
Con il buon senso di poi, è facile dirlo. Ma il dibattito a quattro non ha dato risposte ai problemi politici che le primarie stanno evidenziando.
Primo tra tutti, l‘unità del centrosinistra. Nonostante gli appelli dei candidati, il pubblico è entrato al Teatro Dal Verme diviso in tifoserie e ne è uscito alla stessa maniera. Magari qualche indeciso si è fatto un’idea ma non è questo il punto. Il punto è che il post sette febbraio resta una incognita. Non è affatto detto che il vincitore avrà il sostegno di chi avrà votato uno degli altri tre candidati. Soprattutto se il vincitore fosse Giuseppe Sala, che ha con sé Renzi e il vertice del Pd e punta ad allargare la platea tradizionale di elettorato ma rimane distante dai cuori che battono più a sinistra, i quali si dividono tra Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino. Tra loro due non ci sarà alcun accordo, il dibattito di ieri lo ha confermato. Eppure si è continuato a non comprendere, nel merito, cosa davvero li divida. E questo è un ulteriore interrogativo che ieri non ha trovato risposta.
Un altro problema è il destino del cosiddetto “modello arancione“, la pratica di un centrosinistra ampio e coeso capace di dialogare con una città difficile per la sinistra come Milano. È stato l’assunto politico degli ultimi cinque anni ma oggi è in crisi per ragioni che sono solo in parte dipendenti dalla volontà dei protagonisti della politica milanese. Il quadro politico nazionale è radicalmente mutato, il Pd di Renzi è profondamente diverso da quello di Bersani, il suo orizzonte è sempre meno il centrosinistra di una volta. Nemmeno la felice esperienza della prima giunta di sinistra dopo il ventennio delle destre ha potuto fermare il vento del renzismo su Milano. Occorrerebbero delle scosse. Ad oggi non si sono viste.
Ieri sera il pubblico ha riservato l’applauso più grande al sindaco uscente, Giuliano Pisapia. Alcuni auspicano, altri temono, che lui dica chi voterà. Il famoso endorsement, all’americana. Per chi faccia il tifo Pisapia è il segreto di Pulcinella visto che ha pure portato Balzani a Palazzo Chigi, per presentarla al Presidente del Consiglio. Si dice che il suo pronunciamento possa spostare molti voti. Al contrario del dibattito.