L’Italia investirà 10 milioni nell’EU Emergency Trust Fund (“Fondo fiduciario di emergenza per la stabilità e per affrontare le cause profonde della migrazione illegale in Africa”), costruito dalla Commissione europea per aiutare una ventina circa di Paesi africani a mantenere la stabilità interna e a controllare i flussi migratori dai loro Paesi.
Lo afferma il Ministero degli Esteri nella risposta scritta all’interrogazione depositata il 3 novembre da Lia Quartapelle, parlamentare Pd, ed altri colleghi, che chiedeva spiegazioni in merito alla presenza del nostro Paese al Summit europeo di La Valletta previsto l’11 e 12 novembre. I meccanismi del fondo, che in totale vale 1,8 miliardi, saranno discussi durante l’evento. Il Ministero ha chiarito quale sarà l’atteggiamento dell’Italia nel summit, come racconta Lia Quartapelle ai microfoni di Radio Popolare.
Lia Quartapelle commenta la risposta del Mae alla sua interrogazione
A pochi giorni dall’inizio del summit, il sito afronline ha pubblicato le prime versioni delle bozze di accordo finale. Le diplomazie coinvolte, infatti, stanno lavorando da mesi per raggiungere una quadra. L’accordo sulla carta c’è, ma nei fatti emergono diverse fratture.
La prima è interna all’Europa: i Paesi dell’est continuano ad essere contrari al coinvolgimento dei Paesi africani nella gestione profughi. E sono soprattutto contrari a rafforzare la cooperazione internazionale con fondi appositi.
A loro volta, i Paesi africani sono infuriati con le diplomazie europee che hanno sostanzialmente consegnato loro un progetto già pronto, solo da sottoscrivere. Senza alcuna possibilità di costruire un dialogo. Se questa distanza emersa a seguito della pubblicazione dei documenti si confermasse, si farebbe sempre più reale il rischio che il summit non porti a nessun cambiamento concreto nella gestione dei migranti.
Ad enfatizzare il divario tra Europa ed Africa ci pensa anche il Commissario Jean Claude Juncker, che ha convocato proprio al La Valletta, in coda al meeting, un incontro straordinario della Commissione europea.