
La Polonia attiva l’articolo 4 della NATO e ora la questione dell’incursione dei droni provenienti dalla Bielorussia nello spazio aereo polacco diventa una questione che riguarda tutta l’Alleanza Atlantica. Perché l’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico è uno dei due pilastri fondanti della NATO, che prevede la possibilità per un Paese membro di richiedere consultazioni quando ritiene minacciata la propria sicurezza o integrità territoriale.
Mentre è in corso la ricerca dei frammenti per raccogliere maggiori prove, la Polonia ha ricevuto il sostegno dei principali alleati NATO ed europei. Dai vertici delle istituzioni di Bruxelles a Italia, Francia, Regno Unito e Germania, il cui cancelliere Merz ha denunciato la Russia per aver “messo in pericolo vite in uno Stato NATO e Ue”.
A questo punto si attende la riunione consultiva anche con Washington, che ha già confermato il proprio sostegno a difendere “ogni centimetro del territorio della NATO”, come affermato dall’ambasciatore statunitense presso l’Alleanza Atlantica. Le consultazioni non pregiudicano comunque le azioni successive, in particolare quelle del temuto articolo 5, cioè quello stabilisce che un attacco armato contro uno Stato membro è considerato un attacco contro tutti i Paesi dell’Alleanza, autorizzando una risposta collettiva.
La Polonia aveva già attivato l’articolo 4 nel 2014, dopo l’annessione russa della Crimea, e lo stesso aveva fatto nel 2022 con altri sette Paesi sul confine orientale dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Ma in nessuna occasione si era andati oltre.
di Federico Baccini