Passi per i funerali di Stato: è la legge a prevederli per gli ex presidenti del consiglio. Passi anche per le esequie celebrate nel Duomo di Milano: la Chiesa Cattolica onori chi vuole, anche un sedicente fedele che non poteva più prendere la comunione.
Ma qualche dubbio sulla proclamazione del lutto nazionale forse invece è lecito, perché il lutto nazionale è invece una decisione politica, discrezionale: e infatti l’ha presa – un po’ a sorpresa- Palazzo Chigi.
Un po’ a sorpresa perché non si ricorda nessun lutto nazionale proclamato per tanti ex presidenti del consiglio se non per Aldo Moro, che tuttavia era morto ammazzato dai terroristi e in circostanze ben diverse da quelle attuali.
E’ un po’ curioso quindi che questo onore sia riservato all’unico ex premier che una sentenza ha definito “delinquente abituale”, che è stato a lungo inibito dai pubblici uffici, che prima del decesso era ancora imputato per diversi reati e che tante condanne ha evitato solo grazie alle leggi e alle prescrizioni fatte da lui stesso quando era a Palazzo Chigi.
Ecco, ora che l’apologia più cieca e omissiva va in onda a reti unificate, è importante non perdere la lucidità di distinguere il piano umano da quello storico-politico.
Il piano umano riguarda i suoi cari, i suoi figli, le persone che gli hanno voluto bene: per loro, massimo rispetto e nessuna parola d’odio.
Il piano storico-politico invece riguarda tutti noi, riguarda tutto questo Paese che Berlusconi ha trattato come una proprietà privata, contribuendo alla sua devastazione, alla sua rifascistizzazione e avvelenandolo alle radici.
Quando muore un potente, spesso si dice: sarà la storia a giudicarlo. In questo caso invece la storia lo ha già giudicato e condannato. E per questa condanna morale, storica e politica non ci sarà nessun giudice da corrompere, nessuna prescrizione, nessun Lodo Alfano, nessun legittimo impedimento.