post rock scozzese Mogwai, che oltre a una lunghissima carriera musicale, alle spalle ha anche l’evocativa soundtrack della serie francese Les revenants. Insomma, il consiglio è chiaro: guardatela.

Foto dalla pagina Facebook di Sky Atlantic Italia

Serie TV Febbraio 2020: L’Amica Geniale su RaiUno

Il successo della prima stagione di L’amica geniale, andata in onda sia negli Stati Uniti sia in Italia a fine 2018, può sembrare prevedibile, ma non era così scontato. Basta guardare l’abisso che separa i canali su cui va in onda in Usa e in Italia: gli statunitensi la guardano su HBO, il network più prestigioso, ma a pagamento, rivolto a una nicchia di intellettuali e professionisti di classe medio alta. Noi italiani la vediamo su RaiUno, l’ammiraglia della tv pubblica, la rete più generalista possibile, quella di Don Matteo e del festival di Sanremo.

Negli Stati Uniti L’amica geniale ha avuto un grande successo di critica ed è stata inserita in quasi tutte le classifiche delle migliori serie 2018. In Italia ha avuto un grande successo di pubblico, facendo registrare oltre 6 milioni di telespettatori ogni serata e sfiorando i 7 milioni nel finale.

Non era scontato, dicevamo: per entrambi i pubblici, Usa e Italia (eccezion fatta naturalmente per la Campania), si tratta di una serie da vedere sottotitolata; profondamente radicata in una tradizione culturale, di costume e anche cinematografica italiana, il rischio che oltreoceano fosse fraintesa era alto; e, con il suo ritmo pacato, la scenografia scarna e proto-teatrale, una sceneggiatura scritta cercando la complessità di tanta serialità contemporanea, è una mosca bianca all’interno della programmazione di Rai1.

Saverio Costanzo, il regista che ha curato la trasposizione da romanzi a schermo, ribadisce che il merito, ancora una volta, è tutto di Elena Ferrante (la quale ha partecipato alla stesura delle sceneggiature televisive). La sua capacità di scrivere romanzi di alta qualità letteraria ma, allo stesso tempo, genuinamente popolari e universali è il motivo per cui la quadrilogia di L’amica geniale è un tale fenomeno in tutto il mondo.

Da lunedì 10 febbraio la serie è tornata su RaiUno con la seconda stagione, tratta dal secondo libro, Storia del nuovo cognome: questa volta andrà in onda prima da noi e poi, in primavera, su HBO. La storia di Lila e Lenù riprende esattamente dove s’era interrotta, dopo il matrimonio della prima, ma attorno alle ragazze il rione muta velocemente, si ristruttura letteralmente, con nuove palazzine, più colori, più oggetti di scena: sono gli anni 60, e il Boom economico arriva proprio come un’esplosione.

È ancora Costanzo a curare la regia, ma si è fatto sostituire da Alice Rohrwacher per due episodi centrali, e cruciali, quelli ambientati a Ischia che segneranno una svolta nelle vite delle protagoniste: mentre le ragazze crescono e la storia d’Italia avanza, i registi hanno cercato di applicare alla messa in scena l’evoluzione dello stile cinematografico, abbandonando pian piano i richiami al neorealismo e abbracciando quelli della nouvelle vague.

Ma il cuore di L’amica geniale restano sempre loro, Lila e Lenù, o meglio, la loro relazione, complicata, sfaccettata, impossibile da descrivere in poche parole: l’amicizia, il profondo affetto, il desiderio di proteggersi l’un l’altra, ma anche la competizione, l’invidia della reciproca condizione, che poco ha a che fare con amori o uomini, e tanto con la condizione sociale, l’accesso all’istruzione, l’urgenza disperata d’emancipazione in un mondo profondamente e violentemente patriarcale.

Nella prima puntata di questa seconda stagione vediamo un esempio di quest’oppressione sistemica tragicamente comune e paradossalmente pochissimo rappresentato sullo schermo: uno stupro coniugale, tra gente che sa, capisce, ma fa finta di non vedere. Già nella prima stagione avevamo visto una dolorosa scena di molestia, ma, soprattutto, agli antipodi, il momento in cui Lenù ha le prime mestruazioni: qualcosa di mai visto, in prima serata. Ed è anche così che L’amica geniale va a segno: svelandoci l’assurdo paradosso per cui ci si aspetta di più di vedere una violenza che una cosa davvero naturale come il sangue mestruale.

Foto dalla pagina Facebook di My Brilliant Friend HBO

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
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    Il 2 marzo il governo israeliano ordinava il blocco totale dell’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Oggi, esattamente due mesi dopo, il blocco è ancora in essere e da due mesi nella Striscia non entra niente: né cibo, né acqua, né medicinali, né carburante. La situazione peggiora giorno dopo giorno, le scorte sono ormai esaurite e la fame sta dilagando. In questo contesto di blocco totale, il più lungo che Gaza abbia mai sperimentato, dove morire di fame non è più solo un modo di dire, le ong e le organizzazioni umanitarie cercano di sopperire alle colpevoli mancanze dei governi. È in quest’ottica che la nave della Freedom Flotilla Coalition, si stava preparando a partire per Gaza carica di aiuti umanitari, con l’obiettivo di rompere l’assedio. Questa notte, però, la nave è stata colpita da due droni, che hanno fatto scoppiare un incendio e ne hanno ovviamente impedito la partenza. Abbiamo raggiunto a Malta Simone Zambrin, attivista di Freedom Flotilla, che si sarebbe dovuto imbarcare oggi per andare verso Gaza.

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    Il Comitato Sì Meazza presenta un esposto alla Corte dei conti contro il nuovo stadio

    Non è arrivata nessuna proposta alternativa. Quella presentata da Inter e Milan è rimasta l’unica offerta per l’acquisto dello stadio di San Siro e delle aree vicine al “Meazza”. Il Comune di Milano lo ha comunicato, alla mezzanotte del 30 aprile, alla scadenza dell’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse. Un esito prevedibile, dal momento che la finestra è rimasta aperta per poche settimane. Ora proseguiranno i lavori della Conferenza dei servizi, già iniziati quando potevano arrivare anche altre proposte. Il fronte di chi si oppone ai piani dei due club e a come la giunta comunale sta gestendo la vicenda tenta ancora di interrompere il percorso avviato. Oggi il comitato Sì Meazza, dopo aver già fatto un esposto alla Procura, ha inviato alla Corte dei conti una segnalazione perché indaghi per danno erariale, chiamando in causa il Comune. Luigi Corbani del comitato Sì Meazza spiega perché ha depositato questa segnalazione.

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    1) Gaza senza cibo da due mesi. Il blocco israeliano agli aiuti continua indisturbato mentre la fame dilaga tra la popolazione. Nella notte colpita con droni la nave della Freedom Flotilla, che voleva portare aiuti nella striscia. (Sami Abu Omar, Simone Zambrin - Freedom Flotilla) 2) Guerra in Ucraina. Secondo le Nazioni Unite la situazione lungo il fronte è peggiorata da quando sono iniziati i negoziati per il cessate il fuoco. In esteri la testimonianza da Sumy. 3) Germania, i servizi segreti classificano Afd come partito estremista. I leader del partito rispondono: azione politica, ci difenderemo. (Alessandro Ricci) 4) L’effetto Trump sulle elezioni nel pacifico. Domani Australia e Singapore al voto. In entrambi i casi i dazi americani hanno ribaltato i sondaggi. (Lorenzo Lamperti) 5) Mondialità. La partita sul clima si gioca tra Usa e Cina. (Alfredo Somoza)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    "If You Asked for a Picture": il secondo disco dell'artista americana Blondshell

    "If You Asked for a Picture", uscito oggi, è il secondo disco ufficiale di Blondshell. Un lavoro in cui l'artista americana unisce al suo approccio indie rock la sua fascinazione per lo stile Motown, un album che contiene molto della sua identità, personale e musicale. Un disco di cui ha parlato oggi con Matteo Villaci in una lunga intervista a Jack.

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