Approfondimenti

“In Italia non si può discutere di patrimoniale”: parla l’economista Marta Fana

tassa patrimoniale

Marta Fana, economista e dottore di ricerca in economia presso SciencesPo di Parigi, commenta a Radio Popolare la recente proposta parlamentare di una tassa patrimoniale.

L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni a Prisma.

Com’è che qui in Italia si fa fatica non solo a votare una patrimoniale in Parlamento, ma anche solo a discuterne?

Le reazioni, sia della stampa sia dello spettro parlamentare, sono state feroci e confermano che in Italia non se ne può discutere, perché è buttata in un calderone pieno di falsità. Abbiamo letto che è una patrimoniale che fa pagare lo 0,2% a chi ha una ricchezza netta (quindi al di fuori del netto di tutte le passività) sopra i 500mila euro, e abbiamo letto che al di sopra di questo tetto ci sono l’80% degli italiani. È una cosa falsissima, perché se andiamo a guardare i dati, sia dell’Agenzia delle Entrate sia della Banca d’Italia, con un patrimonio netto di questa entità c’è neanche il 10% degli italiani, circa il 6-7% degli italiani più ricchi. Non se ne può parlare perché in Italia ormai è tabù e perché ormai il senso comune è stato talmente stravolto da far pensare che chiunque ha una piccola casetta valga più di 500mila euro di catasto, non di valore di mercato. È un discorso completamente falsato, perché la stampa preferisce puntare il dito contro chi non guadagna neanche 1000-1500€ di pensione, o un dipendente pubblico il cui salario medio è sotto 1600€. Possiamo prendere 1000€, noccioline, da chi sta più in alto. In Italia lo spettro della rappresentanza parlamentare favorisce e sostiene gli interessi soltanto di questo 5%.

Quest’anno c’è di mezzo la pandemia e un impoverimento generale. E c’è chi, come Luigi Di Maio, usa questa come scusa contro una patrimoniale.

È un discorso completamente surreale: sappiamo che, con la pandemia, i miliardari italiani (così come in tutto il mondo) hanno aumentato le proprie ricchezze, senza dover arrivare necessariamente a Jeff Bezos di Amazon. È vero anche che tutti i lavoratori hanno perso reddito, sia quelli che sono a casa in smart working, sia quelli che han continuato a lavorare, sia i milioni di lavoratori in cassa integrazione o le false partita IVA, anche tra gli autonomi c’è una grande distinzione. Queste categorie, non avendo una vera e propria sicurezza sociale, si sono dovuti accontentare delle briciole di un reddito d’emergenza. Dire non alziamo le tasse oggi (e quindi fare intendere che queste tasse debbano pesare sulle spalle della maggioranza) piuttosto che chiedere una solidarietà interna, soprattutto in un momento di pandemia, nei fatti vuol dire prendere in modo generalizzato da tutti, anche da chi fa fatica ad arrivare per davvero a fine mese. La pandemia si trasforma in un’enorme incertezza per quanto riguarda la vita familiare, quella individuale e generale-civile della maggioranza del nostro paese. Quella di Di Maio è una posizione surreale, soprattutto in termini di tenuta del governo. Lui sta difendendo la maggioranza che ha oggi al governo e al parlamento, ma sta facendo un torto ai suoi elettori, che poi sono quelli che hanno più bisogno di sostegno e che si aspettavano una legge sul minimo salariale da lui, ancora non giunta. Quella proposta è una mini-patrimoniale, quasi irrisoria, che soprattutto non affronta le cause del perché c’è questa grande diseguaglianza nel nostro paese e come andrebbe risolta.

Qualcuno ha detto che invece di una tassa patrimoniale sarebbe meglio partire dall’introduzione di una tassa di successione. Cosa ne pensa?

Sicuramente la tassa di successione è uno di quegli strumenti di redistribuzione che nel nostro Paese è urgente e necessario. Studi mostrano che in Italia chi possiede cosa ce l’ha per eredità. In Italia esistono appena le marche da bollo e i costi amministrativi della successione, che però sono abbastanza irrisori. La tassa di successione è uno strumento che va introdotto in modo molto progressivo: chi lascia una casa che ha un valore catastale medio, come per esempio 100mila euro, non paga. Pagherà l’1% chi ne lascia una da 500mila, il 2% chi ne lascia una da 600mila, e così via. Chi ha di più lasci di più allo stato e alla società. Se pensiamo che parte di questo gettito vada a coprire l’enorme deficit che dovremo fare per mantenere sostegno, reddito e welfare fin dove serve rispetto alla pandemia, la realtà è che non abbiamo il tempo di accumulare tutte quelle risorse in eredità, rispetto a quanto invece potrebbe fare una patrimoniale, o semplicemente una grande riforma del fisco in senso progressivo. La progressività fiscale oggi è di gran lunga inferiore rispetto a quella che c’era 40 anni fa e soprattutto sui redditi da capitale sono tassati con una flat tax. Un’aliquota flat, inferiore a quello che paga la maggioranza dei lavoratori, sulla propria base imponibile, una cosa ridicola.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 31/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 31-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 31/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 31-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 31/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 31-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Popsera di mercoledì 31/12/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 31-12-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di mercoledì 31/12/2025 delle 17:33

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 31-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 31/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 31-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 31/12/2025 - ore 15:34

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 31-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 31/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 31-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 31/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 31-12-2025

  • PlayStop

    La lezione del cassiere: lottare paga sempre

    Fabio Giomi fa da 15 anni il cassiere di un supermercato Pam a Siena e, suo malgrado, è diventato protagonista della storia di fine anno che abbiamo scelto. Licenziato in tronco dall'azienda dopo che nel cosiddetto "test del carrello" non aveva identificato dei prodotti nascosti in altri prodotti da parte di un ispettore mentre passava la spesa (un controllo a sorpresa che aveva già subito qualche tempo fa) ha deciso di non piegare la testa e si è rivolto al suo sindacato, la Filcams Cgil, e ha fatto causa. Nonostante le proposte di riconciliazione dell'azienda, lui è andato in giudizio e alla prima udienza ha vinto: reintegro, danni e spese processuali pagati da Pam Panorama. Perché la dignità non deve essere mai mercificata né sottomessa. E lottare per i diritti paga sempre. Ricordiamolo. Intervista di Claudio Jampaglia

    Clip - 31-12-2025

  • PlayStop

    Absolute Beginners - ep.3 Prime Visioni

    Kate Winslet, Scarlett Johansson, Kristen Stewart, Juliette Binoche. È stato l’anno delle dive del cinema che hanno deciso di passare dietro la cinepresa e dirigere. E anche dei figli d’arte; il nostro preferito è Ronan Day Lewis, che per il suo debutto da regista ha potuto arruolare come protagonista papà Daniel Day Lewis.

    A tempo di parola - 31-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione di mercoledì 31/12/2025

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 31-12-2025

Adesso in diretta