Il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in cerca di riconciliarsi con Pechino dopo le tensioni provocate dall’installazione del sistema missilistico made in Usa Thaad nel suo Paese. Moon arriva mercoledì nella capitale cinese e incontra giovedì Xi Jinping nella speranza di “normalizzare” i legami con la Cina in quella che sarà la sua prima visita di Stato a Pechino.
In campagna elettorale, un anno fa, Moon era scettico sull’opportunità di acquisire il Terminal High Altitude Area Defence nonostante le pressioni statunitensi, ma Seoul e Washington hanno poi deciso di installare il sistema missilistico all’inizio di quest’anno, ufficialmente per proteggersi dai pericoli provenienti dalla Corea del Nord.
Pechino però ha letto la mossa sia come una minaccia per il proprio territorio sia come un ulteriore elemento di destabilizzazione nella penisola coreana. Da quel momento, è cominciato un boicottaggio dei prodotti sudcoreani e dato che la Cina è il maggior partner commerciale di Seul molte aziende ne sono state penalizzate, come per esempio la catena di supermercati Lotte, che ha dovuto chiudere quasi tutti quelli che aveva sul suolo cinese. Oppure gli operatori turistici, con migliaia di viaggi annullati da parte dei turisti cinesi che avrebbero dovuto recarsi in Corea.
Di recente i due paesi hanno rilasciato dichiarazioni congiunte sul reciproco desiderio di migliorare le relazioni. Pare che la Cina chieda a Seul di non installare nessun altra rampa missilistica e di non acquisire nessun altro sistema missilistico statunitense. Sul tavolo anche la richiesta di “doppio congelamento” con cui la Cina pensa di risolvere la crisi della penisola coreana: stop ai test missilistico-nucleari di Pyongyang e stop alle esercitazioni congiunte tra Seul e Washington. Una proposta che finora nessuno degli interessati ha mai preso in considerazione.
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