
Inizia formalmente con le prime audizioni in parlamento il percorso della manovra economica. Mercoledì previsto un vertice di maggioranza con il ministro dell’Economia Giorgetti e la presidente del Consiglio Meloni. I primi dettagli sono di una manovra nel nome dell’austerità, con pesanti tagli alla spesa sociale.
La retromarcia forse più clamorosa potrebbe arrivare sulle pensioni: la sterilizzazione dell’aumento di tre mesi dell’età pensionabile non riguarderà tutti, ma solo chi ha già compiuto 64 anni nel 2027. E’ uno dei tanti provvedimenti al risparmio di una legge di bilancio che va oltre le già restrittive richieste dell’Unione Europea. Il governo punta a stare sotto il 3% del deficit, per uscire dalla procedura di infrazione europea, e avere mani più libere nella manovra pre-elettorale l’anno prossimo. Per farlo sfrutta il buon andamento delle entrate dovuta al drenaggio fiscale di lavoratori dipendenti e pensionati, che hanno pagato più tasse per le conseguenze del taglio del cuneo fiscale. Potrebbe essere riequilibrato da un taglio della seconda aliquota irpef, ma ancora non sono chiari i conti. Il vertice di maggioranza servirà a chiarire questo ed altri punti, come il regalo agli evasori con l’ennesima rottamazione delle cartelle, e il contributo delle banche prolungando il prestito attraverso il posticipo di imposte. Prorogato anche il sussidio alle imprese dell’ires premiale. Detto delle banche, il finanziamento arriverà per il 60% da nuovi tagli. Già nella precedente manovra hanno colpito con durezza sanità, istruzione, ricerca, trasporti, andando ad incidere sull’efficienza dei servizi pubblici. Quest’anno si replica. 10 dei 16 miliardi arriveranno da tagli alla spesa pubblica. Le sole risorse per il contrasto alla povertà saranno tagliate di oltre 3 miliardi, rilevano le opposizioni leggendo il documento di programmazione economica. E c’è ancora da capire l’impatto della crescita della spesa militare.