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La vittoria di Alex Schwazer senza doping

Dalla polvere all’altare. Pochi giorni dopo aver scontato la lunga squalifica per doping, quasi 4 anni, Alex Schwazer ha vinto la 50 chilometri di marcia ai mondiali a squadre di Roma. Una vittoria che gli consente di partecipare alle Olimpiadi di Rio, il prossimo agosto. “La mia gara più bella – ha commentato il campione – non la dimenticherò mai”

A Radio Popolare parla il suo allenatore, Sandro Donati, poche ore dopo il successo ai mondiali. Considerato il guru dell’antidoping in Italia, Donati aveva accetatto la sfida di allenare Schwazer circa un anno fa, confessandogli anche di essere stato lui a fare la segnalazione all’autorità competente che gli costò la squalifica.

Oggi Donati, pur soddisfatto e orgoglioso, ci dice che la battaglia, sua e di Alex,  sarà ancora lunga. La battaglia per ripulire l’atletica davvero, e non solo dalle sostanze vietate.

“La gara e l’allenamento sono stati la parte più facile, dice l’allenatore. La parte più difficile è stata contrastare gli odii, le manovre, gli agguati che sono stati infiniti, alcuni anche durante la settimana che ha preceduto la gara. E credo che continueranno: c’è gente che giudica destabilizzante la crescita di questo ragazzo, con un sistema di allenamento diverso, completamente estraneo al doping. Sentono il rischio di una rottura di equilibri – sostiene Sandro Donati – Le mie migliori energie le ho dovute usare per contrastare questi agguati, allenare Alex è stata la cosa più facile”.

“Ho dimostrato che questo ragazzo, catalogato come ‘dopato’, poteva farne tranquillamente a meno, perchè era dotato di un grande talento che ho saputo valorizzare – dice Donati con soddisfazione – e ora mi domando: quanta responsabilità c’è in un ambiente che non aveva saputo valorizzarlo adeguatamente, al punto che questo ragazzo era caduto nella disperazione? Poi certo, rimangono le sue colpe, su questo non ci sono dubbi”.

“Per allenare Alex Schwazer non ho eliminato solo il doping, spiega Donati, ma anche gli antiasmatici che gli avevano autorizzato i medici federali o quelli del Coni per un’asma che non ha mai avuto in vita sua. Usava sistematicamente la camera ipobarica, che ora non usa più. Supplementazioni di ferro che sono state eliminate. Allora qui la questione è più grande. Qui c’è la naturalità e basta, l’alimentazione corretta, l’allenamento e il talento. Punto. E questo dà fastidio, perchè qualcuno si pone la domanda: che conti la meritocrazia? Perchè anche nello sport – conclude l’allenatore – la meritocrazia è passata in secondo piano…”

Ascolta l’intervista con Sandro Donati

Sandro Donati

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    Lorenza Ghidini
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    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

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    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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    Poveri ma belli di giovedì 27/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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