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Jihadisti assaltano un hotel. Almeno 27 i morti

Aggiornamento h 14.00: il bilancio dei morti è salito a 27.

Aggiornamento h 11.35: i morti dell’attentato sarebbero almeno 23. Dei 126 ostaggi liberati, 33 sarebbero stati feriti. Avrebbero 18 nazionalità diverse. Lo riporta l’AFP.

Aggiornamento delle h 9.45: il blitz all’hotel Splendid si è da poco concluso, afferma il portavoce del Ministro dell’Interno burkinabé. Il bilancio è di 126 ostaggi liberati, 20 morti e tre terroristi uccisi. Lo riporta l’Agenzia AFP.

In Burkina Faso un hotel e due ristoranti sono stati attaccati ieri sera da uomini armati nel centro della capitale Ouagadougou. Ci sarebbero almeno 23 morti e 33 i feriti. Nella notte le forze di sicurezza hanno lanciato un assalto all’hotel, dove si pensava che gli attentatori fossero asserragliati con degli ostaggi.

Secondo una radio locale (Radio Omega FM) – che ha un inviato sul posto – l’assalto sarebbe al momento terminato con tre terroristi uccisi, ma questa informazione non è stata ancora confermata ufficialmente.

Gli attentatori sono arrivati a bordo di alcuni pick-up verso le 19.30 di ieri sera, un’orario in cui ristoranti e bar del centro città sono molto frequentati. Prima hanno sparato sui tavolini esterni di due locali: il Taxi Brousse, un fast-food molto popolare, e il Cappuccino, una pasticceria frequentata da molti espatriati. Un cameriere del Cappuccino ha parlato di una decina di corpi a terra, corpi che lui ha dovuto scavalcare per uscire.

La pasticceria Cappuccino - Ouagadougou

Subito dopo gli attentatori hanno fatto irruzione nell’Hotel Splendid, un albergo a 4 stelle che ospita spesso conferenze e ricevimenti. Qui hanno sparato e poi si sono asserragliati all’interno, prendendo anche ostaggi. Intanto alcune auto parcheggiate fuori dall’hotel bruciavano e si sono udite delle esplosioni.

Ieri sera era in corso all’Hotel Splendid una cena dell’Agenzia africana per la sicurezza del trasporto aereo, a cui partecipava anche il ministro burkinabè della funzione pubblica. Il ministro, assieme ad altre 60 persone, è riuscito a uscire dall’hotel mettendosi in salvo. Almeno 33 feriti sono stati evacuati.

È in corso da diverse ore un assalto delle forze di sicurezza burkinabè, appoggiate dai soldati francesi di stanza a Ouagadougou e anche da forze speciali francesi arrivate da Gao, in Mali. Anche gli Stati Uniti – che hanno una settantina di soldati in Burkina Faso – hanno offerto appoggio. Starebbero anche fornendo informazioni tramite droni che sorvolano la zona.

Il gruppo jihadista al-Qaïda per un Maghreb islamico (Aqmi) ha rivendicato l’attacco, secondo SITE, una organizzazione statunitense che monitoria i siti islamisti. Aqmi ha attribuito l’attacco al gruppo islamista al-Mourabitoune che di recente ha raggiunto le sue fila.

Il Burkina Faso non aveva mai subito attentati di questo tipo. Attacchi jihadisti si erano verificati negli ultimi mesi solo alle frontiere con il Mali. Il paese però partecipa alla lotta contro il terrorismo attraverso il G5 Sahel ed è una delle sedi d’appoggio dell’operazione francese antiterrorismo Barkhane, che è già stata oggetto di diversi attacchi jihadisti.

Questo attentato arriva due mesi dopo l’assalto dei jihadisti contro l’hotel Radisson Blu di Bamako, in Mali, che aveva fatto 21 morti. Quell’operazione era stata rivendicata da due gruppi jihadisti, uno dei quali proprio al-Mourabitoune, dell’algerino Mokthar Belmokhtar.

  • Autore articolo
    Michela Sechi
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    Material for an Exhibition. Opere sopravvissute al bombardamento di Gaza nel 2023

    A Brescia è in corso l’ottava edizione del Festival della Pace. Uno degli eventi di maggior interesse è la mostra al Museo Santa Giulia che ha l’obiettivo di mettere in luce il ruolo dell’arte come pratica capace di tessere relazioni di solidarietà. In mostra opere di Emily Jacir, artista palestinese Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2007. Le sue opere sono testimonianza dell’ingiustizia e oppressione subite dal suo popolo. In mostra anche le opere salvate dal bombardamento avvenuto nel 2023 di Eltiqa (in lingua araba: “incontro”) un centro per l’arte contemporanea a Gaza. Abbiamo incontrato in mostra due degli artisti che hanno fondato Eltiqa: Mohammed Al-Hawajri e Dina Mattar, poi anche Emily Jacir davanti alle sue installazioni. Le interviste di Tiziana Ricci.

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    Carlo Rovelli, fisico teorico, è stato ospite oggi a Pubblica. Dieci anni fa, pochi giorni dopo le stragi di Parigi e del Batclan nelle quali furono uccise 130 persone, lanciò una «proposta per la Mesopotamia». Rovelli la illustrò a Radio Popolare: «l’Occidente - sosteneva - può continuare a bombardare (l’Isis, ndr), ma i bombardamenti, come ripetono i vertici militari, non portano a nulla. Nessuno ha voglia di invadere di nuovo la Mesopotamia, per riaprire il problema. Penso sia necessario parlare con lo Stato islamico. L’alternativa è la guerra senza fine». Dieci anni dopo, e in altri contesti, il senso della proposta di Rovelli resta intatto. Ne abbiamo parlato oggi con lui nel corso della trasmissione, insieme al suo ultimo libro «Sull'uguaglianza di tutte le cose. Lezioni americane». Nel testo (pubblicato da Adelphi, 2025) sono raccolte sei lezioni che Rovelli ha tenuto a Princeton (Stati Uniti) un anno fa, chiamato come fisico a raccontare ai filosofi il mondo dei fenomeni quantistici. Che cosa è accaduto negli ultimi dieci anni nella conocenza del mondo? «Ci siamo accorti sempre di più che le grandi teorie del XX secolo, scientifiche e fisica, funzionano incredibilmente bene», racconta Rovelli. «Lo sforzo ora è cercare di capire cosa implicano queste grandi teorie per la nostra comprensione del mondo. Il contenuto del mio libro è questo: che cosa ci dice sul mondo la grande rivoluzione culturale del XX secolo, quella dei quanti e della relatività». Buona lettura.

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