Approfondimenti

Essaouira, la città dei gnaoua

In settembre Onde Road (la nostra trasmissione di viaggi, a cura di Claudio Agostoni) dedicherà una puntata al Marocco. Intanto vi proponiamo un supplemento al post che sui festival musicali in Marocco abbiamo pubblicato in giugno: è dedicato al festival Gnaoua et Musiques du Monde di Essaouira, che dal 20 al 23 giugno è arrivato alla ventiduesima edizione.

Nel ricco e variegato panorama di musiche tradizionali che il Marocco offre, i gnaoua costituiscono una presenza tutta particolare. Sull’Atlantico, a 350 km a sud di Casablanca, Essaouira è uno dei centri principali in cui in Marocco è radicata la cultura gnaoua.

Il sito dove oggi sorge Essaouira è stato frequentato fin dal settimo secolo avanti Cristo dai marinai fenici, poi da marinai della Mauritania. Rispettivamente nel sedicesimo e nel diciassettesimo secolo i portoghesi e i francesi prendono in considerazione di installarsi in questo punto della costa, ma non riescono a stabilirvisi in maniera permanente. La città viene fondata nel 1760 per volontà del sultano Mohamed Ben Abdallah, come porto commerciale sull’Atlantico nella posizione più vicina all’allora capitale Marrakesh. Oggi Essaouira è un porto di pesca e una località turistica, con una grande spiaggia, bellissime fortificazioni e una medina che nel 2001 l’Unesco ha dichiarato patrimonio culturale dell’umanità.

 

Festival Gnaoua et Musiques du Monde di Essaouira

Il porto di Essaouira

 

In generale i gnaoua sono una componente della popolazione che è erede degli schiavi dell’Africa subsahariana portati nel Maghreb e destinati alla Spagna arabo-musulmana: alcuni di questi schiavi non arrivarono nella penisola iberica e rimasero in Africa settentrionale, o vi rifluirono dopo la riconquista cattolica della Spagna. Alla nascita di Essaouira la vicenda della Spagna arabo-musulmana era terminata già da oltre un secolo e mezzo, ma la città effettivamente ospitò un mercato di schiavi. La presenza dei gnaoua si è nutrita però anche di altri apporti: alla sua fondazione Essaouira contava su una guarnigione della guardia nera del sultano; inoltre maestranze nere erano arrivate da Marrakesh per costruire il porto e le fortificazioni; infine, in tempi più vicini a noi, alle comunità gnaoua si sono aggiunti africani delle truppe dell’Africa coloniale francese.

A Essaouira i gnaoua hanno costituito una confraternita e hanno edificato il santuario di Sidna Bilal, intitolato a Bilal, uno schiavo nero originario dell’Etiopia, che dopo la conversione all’Islam fu affrancato e fu accanto a Maometto, e che, incaricato di chiamare alla preghiera, diventò il primo muezzin. Sidna Bilal si trova nella medina non lontano dall’ingresso dell’antico quartiere ebraico.

In Marocco i gnaoua hanno elaborato proprie musiche e riti. La musica riveste grande importanza nella loro cultura, sia in funzione di intrattenimento che sacra. Nelle piazze e nei mercati i gnaoua portano una musica vivace, ritmata da grandi tamburi e da castagnette, e accompagnata da danze acrobatiche. Nella parte sacra delle loro cerimonie, come quelle che a Essaouira si svolgono a Sidna Bilal, la musica, che ha al centro il guembri, un liuto a tre corde, e che invece non prevede tamburi, anima riti nel corso dei quali alcuni fedeli entrano in transe, posseduti dalle entità soprannaturali invocate dai musicisti.

Il festival gnaoua di Essaouira è nato nel 1998. Su grandi palchi in varie parti della città la manifestazione presenta, in concerti gratuiti, musica gnaoua nelle più diverse combinazioni con musicisti di ogni genere musicale e provenienza; ma in spazi più raccolti propone anche – con musicisti di Essaouira o di altre città del Marocco – musica gnaoua nelle sue vesti più tradizionali, e a Sidna Bilal anche gli aspetti sacri delle cerimonie. Il festival di Essaouira ha avuto un ruolo di grande importanza nell’attirare l’attenzione internazionale sulla musica gnaoua, nell’innalzare in Marocco il mondo gnaoua ad elemento rispettato del patrimonio nazionale, e nel fare della cultura e musica gnaoua un motivo di orgoglio e un fattore identitario per Essaouira.

 

Essaouira copricapi festival gnaoua

Una delle location del festival, sulle fortificazioni della porta Bab Marrakesh.

 

Il festival Gnaoua et Musiques du Monde è tradizionalmente aperto da una parata di gruppi – non solo gnaoua – che percorre la direttrice principale della medina. La partecipazione di numerosi gruppi amatoriali è una testimonianza della popolarità raggiunta dalla cultura gnaoua, anche per merito del festival di Essaouira. Le foto che vi mostriamo sono state scattate il 20 giugno scorso: le corrediamo con qualche breve indicazione.

 

Partenza della parata fuori dalla porta Bab Doukkale, una delle porte di accesso alla medina. I musicisti suonano le castagnette, strumento tipico dei gnaoua. La “raza”, il copricapo bianco, simboleggia la condizione di schiavi.

Gruppo gnaoua Festival Essaouira Marocco

 

Gruppo gnaoua: la prima fila suona le castagnette, la seconda i tamburi. Il copricapo non è il tipico copricapo gnaoua, ma di foggia araba o berbera.

Festival Essaouira gruppo di musica issawa Marocco

 

Un gruppo di musica issawa, uno dei filoni di musica più popolari in Marocco.

gruppo di musica issawa popolare del Marocco

 

I copricapi sono quelli tipici degli gnaoua, ma i capelli artificiali rivelano che si tratta di un gruppo amatoriale.

 

Gruppo amatoriale musica gnaoua

 

Gruppo amatoriale gnaoua con donne che suonano i tamburi.

Gruppo amatoriale gnaoua con donne che suonano i tamburi

 

Nuova generazione dei gnaoua, con la mascotte del gruppo.

Gruppo musicale gnaoua musica del Marocco al Festival di Essaouira

 

Gnaoua. L’uomo in tunica bianca è un maestro di grande reputazione.

Festa musica gnaoua maestro di grande reputazione

 

Un gruppo issawa di Marrakesh, preceduto dal portatore del lmbikhra che contiene l’incenso.

festival essaouira gruppo issawa Marrakesh lmbikhra

 

Un gruppo berbero.

Un gruppo berbero al Festival di Essaouira

 

Sui cornicioni, lungo il percorso della parata.

Sui cornicioni, lungo il percorso della parata al Festival di musica di Essaouira in Marocco

 

Gruppo gnaoua.

Gruppo gnaoua al Festival di Musica di Essaouira

 

Un gruppo gnaoua amatoriale, ma con un anziano gnaoua.

gruppo gnaoua festival di Essaouira

 

Uno dei gruppi gnaoua all’arrivo della parata alla porta Bab El Menzeh.

Uno dei gruppi gnaoua all'arrivo della parata alla porta Bab El Menzeh al Festival di Essaouira di Musica

 

Foto | Marcello Lorrai

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    Marcello Lorrai
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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