Approfondimenti

“Non svendete il nostro pianeta”

“L’entrata in vigore del TiSA oltre che essere un pericolo per la democrazia, andrebbe in senso contrario rispetto a quanto stabilito nel dicembre 2015 dai negoziati di Parigi sul clima”.

Non usa mezzi termini Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura e progetti speciali di Greenpeace Italia.

Greenpeace è venuta in possesso di alcuni documenti segreti del negoziato TiSA ,poi pubblicati dall’associazione ambientalista su www.tisa-leaks.org.

Documenti che Greenpeace ha messo a disposizione di diverse Ong e associazioni della società civile, in quanto “ci sono aspetti allarmanti che non riguardano solo l’ambiente, i rischi per il clima, ma anche la privacy dei cittadini, le regole e la trasparenza finanziarie, i poteri dei governi nei confronti delle multinazionali”.

Il TiSA (acronimo di ‘Trade in Services Agreement’ ovvero ‘Accordo di Scambio sui Servizi’ ) è un trattato internazionale di stampo liberista che non riguarda le merci, ma la liberalizzazione dei servizi, settore cruciale delle economie dei paesi sviluppati come l’Italia.

La posta in gioco è molto alta e le multinazionali fanno sentire tutto il loro peso sulla politica e sui governi : il settore servizi è il più grande per posti di lavoro e produce circa il 70 per cento del prodotto interno lordo del mondo. Il TiSA è un accordo su cui si sta trattando dal 2013 tra Unione europea, Stati Uniti e altri 21 Paesi, e potrebbe essere firmato entro la fine del 2016.

In questi giorni ci sono state nuove trattative a Ginevra, durante le quali attivisti di Greenpeace hanno esposto lo striscione contro il TiSA: Don’t tredae away our plane, ‘Non svendete il nostro pianeta’. Contro il TiSA, Il TTIP e il CETA da tempo sono in corso proteste e manifestazioni.

tisa-proteste

Greenpeace ha analizzato in particolare quella parte dei documenti del TiSa, di cui è venuta in possesso, soffermandosi sui pericoli per l’ambiente e il clima.

Federica Ferrario perché avete lanciato questo forte allarme sul TiSA?

Secondo l’analisi che abbiamo fatto dei documenti sui negoziati del TiSA, tra cui l’allegato sui servizi energetici, l’entrata in vigore del trattato, oltre che essere un pericolo per la democrazia, andrebbe in senso contrario rispetto a quanto stabilito nel dicembre scorso dai negoziati di Parigi sul clima. Sarebbe una pesante retromarcia.

Chiarisca il rapporto tra il TiSa e gli accordi di Parigi sul clima. Cosa si evince dai documenti che avete letto?

Viene fuori che accordi commerciali come il TiSA porteranno ad un aumento del commercio di combustibili fossili, mentre il loro commercio e utilizzo dovrebbero essere ridimensionati, ridotti per rispettare gli accordi sul clima di Parigi e la tutela del clima, dell’ambiente.

Entriamo nel merito.

Sulla base dei documenti del TiSA, non ci sarebbe più nessuna distinzione tra fonti di energia meno nocive e combustibili fossili più nocivi, rendendo nei fatti impossibile una graduale eliminazione di quelle più dannose come il petrolio estratto da sabbie bituminose e lo shale gas ( gas naturale estratto con la perforazione delle rocce porose, ndr).

Con quali conseguenze, secondo Greenpeace?

… nei documenti che abbiamo letto, i combustibili fossili e le rinnovabili sono messi sullo stesso piano, di conseguenza mi chiedo come faranno i governi a incentivare le energie pulite? Alla fine rischiamo di dover importare energia vecchia dagli Stati Uniti e da altri paesi, disattendendo l’impegno preso a Parigi per la riduzione delle emissioni..

Cosa l’ha più colpita leggendo i documenti del TiSA che avete visionato?

Intanto c’è un vincolo che viene chiamato clausola ratchet, che di fatto impedirebbe di reintrodurre barriere commerciali. In questo modo servizi cruciali come l’energia, l’acqua potabile e l’istruzione, se liberalizzati, non potrebbero più essere rinazionalizzati nel caso un Governo valutasse di farlo. Questi servizi fondamentali sarebbero sempre orientati in linea prioritaria verso la produzione di profitti.

Lei mi parlava anche di pericoli per la democrazia, si spieghi…

I pericoli ci sono. Le aziende private, le multinazionali avrebbero voce in capitolo nella stesura di nuovi regolamenti che andrebbero a influire sui loro interessi. Le possibilità dei governi di garantire un controllo, una supervisione democratica dei processi di regolamentazione sarebbe limitata, se non azzerata. E poi, c’è un’altra clausola che riguarda la regolamentazione del settore privato. Si chiama standstill, una clausola per cui non si può tornare indietro dal livello di liberalizzazione previsto dal TiSA. In questo modo sarà difficile se non praticamente impossibile la regolamentazione del settore privato.

Ora cosa farete, qual’è la vostra richiesta?

Noi di Greenpeace abbiamo ribadito la richiesta di sospendere immediatamente le trattative su TiSA e TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership-Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti,ndr). Inoltre chiediamo non venga ratificato il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement -Accordo economico e commerciale globale,ndr), il discusso accordo tra Europa e Canada. Gli accordi commerciali internazionali non devono mettere in discussione la tutela del clima, ma devono essere progettati per migliorare le azioni in sua difesa. È inaccettabile che accordi commerciali come TiSA, TTIP o CETA vengano negoziati in segreto, e vadano a scapito di cittadini, diritti e ambiente.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 11/12 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 11/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 11/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 11/12/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 11-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 11/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 11-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 11/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 11-12-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 11/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 11-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 11/12/2025

    La legge elettorale e l'oro di Bankitalia. Le manovre diversive della maggioranza di destra, mentre i conti della legge di bilancio fanno fatica a tornare. Pubblica ha ospitato la costituzionalista Roberta Calvano e l’economista Sandro Trento.

    Pubblica - 11-12-2025

  • PlayStop

    A come Africa di giovedì 11/12/2025

    A cura di Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 11-12-2025

  • PlayStop

    LORENZA GENTILE - LA VOLTA GIUSTA

    LORENZA GENTILE - LA VOLTA GIUSTA - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 11-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 11/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 11-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 11/12/2025

    Francesco Sacchi Capo-progetto Emergency Gaza ci racconta la situazione drammatica degli abitanti della Striscia tra mancanza di farmaci, cibo, restrizioni, attacchi e adesso pure il maltempo che travolge tende e accampamenti. Doron Meinert, colonnello in pensione dell'esercito israeliano e militante di spicco di "Guardare l'occupazione negli occhi" racconta l'attività di Protective Presence con cui si frappongono fisicamente tra le comunità palestinesi e la crescente violenza dei coloni ormai dilagata nella Valle del Giordano (intervista di Martina Stefanoni). Vittorio Agnoletto, dopo il caso San Raffaele, analizza la quantità di disservizi e mancanze della sanità privata senza che la Regione intervenga mai veramente: nel nome della sanità devoluta al profitto. Infine un appello per almeno un gesto di clemenza e umanità per le carceri italiane, lanciato da venti associazione e raccontato per noi da Caterina Pozzi, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti-CNCA: al presidente della Repubblica perché eserciti una consistente concessione di grazie come alcuni dei suoi predecessori e ai magistrati di sorveglianza affinché concedano per questo Natale tutti i giorni di permesso premio disponibili ai detenuti che già ne godono (oltre a continuare a invitare il ministero della Giustizia a umanizzare, come sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni per i diritti dell'uomo, e modernizzare l'esecuzione della pena, e ad aprire il più possibile il carcere al mondo del volontariato, alle associazioni, alle cooperative, agli enti locali, alle scuole, alle università).

    Presto Presto – Interviste e analisi - 11-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 11/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 11-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 11/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 11-12-2025

Adesso in diretta