Approfondimenti

La speculazione sull’uscita dall’Euro

Bandiere dell'Europa

Vladimiro Giacché, presidente del Centro Europa Ricerche ed esperto di finanza europea, racconta a Radio Popolare i meccanismi che regolano le scommesse speculative sull’Italia.

Non siamo sotto attacco, dice Giacché, ma il punto è agitare l’uscita dall’Euro. Tutto il resto, come lo sforamento del 3% conta poco. L’austerity non ha pagato e per non ripetere gli errori degli ultimi anni è necessario attuare politiche espansive.

L’intervista di Claudio Jampaglia a Giorni Migliori

Sicuramente cambia in parte lo scenario. Da qui a dire che questo comporti dei rischi immediati per noi forse ce ne corre un po’, le politiche espansive della Banca Centrale Europea stanno continuando in qualche modo. Qualche settimana fa negli ambienti finanziari a proposito della riluttanza di Draghi sulla politica dei tassi di interesse di diceva “sta aspettando la recessione americana in modo da poter continuare indefinitamente queste politiche“. Questo per dire che i fattori in gioco sono parecchi e che secondo me c’è un tema rimasto un po’ sottotraccia in questi mesi e che sarebbe utile sollevare. Un tema che ci riporta al 2010-2011, quando ci fu una divaricazione tra quello che pensavano i principali analisti finanziari e quello che pensavano i principali politici in Europa: i primi dicevano che bisognava fare politiche espansive per far riprendere l’economia, i secondi hanno invece spinto verso delle politiche di deflazione sincronizzate. Questo ha contribuito in maniera pesantissima al peggioramento della situazione economica nel nostro Paese e in più generale al fatto che l’Eurozona in quegli anni è cresciuta molto poco.

Oggi si ripete questo scenario?

Sì, oggi potrebbe ripetersi. A me sembra del tutto logico ed evidente, in particolare per il nostro Paese, che le politiche di austerity hanno fallito e che oggi occorrerebbe una scossa in direzione della crescita. Credo che ci sia qualche segnale sui mercati che se il governo desse realmente questa scossa e sapesse “venderla ai mercati“, la reazione potrebbe essere positiva.

Perché questo non è già avvenuto? E quale scossa può dare il governo?

La speculazione non è mai partita perchè c’era un governo che faceva troppo debito o perchè c’era qualcuno che superava il fatidico e del tutto arbitrario limite del 3%. La speculazione è partita perchè veniva posta in dubbio la possibilità della sopravvivenza dell’area monetaria. Questa è l’origine della speculazione dalla Grecia in poi. I mercati hanno iniziato a scommettere sul fatto che l’Eurozona non tenesse.

In altre parole è una scommessa sui valori comparativi tra Euro e altre monete?

Non solo questo. È un gioco speculativo di chi dice “questa roba qua salterà prima o poi”. All’inizio la BCE si rifiutò di intervenire sulla Grecia e sappiamo bene che la crisi greca sarebbe stata governabile con una spesa molto irrisoria e con un po’ di buon senso. Questo non è stato fatto perchè bisogna dare un messaggio alla Grecia e quel messaggio è stato dato non soltanto alla Grecia, ma anche ai mercati che ovviamente hanno mandato alle stelle i titoli di stato greci.

Questa condizione, secondo lei, non c’è per l’Italia.

In questo momento questa condizione non c’è per l’Europa, perchè nessuno adesso in Europa, a cominciare dai Paesi forti, ha interesse a far saltare questo giocattolo. Questo è un punto essenziale e credo che sia un tema molto serio da prendere in considerazione.

Bandiere dell'Europa

RIASCOLTA L’INTERVISTA

intervista Vladimiro Giacche

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 09/07 12:32

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 09-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 09/07 10:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 09-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 09/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 08/07/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 08-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Puntata di mercoledì 09/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 09-07-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 09/07/2025

    Oggi a Cult Estate: l'artista italo-eritrea Mina Mussie ha presentato a Santarcangelo Festival il lavoro one-to-one "Cinema Impero", sulla colonizzazione italiana in Africa; Massimo Luconi dirige l'edizione 2025 del Radicondoli Festival; la seconda parte del Giardino delle Esperidi a Campsirago; il libro "Milano è città di quartieri" (NEOS) con 19 racconti, curati da Gian Luca Margheriti e Fiorenza Pistocchi; l'artista iraniano Taher Nikka apre le porte del suo studio milanese nel passante di Piazza della Repubblica...

    Cult - 09-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di mercoledì 09/07/2025

    Il declino industriale, dall' ex Ilva a Stellantis. Con Luciano Manna, giornalista investigativo tarantino, attivista della piattaforma di inchiesta Veraleaks e Clelia Li Vigni dottoranda in scienza politica e sociologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. I Brics danno battaglia al dollaro: tra dazi e protezionismo, il sud globale propone un'alternativa multipolare. Con Gabriele Battaglia. Pedro Sanchez alla prova del parlamento: con Giulio Maria Piantadosi parliamo della grave crisi del partito socialista spagnolo e di come il premier proverà ad uscirne. La maturità, così com'è, ha ancora senso? Microfono aperto insieme a Simone Giusti, ricercatore e docente di didattica della letteratura italiana all’Università di Siena ed editorialista de Il Domani. GKN, quattro anni di rabbia e lotta: con Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica, raccontiamo il quarto anniversario dell'inizio della vertenza.

    Summertime - 09-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 09/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 09-07-2025

  • PlayStop

    Music revolution del 08/07/2025

    Music Revolution esplora come la musica abbia manifestato idee, rivoluzionato stili e offerto resistenza contro le brutture della vita. Massimo Bonelli, con oltre 30 anni in discografia, è passato da ruoli di rilievo in EMI e Sony Music a riscoprire la passione per la musica autentica, abbandonando il business per tornare all'essenza dell'arte sonora come rifugio e bellezza. A cura di Massimo Bonelli Regia - casalinga - di Ivana Masiero

    Music Revolution - 08-07-2025

Adesso in diretta