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Unite nella buona e cattiva sorte

Era uno dei film che l’Italia aveva selezionato come possibile da mandare agli Oscar, ma per Indivisibili nulla di fatto, per lasciare il posto a Fuocoammare. Una scelta che, con la guida di Paolo Sorrentino, ha acceso un infuocato dibattito sull’opportuità di favorire un documentario nella rosa dei film in lingua straniera e con poche possibiità di rientrare nella cinquina dei candidati. Anche se per motivi differenti entrambi i film sono di valore, scopriremo solo a metà gennaio come si posizionerà il film di Gianfranco Rosi.

Ambientato nella zona di Castel Volturno, Indivisibili parla di due gemelle siamesi, due ragazze dall’ugola d’oro che si esibiscono a feste e matimoni di ricche famiglie del casertano. In quella zona in cui ricchezza spesso è sinonimo di pacchiano e che nasconde traffici illeciti ma noti a tutti. Anzi, traffici che presuppongono potere e rispetto. Le due ragazze, Viola e Dasy, grazie alla loro unione fisica e talento nel canto, portano i soldi a casa, gestite dal padre nulla facente che le sfrutta senza ritegno.

Nel cast anche Peppe Servillo, Antonia Truppo e Tony Laudadio, le musiche evocative sono di Enzo Avitabile e il soggetto è di Nicola Guaglianone.

Il regista Edoardo De Angelis, che avevamo lasciato nelle stesse zone con il film Perez, storia di un giovane camorrista (Marco D’Amore) innamorato della figlia di un avvocato penalista esperto di criminalità organizzata (Luca Zingaretti), racconta che Indivisibili è un film sulla separazione, sul dolore che questo provoca anche in una situazione così estrema, come l’unione forzata di due corpi. “Ho ragionato sull’idea che a volte per crescere bisogna farsi del male, rinunciare ad un pezzo di sé stessi. Ho cercato un’immagine che rappresentasse al meglio questo concetto e l’ho trovata: due gemelle siamesi appena maggiorenni che scoprono di potersi dividere. Due ragazze attaccate per il bacino che, guardate singolarmente, dovevano essere belle per permettermi di realizzare quell’equilibrio tra attrazione e repulsione che è la linea guida estetica di ogni inquadratura che compongo”.

Ma Indivisibili è anche un film sullo sfruttamento e su quel sottofondo illecito  che porta alla degenerzione di qualsiasi situazione sfavorevole in corruzione e illegalità.

Ascolta l’intervista a Edoardo De Angelis e ad Angela e Marianna Fontana.

Intervista a De Angelis

  • Autore articolo
    Barbara Sorrentini
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