La Somalia avrebbe ricevuto dall’Arabia Saudita un impegno per 50 milioni di dollari in aiuti lo stesso giorno in cui ha annunciato di aver rotto i legami diplomatici con l’Iran. Lo riferiscono diversi organi di stampa del Medio Oriente.
Le autorità di Riad, tramite il ministero degli Esteri, non hanno confermato né smentito la notizia. Secondo alcune indiscrezioni l’Arabia Saudita si sarebbe impegnata a concedere a Mogadiscio 20 milioni per sostenere il bilancio ed altri 30 in investimenti. Secondo alcuni analisti la decisione di Riad, se confermata, ribadirebbe la volontà saudita di contrastare l’influenza iraniana nella regione.
La vicenda discende dall’inasprirsi delle relazioni tra l’Iran sciita e la sunnita Arabia Saudita che sono tornati tesi il 2 gennaio scorso, dopo la diffusione della notizia secondo cui le autorità saudite avevano eseguito la condanna a morte dello sceicco sciita Nimr al-Nimr.
La solerzia e il tempismo con cui l’Arabia Saudita avrebbe ricompensato la Somalia per avere rotto le relazioni con l’Iran (unico Paese africano a oltre a Sudan e Gibuti) mostra ancora una volta che, evidentemente, l’Africa sta diventando sempre più un territorio di confronto tra le potenze mondiali.
I giochi sono importanti. Il mondo arabo – seppure diviso tra sinniti e sciiti – ha sempre più bisogno delle risorse africane. Ne hanno bisogno anche le emergenti potenze economiche asiatiche che sono sempre più presenti nel continente. Allo stesso modo non vogliono perdere posizioni le vecchie potenze occidentali per le quali l’Africa è stata una sorta di serbatoio. La mossa dell’Arabia Saudita con la Somalia – paese che esce da una lunghissima guerra civile, eppure corteggiato dalla Turchia, dal Qatar, da Riad – mostra che il Corno d’Africa tornerà ad essere una regione strategica nella quale le vecchie potenze occidentali conteranno sempre meno.
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Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini
"Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini
Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.
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La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
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