Iniziative

 

 

Eurofestival, l’anomalia della TV Italiana

Partiamo da un semplice assunto: ogni anno, almeno da quando esiste la rilevazione Auditel, gli eventi più visti sulla TV generalista dagli italiani sono: il calcio ed il festival di Sanremo.

Più nello specifico, per quanto riguarda le squadre di club, gli italiani amano sia il campionato di serie A (che ha fatto la fortuna delle pay tv, che ne trasmettono le partite) che quegli eventi in cui le squadre ai vertici del campionato sfidano le parigrado delle altre nazioni Europee, ovvero le coppe Europee.

Continuate a seguirmi, e passiamo al secondo evento.

Il festival di Sanremo ogni anno, oltre a sbaragliare la concorrenza in TV (quel poco che ne resta in quella settimana di febbraio), riempie le pagine delle principali riviste e trasmissioni di intrattenimento (e da qualche anno anche le bacheche dei social). E, almeno sulla carta, dovrebbe essere una specie di campionato italiano della musica, con una gara su più giornate (normalmente 5) e dei vincitori. Ed esattamente come chi vince il campionato di calcio l’anno dopo gioca in Champions League, anche chi vince Sanremo (appunto, davanti a tipo 14 milioni di italiani) partecipa ad una specie di “coppa campioni” della musica popolare, ovvero l’Eurovision Song Contestper gli amici semplicemente Eurofestival. 

Che, a differenza della finale della sorellina calcistica, in Italia non se la fila nessuno. Eppure esiste dal 1956, partecipano tutti i principali paesi europei, viene patrocinata e trasmessa da un prestigioso ente televisivo, l’Eurovision, appunto.

In Italia quasi non esiste. O meglio, non è esistita fino a qualche anno fa, considerando che addirittura per anni è stata boicottata per evitare di avere gli “oneri” di organizzazione.

Da qualche tempo, dal 2011 per la precisione, l’Italia ha ripreso a trasmettere questa manifestazione (oscurata dal 1997); eppure, spazi risicatissimi, se ne sa pochissimo e pochi se la filano- i dati 2016 parlano di circa un quarto di ascoltatori rispetto alla finale di Sanremo.

Perché questa differenza? Non ci rappresenta? Non viene pubblicizzato adeguatamente? Gli italiani odiano le lingue straniere?

Eppure, da sempre l’Eurofestival è l’evento non sportivo più visto a livello europeo, e anche musicalmente è molto interessante, mischiando generi, età e talenti da ogni latitudine e spaziando dal funk, alla lirica, al pop. Pensata al fenomeno di Conchita Wurst, vincitrice nel 2014 e diventata discretamente famosa anche nel nostro paese.

Comunque la pensiate, è aperto il dibattito e Radio Popolare ci sarà! Sabato 13 maggio, dalle 20.30Bollicine seguirà in diretta la finale dell’Eurofestival (quest’anno trasmessa da Kiev) e, assieme a tanti ospiti, commenteremo insieme l’evento.

  • Autore articolo
    Francesco Tragni
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    Mercoledì 17 dicembre, presso il Cap10100 di Torino, andrà in scena una serata dedicata a Luca Bergia, storico batterista dei Marlene Kuntz prematuramente scomparso nel 2023. Oggi ai microfoni di Volume ci ha raggiunto il musicista Stefano Guzzetti, per parlarci della serata di domani e della storia che ha portato a “Nuovi Colori”, l’album da lui realizzato insieme a Luca e in uscita il 18 dicembre. “Luca mi aveva contattato con l’idea di realizzare qualcosa assieme” racconta Stefano, “la nostra intenzione era fare musica per il cinema, poi ci è venuta l’idea di coinvolgere altre persone”. Il disco, in cui alla fine compaiono anche Samuel, L'Aura, Beatrice Antolini e Priestess, verrà ascoltato domani in anteprima al Cap10100 e sul palco, a ricordare e omaggiare Luca, ci saranno anche i Marlene Kuntz e gli amici Gianni Moroccolo, Roberto Gaia, Bernardo Grillo, Leo Colonnelli, Luca Vicio Vicini, Giorgio prette e L’Aura. L'intervista di Niccolò Vecchia.

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