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In/Out, da Beirut il graphic novel di Lina Ghaibeh

IN/OUT di Lina Ghaibeh

Portare le voci del fumetto internazionale in Italia non è sempre semplice. Tra chi cerca di capovolgere le prospettive e di condividere narrazioni di altre rive, in particolare di quelle del Mediterraneo, c’è la casa editrice e associazione culturale ComicOut, diretta da Laura Scarpa, che lo fa, ad esempio, con la rivista scomposta Animals. Il nome è un omaggio a una rivista uscita nel 2010. Animals è una collana di graphic novel che da due anni propone, in piccoli volumi autoconclusivi, le voci di autori nuovi e di racconti insoliti, puntando a uscire da ogni confine attraverso il fumetto. L’autrice di origine siriana, libanese e danese, Lina Ghaibeh, è una di queste voci. Capace di raccontare visivamente il Medio Oriente e la cultura del mondo arabo, a partire dalle sue esperienze autobiografiche, toccando tanto la cronaca contemporanea quanto quella sociale, esplorando temi che vanno dall’identità e dall’appartenenza alla giustizia sociale, fino agli effetti della guerra e dei conflitti. Per Animals, Ghaibeh ha ripreso dei lavori brevi, pubblicati inizialmente online, racchiudendoli in un volumetto intitolato IN/OUT. I racconti mescolano interno ed esterno, sociale e intimo, svelando le diverse sfaccettature della vita dell’autrice. Si parte dall’infanzia nella Siria di al-Assad, con un capitolo intitolato Educazione alla paura, dedicato a un percorso scolastico che è più che altro un arruolamento militare collettivo. Ci si sposta poi a Beirut, diventata la seconda patria di Lina Ghaibeh, che ha vissuto anche in Yemen o in Kuwait e che viene introdotta con la storia di Yassen, rifugiato siriano scappato dalla guerra e nostalgico di una vita bucolica sull’Eufrate. Il Libano è, da questo punto in poi, un coprotagonista di IN/OUT. È qui, a 29 anni, che l’autrice voterà per la prima volta nel 2018, qui che partecipa alla rivoluzione del 2019 e che vede, l’anno dopo, esplodere i silos del porto. Coi guardiani della città durante la guerra civile, diventati ormai una fossa civile. Un’evoluzione illustrata con una splendida vignetta a tutta pagina, a metà tra disegno e infografica. I capitoli, racconti più cronologici e lineari dal tratto deciso e pulito, più o meno realistico ma sempre vibrante, si chiudono sul periodo del lockdown, per lasciare poi spazio alle riflessioni sull’identità. La sua è il rapporto con sua sorella gemella, quello con suo figlio e sua figlia, il confronto con la perdita, la storia familiare e le emozioni. In queste pagine è la grafica, fatta di calligrafia, di disegni tribali, di simboli e di colori contrastanti, a prendere il sopravvento sulle parole della storia, andando con i disegni a toccare il lettore nel profondo e ricordandogli che anche in questi tempi difficili e angoscianti ciascuno può, a un certo punto, trovare il suo equilibrio.

IN/OUT di Lina Ghaibeh, traduzione di Luce Lacquaniti, 64 pagine, ComicOut, 12 €.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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