Approfondimenti

Ginevra, il negoziato impossibile

Nel 1998, quando venne firmato l’accordo di pace in Irlanda del Nord, erano tutti convinti che quel documento potesse diventare un punto di riferimento per la soluzione di altri conflitti in altre regioni del mondo. Pochi anni dopo una delegazione nord-irlandese andò addirittura in Iraq, per raccontare come fosse stato possibile convincere due cominità etnico-religiose contrapposte, cattolici e protestanti, a fare la pace e soprattutto a governare insieme.

L’esempio servì a poco. Quel modello si basava su un conflitto dove gli schieramenti erano molto definiti e dove l’unico attore esterno era il governo britannico. Il Medio Oriente di oggi è invece un incrocio di tanti interessi geopolitici contrapposti. E la crisi siriana lo dimostra alla perfezione. Proprio per questo i negoziati di Ginevra sono compicatissimi, quasi impossibili. Sulla carta dureranno dei mesi, ma al momento non sappiamo nemmeno se andranno avanti per una settimana.

Dopo le pressioni dei governi occidentali l’opposizione siriana ha accettato di partecipre alla trattativa. Ma nel primo incontro con il mediatore dell’Onu, Staffan de Mistura, ha ribadito che rimarrà a Ginevra solo se il regime rispetterà quanto chiesto dall’ultima risoluzione del consiglio di sicurezzza sulla Siria: aprire corridoi umanitari, liberare i prigionieri politici, fermare i raid aerei. L’ambasciatore siriano all’ONU, Bashar al-Jaafar, che guida la delegazione del governo siriano, ha fatto capire che qualcosa, sul fronte umanitario, potrebbe succedere.

Oggi Staffan de Mistura incontrerà prima la delegazione del governo poi quella dell’opposizione. Se il negoziato dovesse entrare nel vivo i contatti tra le parti non saranno mai diretti. I mediatori faranno avanti e indietro tra le due delegazioni. Ma questo non è l’unico problema. Dopo cinque anni di guerra e oltre 250mila morti è comprensibile che regime e opposizione non siano pronti a parlarsi direttamente. La maggior parte dei problemi deriva dal fatto che la guerra siriana è fatta di tante guerre. Ci sono attori interni, attori esterni, e alleanze variabili.

“Negli ultimi 15 anni quella regione è cambiata in maniera strutturale enorme – ci spiega Giandomenico Picco, ex vice-segretario generale delle Nazioni Unite-. Come prima cosa bisogna essere consapevoli di questo cambiamento e accettare che i vecchi libri di diplomazia non valgono più. La grande novità di questi ultimi anni è che in Medio Oriente il concetto di stato-nazione non funziona più”.

Nei giorni scorsi le potenze mondiali e regionali hanno discusso a lungo sulla composizione della delegazione dell’opposizione. Confermando che il fronte anti-regime non ha una sua vera autonomia. Ma allo stesso tempo, visto che gli attori esterni sono molto importanti, è fondamentale che al tavolo negoziale siedano persone in grado di prendere decisioni vere. “A Ginevra – ci dice Giandomenico Picco – servono persone che abbiano cervello e che non siano semplicemente dei portaborse. In Medio Oriente, insieme all’indebolimento degli stati-nazione, è sempre più evidente la nascita e la crescita di singoli individui che possono giocare un ruolo importante al posto dei vecchi stati. Questo è quello di cui c’è bisogno, individui coraggiosi che abbiano una visione nuova per questa regione. Non siamo più nel 1918”.

Dallo scorso settembre, l’intervento militare russo, Mosca è diventata un attore sempre più determinante nella crisi siriana. Il suo appoggio ad Assad ha permesso all’esercito siriano di riconquistare importanti porzioni di territorio. A sud verso Deraa, alla periferia di Damasco, e nel nord-ovest tra le provincie di Idlib e Latakia. Il regime si presenta quindi a Ginevra da una posizione di forza, e questo sarà un ulteriore ostacolo per il negoziato.

“Il governo – ci racconta da Damasco il giornalista Mustapha Dabbas – non ha alcuna intenzione di negoziare. I successi sul campo hanno convinto Bashar al-Assad che questa guerra si possa vincere e che lui la sta proprio vincendo. Il regime non ha alcun interesse a fare concessioni, perché del suo punto di vista non ne ha bisogno. Credo che a Ginevra non ci sarà alcun compromesso”.

Nelle zone sotto il controllo dei ribelli non la pensano tanto diversamente, seppur da una prospettiva opposta. “Ovviamente – commenta da Aleppo una fonte di Radio Popolare vicina all’Esercito Libero Siriano – vorrei che il negoziato potesse fermare la guerra, bloccare i bombardamenti e permettere ai bambini siriani di vivere una vita normale. E a un certo punto costringere Assad a lasciare il potere. Ma so che questo non succederà mai, perché alla comunità internazionale non interessano le sofferenze del popolo siriano. Anche in Italia avete ricevuto il principale alleato di Assad, il presidente iraniano Rouhani, solo per interessi economici”.

In sostanza quasi nessuno è ottimista. “Nella provincia di Idlib – ci racconta un’altra nostra fonte – siamo molto pessimisti. La gente vuole la pace, ma non riesce a capire a cosa possa portare un negoaziato con il regime”.

Di fronte a questo scenario serve coraggio e creatività diplomatica. Giandomenico Picco, che nella sua carriera alle Nazioni Unite ha negoziato l’uscita dell’esercito sovietico dall’Afghanistan, la fine della guerra tra Iran e Iraq e la liberazione degli ostaggi occidentali in Libano, lascia aperto un piccolo spiraglio: “Staffan de Mistura ha le capacità per mediare in questa crisi. È uno dei pochi ad aver capito l’importanza dei singoli individui in un negoziato come questo. Speriamo che non gli mettano i freni dalle istituzioni”.

Le Nazioni Unite, su richiesta dei governi che hanno interessi nella crisi siriana, non hanno invitato tutti i protagonisti di questo conflitto. Tra gli assenti gli islamisti di al-Nusra e i curdi siriani. Nei prossimi giorni capiermo se la trattativa possa andare avanti e se in qualche modo il peso delle potenze regionali (Iran, Arabia Saudita e Turchia) e di quelle internazionali (Russia e Stati Uniti) possa rappresentare, almeno per una volta, un aiuto a Staffan de Mistura.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 03/05 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-05-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 03/05 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-05-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 03/05/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-05-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 02/05/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-05-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Soulshine di sabato 03/05/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 03-05-2025

  • PlayStop

    Highlights di sabato 03/05/2025

    Il magazine sportivo di Radio Popolare - Lo sport attraverso le sue storie, dalle grandi imprese ai personaggi, dalle notizie agli eventi che s’intrecciano con la società. Ogni sabato, dalle 15.35 alle 16.30, Highlights fa sintesi e accende i riflettori su quello che sta dentro e attorno ai campi di gioco. Una trasmissione settimanale in cui approfondire, ascoltare le parole degli esperti, confrontarsi e raccontare i fatti che vanno oltre la cronaca sportiva. A cura di Luca Parena e Alessandro Simonetta.

    Highlights - 03-05-2025

  • PlayStop

    Chassis di sabato 03/05/2025

    "Chassis - Il contenitore di pellicole di Radio Popolare" è un programma radiofonico in onda dal 2002, dedicato al cinema. Ogni domenica mattina, offre un'ora di interviste con registi, attori, autori, e critici, alternando parole e musica per evocare emozioni e riflessioni cinematografiche. Include notizie sulle uscite settimanali, cronache dai festival e novità editoriali. La puntata si conclude con una canzone tratta da colonne sonore. In onda ogni sabato dalle 14:00 alle 15:00.

    Chassis - 03-05-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 03/05/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 03-05-2025

  • PlayStop

    Il Verziere di Leonardo di sabato 03/05/2025

    Sui luoghi del tulipano selvatico giallo. L’Università di Pavia, con il gruppo di studio del professor Graziano Rossi, sta ricostruendo da Calvigano la presenza storica di questo fiore tipico dell’Oltrepo pavese, ma anche delle zone limitrofe dell’Appennino Piemontese ed Emiliano, e non solo. L’agricoltura intensiva negli ultimi cinquant’anni ha ridotto gli esemplari di questa pianta spontanea della flora mediterranea. Nell’Abc dei Domini Collettivi la professoressa Marta Villa dell’Università di Trento racconta come le proprietà delle comunità difendano e migliorino gli ecosistemi. Un aspetto confermato dalla premiazione di Legambiente per quelle trentine del Monte Bondone alla vigilia dell’Overshoot Day, la giornata del consumo annuale delle risorse rinnovabili dei territori. In Valtrompia, a Villa Carcina, provincia di Brescia, da centoquindici anni c’è la Macelleria e salumeria equina Porta, ci siamo fatti raccontare come sono cambiati i consumi e la produzione, anche per la crescita delle temperature. Nelle Multinazionali del Cibo, queste sconosciute Andrea Di Stefano descrive il mercato del tonno e gli impatti ambientali dell’incremento dei consumi, quindi della pesca. Per Le Storie Agroalimentari Paolo Ambrosoni recensisce il libro Il ritorno della piante di Fabio Marzano, dedicato al verde urbano e al ruolo ambientale, sociale e alimentare delle coltivazioni in città e nelle aree peri urbane. Per gli autori fuori porta, geografie e storia dei paesaggi lombardi del Teatro Franco Parenti, in collaborazione con la Regione Lombardia, l’agricoltore filologo Niccolò Reverdini introduce gli arazzi disegnati dal Bramantino esposti nell’omonima sala al Castello Sforzesco di Milano.

    Il Verziere di Leonardo - 03-05-2025

  • PlayStop

    Good Times di sabato 03/05/2025

    Good Times è il trampolino per tuffarsi in bello stile nel weekend. Visioni, letture, palchi, percorsi, incontri, esperienze, attività. Gli appuntamenti fissati dal calendario, ma anche le occasioni offerte dall’ozio. Un dispenser di proposte e suggestioni per vivere al meglio il proprio tempo libero. Tutti i sabati, dalle 11.30 alle 12, Good Times è il nostro viaggio nelle proposte del fine settimana. E insieme il nostro augurio per trascorrere giorni belli e momenti felici. Conduce Elena Mordiglia.

    Good Times - 03-05-2025

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 03/05/2025

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 03-05-2025

  • PlayStop

    M7 - il settimanale di Metroregione di sabato 03/05/2025

    Il 1° maggio 2015 veniva inaugurata l'Expo di Milano. A dieci anni da quell'evento che ha segnato tanti cambiamenti per la città, dieci cose che lasciato in eredità. A cura di Roberto Maggioni. Alla scoperta del Cam, Centro ausiliario per i minori, che all'interno dell'ex stazione di Bruzzano porta avanti un progetto di sostegno verso l'autonomia di ragazzi neomaggiorenni. La prima parte delle nostre interviste. In Treno per la Memoria: le voci degli studenti e delle studentesse delle scuole superiori lombarde che hanno visitato Mauthausen, nell'80esimo anniversario della liberazione che ha segnato la fine dei campi di concentramento e di sterminio in Europa.

    M7 – il settimanale di Metroregione - 03-05-2025

  • PlayStop

    Il demone del tardi di sabato 03/05/2025

    a cura di Gianmarco Bachi

    Il demone del tardi - 03-05-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 03/05/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 03-05-2025

Adesso in diretta