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Il Mef conferma la consulenza di McKinsey per il Recovery Plan, l’appello di Merkel e le altre notizie della giornata

Fratoianni

Il racconto della giornata di sabato 6 marzo 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ammette il rapporto con McKinsey per il Recovery Plan, ma minimizza: “Aiuto tecnico”. E arrivano richieste di chiarimenti anche dalla maggioranza. Salgono i ricoveri ordinari e in terapia intensiva, l’allarme del Cts: “Innalziamo le misure”. Le Sardine occupano la sede del Pd. L’appello all’Europa di Angela Merkel: “Azioni concrete per eliminare la disparità di salario tra uomini e donne”. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

La conferma del Mef: “McKinsey e altre società di consulenza danno una mano”

Oggi il ministero dell’Eonomia e della Finanza è stato costretto a scrivere un comunicato per cercare di smontare il caso McKinsey, reso noto da Radio Popolare, ossia il contratto di consulenza con la società statunitense per la scrittura del Recovery Plan. “Il Recovery lo scriviamo noi, McKinsey e altre società di consulenza danno una mano” dice in sostanza il Mef. Una precisazione che conferma la notizia e non ne depotenzia la portata. E che solleva dubbi e preoccupazioni anche tra partiti che stanno al governo. Nonostante quello che sostiene il Mef oggi, rimane una pagina ambigua della politica del governo. Ecco la senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris.

Il primo a reagire e ad annunicare una interrogazione palamentare era stato uno dei pochi deputati di sinistra all’opposizione di questo governo, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana.

Il governo non ha dato le risposte che chiediamo, nemmeno con il comunicato del Mef. Il direttore di Radio Popolare Alessandro Gilioli.

 

McKinsey e la campagna per vendere gli oppioidi negli Stati Uniti

Una differenziazione netta tra scelte tecniche e politiche è difficile da immaginare, soprattutto considerando la storia di McKinsey. Su The Atlantic, Daniel Markovits attribuisce alla società di consulenza la responsabilità di aver esacerbato le disuguaglianze sociali negli Stati Uniti, dove è stata condannata a pagare quasi 600 milioni di dollari per il suo ruolo nell’epidemia di oppioidi che ha causato decine di migliaia di morti all’anno. McKinsey, infatti, collaborando con una casa farmaceutica, aveva avviato una campagna molto aggressiva per vendere un farmaco oppioide, spingendo i medici a prescriverlo anche quando non era necessario. Sempre negli Usa, durante l’amministrazione Trump, Mckinsey aveva collaborato attivamente nell’ottimizzare le politiche di respingimento dei migranti, mentre da qualche anno è al centro delle critiche per il suo stretto legame con l’Arabia Saudita di Mohammed Bin Salman.
Senza andare troppo lontano, – né nel tempo né nello spazio – all’inizio dell’anno il governo francese ha affidato alla McKinsey la gestione della campagna vaccinale, una scelta che è stata duramente criticata. Non solo perché, anche lì, il contratto con la società è stato tenuto inizialmente segreto, ma anche perché l’intervento di società private nella gestione di questioni statali è stata vista con grande preoccupazione.

Merkel: “Le donne sono state colpite in modo sproporzionato dall’emergenza”

“La pandemia rischia di annullare le conquiste delle donne”. L’ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel in un video messaggio diffuso in vista dell’8 marzo. Le donne – ha aggiunto – sono state colpite in modo sproporzionato dall’emergenza, pur essendo sotto rappresentate nei ruoli decisionali”. La cancelliera ha accolto con favore la recente legge che impone alle società tedesche quotate di includere più donne nei loro consigli esecutivi, ma ha detto che si dovrebbe fare di più per sostenere le donne, anche attraverso l’aumento delle strutture per l’infanzia e la parità di retribuzione. La Germania, infatti, è uno dei paesi dell’Unione Europea con il divario salariale tra uomo e donna più ampio. Le donne nel 2019 hanno guadagnato in media il 19% in meno degli uomini. Le parole della cancelliera tedesca, arrivano dopo la pubblicazione del report annuale sulla parità di genere dell’Ue. I dati analizzati, mostrano un aggravarsi della situazione della donna durante la pandemia, da cui è derivato un divario di genere che – secondo il rapporto – potrebbe richiedere anni per essere colmato.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

In Italia nelle ultime 24 ore si sono registrati 23.641 nuovi casi di Covid-19 (da 24.036 ieri) con 355.024 tamponi (da 378.463) e 307 decessi (da 297 ieri). I ricoveri in ospedale sono passati da 20.374 a 20.701 (+327), i pazienti in terapia intensiva da 2.525 a 2.571 (+46). Il tasso di positività risale lievemente dal 6,35% di ieri al 6,65% di oggi. Gli ingressi in terapia intensiva nelle ultime 24 ore sono stati 214, in leggero calo rispetto agli ultimi giorni.

Foto | Nicola Fratoianni, Sinistra Italiana

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    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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    Il 7 dicembre la Scala apre la stagione con l’opera censurata da Stalin

    Nel cinquantenario della morte di Šostakovič il Teatro alla Scala inaugura la Stagione con il suo capolavoro Una lady Macbeth del distretto di Mcensk, tratto dal racconto di Nikolaj Leskov in cui una giovane sposa con la complicità dell’amante uccide il marito e il tirannico suocero, ma viene scoperta e finisce per suicidarsi in Siberia, tradita da tutti. Dopo il debutto a San Pietroburgo, l’opera, che avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia sulla condizione della donna in Russia, ebbe enorme successo in patria e all’estero. Stalin assistette a una rappresentazione a Mosca nel 1936; due giorni dopo apparve sulla Pravda la celebre stroncatura dal titolo “Caos invece di musica” con cui il regime metteva all’indice l’opera e il compositore. Anni dopo Šostakovič preparò una nuova versione che andò in scena a Mosca nel 1963 con il titolo Katarina Izmajlova, dopo che il sovrintendente Ghiringhelli aveva invano cercato di ottenerne la prima per la Scala. Oggi il Teatro presenta la versione del 1934 con la direzione del M° Chailly e il debutto del regista Vasily Barkhatov. Ascolta Riccardo Chailly nella presentazione dell’opera.

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