Approfondimenti

Le criticità del programma britannico per l’accoglienza dei rifugiati ucraini

Rifugiati Ucraina Polonia ANSA

Da marzo la Gran Bretagna ha attivato “Homes for Ukraine”, un programma che permette ai cittadini britannici di offrire ospitalità nella propria casa per sei mesi alle persone che scappano dalla guerra, ricevendo dal Governo un contributo di 350 sterline. Il sistema però è stato fin da subito duramente criticato perché il contatto tra “host” e “ospite” avviene tramite i social dove non vi è alcun controllo. I rifugiati ucraini rischiano così di incorrere in persone malintenzionate.

Subito dopo il lancio dell’iniziativa, 16 associazioni che si occupano di rifugiati e che lottano contro il traffico di esseri umani avevano inviato una lettera al ministro per le comunità e i governi locali Micheal Gove, responsabile di “Homes for Ukraine“, segnalando la pericolosità del sistema.

Anche l’Agenzia ONU per i rifugiati oggi ha bocciato il programma proprio per questo motivo, sottolineando la necessità di ripensare “un sistema più adeguato”.

Robina Qureshi, CEO dell’associazione Positive Action in Housing, che dal 1995 aiuta profughi e migranti a cominciare una nuova vita nel Regno Unito, è tra gli attivisti che criticano duramente “Homes for Ukraine”. Qureshi ci ha spiegato come funziona il sistema e quali sono le criticità del sistema:

Il Governo ha annunciato il programma il 15 di marzo e funziona così: le persone ucraine possono entrare nel Regno Unito facendo richiesta di visto. Ma la procedura può essere avviata solo attraverso un garante britannico. Noi abbiamo criticato dall’inizio questo sistema perché adesso è veramente difficile, quasi impossibile, per un garante raggiungere gli ucraini che sono in difficoltà nel loro Paese, e viceversa.
È stata davvero una mossa ipocrita, visto che il Governo aveva fatto sapere che non ci sarebbe stato un limite di persone da ospitare. E invece, a causa delle difficoltà che il sistema impone, nel nostro Paese sono arrivate attraverso il programma governativo solo 12.000 persone. Se si confronta questo dato con il resto d’Europa, i numeri sono davvero molto bassi.
Il Governo poi ha detto alle persone di contattare i rifugiati usando i social media, che sono spazi non regolati e non controllati. Sei giorni dopo l’inizio del programma, Europol ha segnalato che “Homes for Ukraine” mette in pericolo le persone che stanno scappando dalla guerra, donne, bambini e altre persone vulnerabili.

Come segnala anche l’Agenzia Onu per i rifugiati e come conferma Qureshi, in questo modo esiste il rischio concreto per i rifugiati di venire contattati, con la promessa di un visto, non solo da singoli individui con brutte intenzioni ma anche da vere e proprie organizzazioni criminali.

Lo sfruttamento sessuale è solo uno dei pericoli che queste persone rischiano, ci sono anche lo sfruttamento lavorativo e il traffico di organi. Quando c’è una crisi umanitaria, i trafficanti hanno molto lavoro da fare, mettiamola così. Oltre 800 famiglie e individui che si trovano in Ucraina o nei Paesi vicini hanno contattato la nostra organizzazione e ci hanno chiesto un aiuto per trovare un garante.
Siamo scioccati dal fatto che il nostro Governo abbia scelto questo approccio che non contempla alcuna tutela e che non abbia consultato nessuna Ong per essere avere consigli su come affrontare questa situazione. Non è stato consultato nessuno.
La nostra associazione, Positive Action in Housing, esiste dal 1995, e dal 2000 ci siamo direttamente impegnati nelle crisi umanitarie legate alla guerra in Siria, in Afghanistan e in altri Paesi. Abbiamo fatto e facciamo moltissimo lavoro in questo ambito. Abbiamo anche il nostro programma di accoglienza, ormai da ventanni. Quindi per noi è facile vedere quali sono gli errori che il Governo sta commettendo.
Il Regno Unito è l’unico Paese in Europa che sta richiedendo ai rifugiati il visto, è uno scandalo. Stanno limitando i flussi di profughi chiedendo alle persone di trovare garanti, produrre documenti, tradurre certificati di matrimonio. Vorrei sapere come può una donna che si trova in un rifugio antiaereo o in un seminterrato farsi tradurre un certificato. Come è possibile pensare che riesca a farlo?

Qureshi definisce questo sistema: “Crimine di guerra amministrativo”. Secondo la Ceo di Positive Action in Housing, infatti, nella gestione dell’emergenza ucraina il governo britannico sta infrangendo ogni legge internazionale che tuteli i rifugiati.

Ora l’Agenzia per i rifugiati ha visto quello che da tempo vediamo anche noi, anche l’Europol aveva condannato questo sistema che utilizza i social. Il governo britannico deve rispettare la Convenzione per i rifugiati e smettere di imporre ai rifugiati di guerra la richiesta del visto. Deve far entrare nel Paese queste persone. Questo è un vero e proprio crimine di guerra amministrativo. Troppe persone stanno aspettando in Ucraina di ottenere un visto per il Regno Unito, aspettando nelle loro case che il visto arrivi “il giorno dopo”, quello che potrebbe essere anche l’ultimo giorno. Abbiamo contatti diretti con famiglie in Ucraina e sappiamo di cosa stiamo parlando. Nel nostro sistema di accoglienza si stanno registrando migliaia di persone ma non possiamo aiutarle a causa del modo sbagliato in cui il governo sta gestendo “Homes for Ukraine”.

di Eleonora Panseri

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/12 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/12/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 10/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 10-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 10/12/2025

    1) A Gaza le disgrazie non arrivano mai sole. Nella striscia arriva la tempesta Byron: centinaia di migliaia di persone a rischio mentre pioggia e vento distruggono tende e rifugi. (Sami Abu Omar) 2) Siria, l’incognita della convivenza. Il futuro del paese dipenderà anche da come le diverse comunità etniche religiose riusciranno a vivere insieme. Reportage dalla zona Alawita della Siria. (Emanuele Valenti) 3) Stati Uniti, dopo 28 anni la candidata democratica diventa sindaca di Miami. Per Donald Trump, che ripete che il paese non è mai stato così bene, è un altro campanello d’allarme. (Roberto Festa) 4) Regno Unito, il labourista Starmer ha appena iniziato la sua battaglia contro l’immigrazione. Il primo ministro britannico ora vuole modificare la convenzione europea sui diritti umani. (Elena Siniscalco) 5) Operazione Overlord. I militanti di estrema destra inglesi che vogliono fermare le barche dei migranti che partono dalla Francia verso il Regno Unito. (Veronica Gennari) 6) Un mondo sempre più ricco e sempre più diseguale. Secondo il World Inequality report lo 0,001 controllano una ricchezza tre volte superiore a quella di metà dell'umanità. (Alice Franchi)

    Esteri - 10-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di mercoledì 10/12 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 10-12-2025

  • PlayStop

    Tommy WA: la nuova promessa del folk africano si racconta a Radio Pop

    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 10/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 10-12-2025

  • PlayStop

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 10/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 10-12-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 10/12/2025

    Il commento alla classifica di NME dei migliori album del 2025, l'intervista al musicista nigeriano Tommy Wà a cura di Niccolò Vecchia e la storia di Jesse Welles, da fenomeno social a uno dei cantautori americani più apprezzati del momento.

    Volume - 10-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 10/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 10-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 10/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 10-12-2025

Adesso in diretta