Approfondimenti

Decreto Rilancio e regolarizzazione degli immigrati. Intervista al Ministro Provenzano

sanatoria migranti

Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, è stato ospite di Prisma per illustrare alcuni dei punti del decreto Rilancio presentato ieri sera e che lo riguardano in modo particolare insieme alla Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, come la regolarizzazione degli immigrati illegali impegnati nei campi.

L’intervista di Lorenza Ghidini e Alessandro Braga.

Cosa prevede la regolarizzazione degli immigrati illegali contenuta nel decreto Rilancio?

Prevede un atto di civiltà e di giustizia, cioè far emergere i rapporti di lavoro irregolari che durante queste settimane di lockdown nelle campagne e nel lavoro domestico hanno consentito che arrivasse il cibo sulle nostre tavole o che venissero presi in cura i nostri anziani.
Ci sono due modalità per farlo, quella tradizione col datore di lavoro e il lavoratore che congiuntamente fanno emergere questo rapporto e la novità che consente invece ai lavoratori di sottrarsi al ricatto del caporalato presentando autonomamente l’istanza e ottenere un permesso temporaneo di soggiorno. Nel momento in cui si conclude un contratto, questo viene convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Non esulto e non sventolo bandiere perché lo ritengo davvero un atto di civiltà e un atto dovuto, ma è un risultato importante, non scontato e che riguarda anche i lavoratori italiani nelle campagne. Sradicare questo lavoro nero significa far avanzare lo Stato, far avanzare la legalità e togliere il brodo di coltura a tutte le illegalità e alle mafie.

Non è un mistero che lei avrebbe voluto qualcosa di più. In generale si nota che è un permesso piuttosto corto. Cosa succede alla scadenza di quel permesso?

No, la regolarizzazione degli immigrati dà un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, che è un permesso che garantisce di più ai migranti. Il permesso di soggiorno non è corto, è in linea con tutti gli altri permessi. Quando viene convertito in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, se si perde quel lavoro non si finisce in mezzo alla strada. Gli immigrati hanno poi un lasso di tempo, che può arrivare ad un anno, per la ricerca di un nuovo posto di lavoro.
Così funziona la legislazione attuale, non ci siamo inventati niente da questo punto di vista. C’è un altro aspetto che spesso viene dimenticato, quello della sicurezza abitativa. Vediamo tutti le immagini dei ghetti. Nel decreto ci poniamo anche questo problema in accordo con le Regioni e dobbiamo provare a sradicarlo.

Sappiamo che non è facile tenere insieme le varie anime che compongono questo governo Conte. Come si è arrivati all’accordo presentato ieri sera?

Che nel governo ci siano sensibilità e culture politiche molto diverse non è un mistero, è stata una delle ragioni per cui è nato con sorpresa di tutti. C’è stato un confronto serrato e l’ultima sera, non è un mistero, ci siamo seduti ad un tavolo con Vito Crimi e abbiamo detto che dovevamo uscirne. Abbiamo trovato una soluzione che alla fine consiste nello specificare meglio ciò che era già implicito nella norma: la regolarizzazione degli immigrati, e dunque anche la sanatoria della manodopera irregolare impiegata dai datori di lavoro, non può sanare o sospendere i procedimenti che riguardano il caporalato o più i reati più odiosi contro l’immigrazione, come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o lo sfruttamento e la tratta di esseri umani. Abbiamo esplicitato meglio questo punto per evitare che ci fossero equivoci. Mi interessava portare a casa il risultato e devo dire che l’abbiamo fatto con il contributo di tutti i Ministri che vi hanno lavorato.
Questa discussione su un atto che era di civiltà ha messo un po’ in ombra il lavoro straordinario che è stato compiuto su un decreto che non ha precedenti nella storia della Repubblica: 55 miliardi di aiuti alle imprese e al lavoro, sostegno alle famiglie e alle fasce più vulnerabili della popolazione.

Il Ministro Boccia, ospite della nostra trasmissione, ha sottolineato la grande pazienza e solidarietà del Sud, che pagheranno carissima la crisi economica forse più di quelle del Nord, mentre la Lombardia sta tenendo in ostaggio questo Paese. Lei cosa ne pensa?

Io difendo le regioni del Sud, ma sono il Ministro per la coesione territoriale e da me non verrà una sola parola per alimentare le contrapposizioni tra Nord e Sud. Il primo sentimento che provo nei confronti della Lombardia e di tutte le province più colpite del Nord è un sentimento di solidarietà molto forte. Da tempo sosteniamo che alcune aperture e chiusure possono essere differenziate sulla base di un elemento razionale: l’andamento della curva dei contagi e la disponibilità di posti in terapia intensiva, di personale sanitario e tamponi. È esattamente quello che il ministro Speranza ha proposto alle Regioni ed è l’accordo che è stato recepito. Ci deve essere una cornice nazionale, ma secondo me questa è la strategia. In questo momento le regioni del Centro-Nord più produttive sono state maggiormente colpite dalla crisi, ma al Sud l’impatto economico e sociale del lockdown si somma a fragilità strutturali e al fatto che la crisi precedente non era stata ancora sanata. Ecco perché le ragioni della coesione e del riequilibrio territoriale sono ancora più attuali. Se c’è una cosa che questa crisi ci ha insegnato è non solo che la vita di ciascuno di noi dipende dagli altri, ma anche che quello che accade in una Regione ha delle conseguenze su altre. Forse in Italia abbiamo bisogno di riscoprire questo concetto della interdipendenza. Chissà se sarà la volta buona per chiudere questa contrapposizione tra Nord e Sud che ha fatto male a tutto il Paese.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 01/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 01/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 01/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 01/12/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di lunedì 01/12/2025

    "Jailhouse Rock", trasmissione di Radio Popolare e Popolare Network, esplora il legame tra musica e carcere. Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, il programma include storie e suoni dal mondo delle prigioni, con la partecipazione di detenuti dei carceri di Rebibbia e Bollate che realizzano un Giornale Radio dal Carcere e cover di artisti. Scopri di più su http://www.jailhouserock.it/ e https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 01-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di lunedì 01/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 01-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 01/12/2025

    1) La linea della morte. A Gaza nonostante il cessate il fuoco ogni giorno i palestinesi vengono uccisi per aver oltrepassato la linea gialla. Ma nessuno sa davvero dove si trova. (Giulio Cocchini - CESVI) 2) Netanyahu chiede la grazia al presidente Herzog. Se concessa, il premier israeliano porterebbe definitivamente a termine lo smantellamento dello stato di diritto. (Meron Rapoport - +972) 3) Guerra in Ucraina, Zelensky a Parigi cerca l’appoggio europeo nel pieno dello scandalo corruzione e delle pressioni statunitensi. (Francesco Giorgini) 4) La concretezza del cambiamento climatico. I morti per le inondazioni che hanno colpito il sud est asiatico sono più di mille e la popolazione chiede ai governi azioni più efficaci. (Alice Franchi) 5) Nessun accordo in vista. Trump parla al telefono con il leader venezuelano Maduro e gli offre un ultimatum, ma intanto chiude lo spazio aereo sopra il paese. (Alfredo Somoza) 6) Germania, migliaia di persone hanno manifestato contro la fondazione della nuova formazione giovanile di Afd. (Alessandro Ricci) 7) 70 anni fa il “no” più famoso di sempre. Il primo dicembre 1955 Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sul bus a un bianco, gesto simbolo della lotta degli afroamericani. (Roberto Festa)

    Esteri - 01-12-2025

  • PlayStop

    “Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album

    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

    Clip - 01-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 01/12 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 01-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 01/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 01-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 01/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 01-12-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 01/12/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 01-12-2025

  • PlayStop

    In Cisgiordania situazione sempre più pericolosa, anche per gli attivisti

    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

    Clip - 01-12-2025

  • PlayStop

    La Fura dels Baus a Milano con un Amleto contemporaneo che lotta per l'ambiente

    La Fura dels Baus, celebre compagnia catalana, torna a Milano, alla Fabbrica del Vapore con la sua nuova creazione immersiva “SONS: SER O NO SER”, ispirata all’Amleto di William Shakespeare. L’opera sarà in scena fino al 14 dicembre 2025 in un allestimento site-specific che trasformerà completamente gli spazi della Fabbrica del Vapore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e coinvolgente fuori dagli schemi, che attraversa temi contemporanei, dall'ambiente ai conflitti. Lo ha spiegato Carlus Padrissa, direttore artistico della Fura dels Baus.

    Clip - 01-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 01/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 01-12-2025

Adesso in diretta