Approfondimenti

Femminicidi. Cosa sta facendo la politica? Intervista alla senatrice Valeria Valente

Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui femminicidi

Dall’inizio del 2020, neanche due mesi, in Italia sono già stati commessi 14 femminicidi. L’ultimo in ordine di tempo si sarebbe potuto evitare se le misure già messe in atto, il divieto di avvicinamento, fossero state monitorate ed affrontate in modo diverso. Ne abbiamo parlato con la senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.

L’intervista di Alessandro Braga a Fino alle Otto.

Ieri Matteo Salvini a Roma ha lanciato un attacco alle donne e ha parlato di un pronto soccorso che nel 2020 non può essere “utilizzato per stili di vita incivili”. Cosa ne pensa?

Matteo Salvini in questi ultimi mesi ci ha purtroppo abituato a questo linguaggio e questo stile, ma soprattutto a questa cultura politica. Rispetto alle donne il governo gialloverde ha fatto scelte assolutamente sbagliate che hanno dimostrato in più di una circostanza qual è la concezione che ha Matteo Salvini dell’autonomia e della libertà delle donne. Per Matteo Salvini le donne devono stare a casa a fare i figli. Negando loro le scelte di autonomia e libertà credo che posizioni l’Italia in un grado di inciviltà e di arretratezza che l’Italia non merita e che i cittadini non meritano e che le donne italiane non meritano.
Ricordiamo che autonomia, libertà, lavoro ed emancipazione delle donne fanno anche il grado di civiltà di un Paese. E questo non vale soltanto per l’Italia, vale per tutti i Paesi. Insieme alla vicenda del terzo figlio, ricordiamo che Matteo Salvini ha detto “fate il terzo figlio e vi regaliamo un pezzo di terra”, voleva riaprire le case chiuse o discutere il DDL Pillon che sostanzialmente impediva quasi alle donne di fare scelta di libertà rispetto al proprio percorso sentimentale e di vita, ma che imponeva loro anche il rischio di perdere i figli e la responsabilità genitoriale di fronte alle violenze subite dall’uomo. La concezione di Matteo Salvini su questo terreno, purtroppo e drammaticamente, mantiene una coerenza. E questo è veramente un problema perché non solo siamo nel 2020, ma è un problema perché le scelte di autonomia e di libertà sono le uniche che consentono alle donne di affermare quello che sono e di affermare e utilizzare le loro competenze e la loro professionalità per il bene del Paese, per l’economia e la dinamica positiva di un Paese. Se noi affrontassimo questo problema non faremmo soltanto un favore alle donne, ma faremmo un favore al Paese.
Non capisco come nel 2020 si possa pensare che le donne debbano stare a casa e fare figli.

La questione è strettamente legata alle violenze e ai femminicidi. L’indipendenza economica di una donna è uno strumento per allontanarsi da un marito o un compagno violento. Cosa può fare la politica contro i femminicidi?

Intanto bisognare fare uno sforzo tutti insieme per capire che si tratta di un’emergenza in termini di numeri, ma che non è un’emergenza in termini di prevedibilità del fenomeno. Siamo di fronte di un fenomeno che viene da lontano, non nasce all’improvviso, e che in questi giorni emerge nella sua drammatica chiarezza e per quello che è: la violenza sulle donne non è una violenza qualunque, non è una violenza dovuta ad un raptus o ad una tempesta emotiva di gelosia. La violenza sulle donne arriva sempre dopo segnali molto chiari. È l’espressione di una idea e di un modo in cui tanti uomini vivono quel rapporto e quella relazione, che loro leggono come un rapporto profondamente asimmetrico e diseguale in termini di relazione e di rapporti di forza. Sentono che la donna è un oggetto di loro proprietà, sentono che la donna appartiene loro e sentono che di quella donna possono fare e disfare. Quando una donna compie una scelta in termini di autonomia e libertà, loro provano in qualche modo a negarle questa possibilità.
Le strade che abbiamo per affrontare in maniera adeguata la violenza di genere sono due: battaglia culturale, che significa scuole, università, libri di testo e formazione adeguata per tutti gli operatori della filiera che un domani affronteranno questo problema; rafforzare l’efficacia delle misure di protezione. Quest’ultimo caso di femminicidio ci parla di un uomo che aveva il divieto di avvicinamento. È una misura di protezione importante, ma dobbiamo fare in modo che sia effettiva.
Noi come commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio abbiamo depositato un disegno di legge che va a modificare Codice Rosso, l’attuale impianto normativo, per fare in modo che, in caso di divieto di avvicinamento, non solo dovremmo utilizzare più e meglio il braccialetto elettronico, non solo tentiamo di fare in modo che l’operatore possa intervenire immediatamente, ma addirittura disporre il fermo o l’arresto indipendentemente dalla flagranza di reato. Arresto immediato quando si violano le misure di protezione. Oggi abbiamo istituito il reato, ma un ufficiale che arriva sul posto e vede questo divieto ignorato non può immediatamente arrestarlo. Noi dobbiamo fare in modo che questo accada, così da utilizzare più efficacemente queste misure che in astratto solo assolutamente giuste.

I centri antiviolenza denunciano spesso una scarsità di risorse e una farraginosità nel far arrivare queste risorse ai centri. Come si può risolvere?

È assolutamente vero. La legge 119, approvata qualche anno fa, purtroppo prevede dei meccanismi ancora troppo farraginosi, perché molto spesso questi soldi dallo Stato centrale vengono trasferiti alle Regioni e dalle Regioni ai Comuni e ognuno può adottare una procedura diversa e i criteri per riconoscere effettivamente i centri che svolgono queste attività sono abbastanza opinabili.
Noi abbiamo ascoltato tutti i centri antiviolenza e le ong che hanno fatto questi monitoraggi e attente analisi di come funziona questa redistribuzione di risorse e il loro effettivo utilizzo, e abbiamo deciso di consegnare la nostra prima relazione al Parlamento – la consegneremo nel mese di marzo – che dice come e dove modificare questa legge 119.
Abbiamo fatto una battaglia in questa legge di bilancio e abbiamo ottenuto 4 milioni in più all’anno per il piano antiviolenza. Ne avevamo chiesto 10, ma mi sembra comunque un passo in avanti. In questo momento il vero soggetto prezioso e insostituibile sono i centri antiviolenza. Una donna che deve denunciare deve innanzitutto andare in un centro antiviolenza, essere seguita da un avvocato di un centro antiviolenza durante la fase di presa di coscienza di quello che è accaduto.

Foto dalla pagina Facebook della senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui femminicidi

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 11/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 11/07 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 11/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 11/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 11-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di venerdì 11/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 11-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 11/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 11-07-2025

  • PlayStop

    Alzheimer: la retta delle Rsa non deve essere pagata dai familiari. La sentenza della Corte d’Appello di Milano

    La retta della Rsa per le persone affette da Alzheimer deve essere a carico dell’Azienda Sanitaria: lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale di Milano. Sentenza che obbligava un cittadino lombardo a pagare il ricovero in una struttura sociosanitaria per la madre malata di demenza senile. Si tratta di rette insostenibili: secondo i sindacati, nonostante la Lombardia impegni 200 milioni di euro in più all’anno rispetto a quattro anni fa proprio per le RSA, queste alzano le rette e le famiglie continuano a pagare prezzi spropositati. Abbiamo sentito prima Laura Valsecchi di Medicina Democratica e successivamente Federica Trapletti, segretaria SPI CGIL che sta seguendo la vicenda.

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di venerdì 11/07/2025

    Quando ci mettiamo con le mani dietro la schiena a guardare i cantieri. Ospite d'eccezione Danilo Masotti di Umarells (su instagram e Facebook).

    Poveri ma belli - 11-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di venerdì 11/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 11-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    A tempo di parola - 11-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    Rock is dead - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 14:01

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini

    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

    Clip - 11-07-2025

Adesso in diretta