Non c’è stata l’onda democratica. C’è stata comunque una buona prova dei democratici, che riconquistano la Camera e lanciano a Donald Trump una sfida che durerà per i prossimi due anni. I repubblicani conservano e anzi allargano la loro maggioranza al Senato.
Alla Camera i democratici strappano almeno 24 seggi: in Pennsylvania, Texas, Minnesota, Florida, Virginia, Utah, Illinois, Iowa, Colorado. Le vittorie più significative sono quelle dei sobborghi, le aree dove convivono borghesia urbana e nuova immigrazione e dove il messaggio di Trump non sembra essere passato. A una prima analisi dei flussi elettorali, appare che donne e indipendenti abbiano risolto molte sfide a vantaggio dei candidati progressisti.
Per quanto riguarda il Senato, i Repubblicani conquistano almeno quattro seggi e allargano la loro maggioranza: in Indiana, Missouri, North Dakota, Florida. Sono zone vinte da Trump nel 2016, dove la retorica politica del presidente mantiene dunque una forza notevole. Altro dato importante per i repubblicani, e motivo di delusione per i democratici, è il risultato di Florida e Georgia nelle sfide per la carica di governatore. Nei due Stati si presentavano due afro-americani progressisti: Andrew Gillum e Stacey Abrams. Entrambi, alla fine, non ce l’hanno fatta.
Le elezioni di midterm 2018 passeranno comunque alla storia per la presenza nelle liste elettorali di donne, minoranze, candidati LGBT. Saranno un centinaio, nella prossima Camera, le donne. Minnesota e Michigan avranno le prime due deputate musulmane, Ilhan Omar e Rashida Tlaib. Alexandria Ocasio-Cortez sarà, a 29 anni, la donna più giovane a entrare alla Camera. Come governatore del Colorado ci sarà il primo gay dichiarato, Jared Polis. E una nativa americana, Sharice Davids, salirà alla Camera per il Kansas.
Una prima analisi può centrarsi su tre questioni. Gli Stati Uniti escono da queste elezioni con un paesaggio politico e culturale ancora più spaccato e polarizzato. L’America bianca, che si difende dall’“invasione” della carovana dei migranti, è molto diversa da quella dei tanti candidati ispanici, omosessuali, latini. Al tempo stesso la scommessa di Trump, il suo voler soffiare su rabbie e paure per consolidare un blocco elettorale maggioritario, non è riuscita. Le sconfitte in molti distretti elettorali testimoniano che più della metà del Paese non l’ha seguito. C’è poi la ricaduta di questa scommessa persa. Trump ha radicalizzato la vita politica americana, e ora deve affrontarne le conseguenze. La Camera democratica, presumibilmente, bloccherà buona parte della sua azione legislativa. Non solo. Le Commissioni della Camera spingeranno per l’apertura di una serie di indagini su Trump e i suoi interessi: dal Russiagate fino alle dichiarazioni delle tasse mai rese pubbliche.
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Autore articolo
Roberto Festa
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Ascolti musicali insoliti e trasversali, a cura di Marco Piccardi. Nel corso delle nostre giornate ci capita di sentire – anche involontariamente - musiche di ogni tipo: dalla leggera al rock, dal jazz alla classica, ma anche la musica etnica, le colonne sonore cinematografiche e così via, compreso il tormentone di sigle radiofoniche o televisive e di jingle pubblicitari. Insomma, nel bene o nel male, la “musica che gira intorno”. Ma sentire non è ascoltare e per l’ascolto spesso ciascuno si sceglie il proprio genere musicale e a quello fa esclusivo riferimento. Questo programma suggerisce invece, saltando appunto “di palo in frasca”, un approccio trasversale alla musica, superando abitudini e pregiudizi per accostarci con curiosità a generi anche molto diversi fra loro, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Le musiche e gli artisti scelti dal conduttore e dai suoi ospiti si collocano in un lasso temporale che va prevalentemente dagli anni Cinquanta ad oggi, ma con sconfinamenti più indietro nel passato. Sempre però all’insegna del piacere dell’ascolto.
Di palo in frasca - 04-12-2025
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Labirinti Musicali di giovedì 04/12/2025
"Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.
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News della notte di giovedì 04/12/2025
L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata
News della notte - 04-12-2025
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Live Pop di giovedì 04/12/2025
Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.
Live Pop - 04-12-2025
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Uscita di Sicurezza di giovedì 04/12/2025
La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.
Uscita di Sicurezza - 04-12-2025
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L'Orizzonte delle Venti di giovedì 04/12/2025
A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.
L’Orizzonte delle Venti - 04-12-2025
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Esteri di giovedì 04/12/2025
1) “Una delle cose più preoccupanti mai viste”. In audizione a Capitol Hill i deputati statunitensi ascoltano l’ammiraglio accusato di aver ordinato il doppio raid su un’imbarcazione venezuelana. (Roberto Festa) 2) Nessuno mette Modi in un angolo. Il premier indiano riceve Putin a Delhi nel tentativo di rimarcare la sua indipendenza in politica estera e di incunearsi nel rapporto tra Mosca e Pechino. (Nicola Missaglia - ISPI) 3) Congo, mentre Trump riceve alla casa bianca i leader congolese e ruandese per i nuovi accordi di pace, Stati Uniti e Unione Europea stanno finanziando la costruzione di una ferrovia per il trasporto di minerali critici. (Alice Franchi) 4) Francia, la strategia di Macron contro lo strapotere mediatico di Bolloré. La proposta del presidente di “etichettare” i media scatena una polemica sulla libertà di stampa. (Francesco Giorgini) 5) World Music. Nusantara Beat, la band indonesiana-olandese che fa rivivere il pop dell’isola del pacifico. (Marcello Lorrai)
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Imprese sportive e parità di genere: addio a Mabel Bocchi, leggenda del basket italiano
È stata una delle più grandi, se non la più grande giocatrice italiana di pallacanestro di tutti i tempi. È morta a 72 anni Mabel Bocchi, campione d’Europa nel 1978 con la Geas di Sesto San Giovanni, che fu la prima squadra sportiva femminile italiana a vincere un titolo continentale. Con la nazionale Bocchi giocò un mondiale e tre europei, arrivando terza nel 1974, ma in queste ore viene ricordata anche per il suo impegno per i diritti delle giocatrici. Luisa Rizzitelli è presidente di Assist, associazione nazionale atlete. L'intervista di Andrea Monti.
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L'Orizzonte di giovedì 04/12 18:34
L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.
L’Orizzonte - 04-12-2025
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Poveri ma belli di giovedì 04/12/2025
Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza
Poveri ma belli - 04-12-2025
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Greenwich Village, anni ‘60: un tuffo nel passato con Elijah Wald
Questa settimana Elijah Wald è in Italia per portare sul palco, tra Milano, Torino e Piacenza, le sue storie su Bob Dylan e il Greenwich Village di New York. Chitarrista folk blues ma anche narratore e giornalista musicale, attraverso canzoni e racconti Wald ripercorre nel suo spettacolo il cammino di Dylan e dei tanti personaggi di quel periodo irripetibile. Da Woody Guthrie a Pete Seeger, da Eric Von Schmidt a Dave Van Ronk - quest’ultimo anche protagonista del film dei fratelli Coen “A proposito di Davis” e realizzato partendo proprio dal memoir scritto da Wald. Oggi Elijah è venuto a trovarci a Radio Popolare per raccontarci la sua storia e suonarci alcuni brani tra Mississippi John Hurt, Paul Clayton e Victor Jara. Ascolta l’intervista e il MiniLive di Elijah Wald.
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Vieni con me di giovedì 04/12/2025
Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba
Vieni con me - 04-12-2025
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Una mostra fotografica ripercorre i 50 anni di Radio Popolare. Dal 14 dicembre a Milano
Domenica 14 dicembre alle ore 10, presso la Sala Cisterne della Fabbrica del Vapore, a Milano, inaugura la mostra "50 e 50. La mostra. Radio Popolare 1975 - 2025", una delle prime iniziative organizzate per celebrare il 50esimo anniversario dalla fondazione di Radio Popolare. La mostra racconta i cinque decenni "di onda" attraverso venti storie realizzate dai fotografi che in questi anni sono stati vicini alla radio. Inoltre, la mostra ospiterà un’interpretazione creativa realizzata da Studio Azzurro dei video che ricostruiscono la storia di Radio Popolare. La mostra sarà allestita fino al 25 gennaio. Tiziana Ricci ce la racconta insieme a Giovanna Calvenzi, che ne è la curatrice.
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