Dopo una riunione di sei ore che si è svolta a Diyarbakir, il Comitato esecutivo centrale del Partito democratico dei popoli (Hdp) ha deciso di sospendere le attività parlamentari del partito, sia nelle assemblee generali sia nelle commissioni. “Non è stata violata solo la volontà popolare delle sei milioni di persone che hanno votato per l’Hdp – si legge nell dichiarazione che accompagna la decisone – ma anche le libertà democratiche, i princìpi di uguaglianza, la liberazione delle donne, la coscienza di tutti quelli che lottano contro ingiustizie e che noi rappresentiamo”.
Il partito curdo ha annunciato che andrà casa per casa, quartiere per quartiere, strada per strada per ascoltare le necessità e i problemi del proprio popolo e decidere insieme come andare avanti. Il
Comitato ha anche condannato la bomba scoppiata a Diyarbakir subito dopo gli arresti: azione
rivendicata ufficialmente dai Tak, i falchi del Kurdistan, “contro i fascisti dell’Akp, lo stato di occupazione dei territori curdi, le distruzioni e i massacri ai danni del popolo curdo”, come si legge nel comunicato. L’organizzazione dei Tak, separatasi dal Pkk, si è già resa responsabile di altri attentati.
Da parte sua il governo prosegue implacabile nella repressione del dissenso: confermati gli arresti per otto persone, quattro sono state rilasciate. Sotto controllo più di cento persone fermate nel corso delle proteste di domenica, tra cui il segretario regionale del partito affiliato all’Hdp a Diyarbakir, Sebahat Tuncel, con l’accusa di propaganda terroristica.
Tramite i loro avvocati, gli arrestati hanno fatto arrivare messaggi ai loro sostenitori, un invito a non farsi abbattere e continuare la lotta per la democrazia, “che prosegue con loro dentro o fuori dal
carcere”, ha detto la copresidente del partito Figuen Yüksekdağ. Uno dei messaggi più significativi è arrivato dall’altro copresidente Selahattin Demirtas:” E’ sufficiente una candela per illuminare il buio in cui la Turchia sta precipitando: continuiamo a tenere accesa quella candela”.
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Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni mercoledì approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo.
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A cura di Marco Schiaffino.
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Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica.
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A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.
1) A Gaza le disgrazie non arrivano mai sole. Nella striscia arriva la tempesta Byron: centinaia di migliaia di persone a rischio mentre pioggia e vento distruggono tende e rifugi. (Sami Abu Omar)
2) Siria, l’incognita della convivenza. Il futuro del paese dipenderà anche da come le diverse comunità etniche religiose riusciranno a vivere insieme. Reportage dalla zona Alawita della Siria. (Emanuele Valenti)
3) Stati Uniti, dopo 28 anni la candidata democratica diventa sindaca di Miami. Per Donald Trump, che ripete che il paese non è mai stato così bene, è un altro campanello d’allarme. (Roberto Festa)
4) Regno Unito, il labourista Starmer ha appena iniziato la sua battaglia contro l’immigrazione. Il primo ministro britannico ora vuole modificare la convenzione europea sui diritti umani. (Elena Siniscalco)
5) Operazione Overlord. I militanti di estrema destra inglesi che vogliono fermare le barche dei migranti che partono dalla Francia verso il Regno Unito. (Veronica Gennari)
6) Un mondo sempre più ricco e sempre più diseguale. Secondo il World Inequality report lo 0,001 controllano una ricchezza tre volte superiore a quella di metà dell'umanità. (Alice Franchi)
L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.
L’Orizzonte - 10-12-2025
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