L’operaicidio non si ferma. Solo oggi sono cinque i morti sul lavoro, in tutta Italia. Due operai edili, due marmisti, un agricoltore. Oggi un operaio di 56 anni, Tarcisio Valci, è morto cadendo dal cassone di un autocarro in una ditta di lapidi nel Verbano-Cusio-Ossola. Un operaio di 64 anni è morto schiacciato da un muletto nel cortile di una impresa edile a San Giorgio Piacentino. A Nuvolera, in provincia di Brescia, un operaio di origine indiana caduto da 10 metri in una cava di marmo. Nel sassarese un agricoltore di 51 anni è morto travolto dal suo trattore che si è ribaltato, uno degli incidenti più frequenti in agricoltura. È morto anche Marco Iazzetta, operaio di 63 anni che il 10 settembre era caduto nel cantiere di una palazzina in costruzione nel quartiere napoletano di Scampia. Oltre al crollo della Torre dei Conti a Roma, con un operaio ferito grave, altri feriti lievi, e un altro operaio rimasto intrappolato tra le macerie. Nei primi nove mesi dell’anno i morti sul lavoro rilevati dall’Inail sono 777, in aumento dello 0,9% sull’anno scorso. I dati Inail sono sottostimati, all’Inail non è iscritto circa un quarto dei lavoratori. “Le vittime reali sono molte di più. Il decreto del governo? Non cambierà le cose”. Ascolta l’intervista a Piero Santonastaso, giornalista, ideatore e curatore della pagina Facebook ‘Morti di lavoro’, intervistato da Massimo Alberti.


