
Se è vero che la stragrande maggioranza degli strumenti musicali (chitarre e bassi, in questo caso) è realizzata industrialmente, è vero anche che gli strumenti, soprattutto se in mano ai professionisti, prima o poi vanno riparati. E poi sopravvive una nicchia di produzione artigianale.
Chi se ne occupa è il liutaio, un artigiano a metà tra il falegname e il musicista. Un lavoro difficile, che prevede una formazione di ben quattro anni di scuola specializzata. Chi ci racconta questo mestiere è Enrico, 26 anni, piacentino, da settembre titolare del laboratorio SoundCity.
Quando gli chiedo se c’è molta domanda mi risponde che fino ad ora, nonostante l’attività sia molto giovane, non ha mai avuto un giorno libero o un momento di stanca. Anzi. Mentre ci parla al telefono dal suo laboratorio, un cliente attende pazientemente con due chitarre in mano il suo turno.
Non è solo riparazione, appunto. Sono molti i musicisti che hanno bisogno di una figura che si occupi della manutenzione ordinaria degli strumenti, soprattutto nei periodi di registrazione di un disco, o un tour.
I costi per la formazione alla scuola civica di Milano, ci dice Enrico, sono estremamente abbordabili e l’unico vero ostacolo è il test di ingresso.
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