Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Mercoledì 5 agosto 2020

Il racconto della giornata di mercoledì 5 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alla constatazione degli incalcolabili danni dell’esplosione di Beirut. Contrasti in seno al governo sul prolungamento del blocco dei licenziamenti. Il Copasir richiede le carte del comitato tecnico-scientifico riguardanti la gestione dell’emergenza Covid-19. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

L’aumento è significativo, 384 nuovi positivi, esattamente il doppio rispetto a ieri. In aumento i tamponi effettuati: 56.451. Ieri erano stati 43 mila.  Sull’aumento dei positivi influiscono anche i focolai scoperti in alcune regioni. Resta invece costante il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva, 41. 10 le persone decedute. L’unica regione in cui non ci sono stati nuovi casi è la Valle d’Aosta. 

La regione con il maggior numero di nuovi casi è sempre la Lombardia con 138 positivi. La metà dei morti odierni è in questa regione.  Dei 138 nuovi casi, 62 sono in provincia di Mantova e arrivano dal focolaio nell’azienda agricola Francescon di Rodigo. 

I nuovi casi positivi in provincia di Milano sono 16, di cui 8 a Milano città. 17 a Bergamo, 15 a Brescia. In Emilia Romagna 47 casi positivi in più rispetto a ieri, 3 legati a un focolaio piacentino, 8 a un focolaio a Rimini, 4 a un focolaio bolognese. 

Anche in Abruzzo 16 nuovi positivi arrivano da un focolaio, così come 17 su 23 dei nuovi casi pugliesi sono riconducibili a due focolai in provincia di Foggia e Lecce. 

Beirut distrutta, il giorno dopo l’esplosione

(di Chawki Senouci)

“Quando sorgerà il sole, Beirut , la mia città,  non esisterà più “ cosi Patricia Khoder, giornalista del quotidiano  “L’Orient le jour”, perché l’ onda d’urto,  avvertita fino a Cipro, ha fuso tutto al suo passaggio: Beirut è un cimitero di scheletri di palazzi e di auto. Secondo il governatore della città  i danni materiali ammontano fino a 10  miliardi di dollari. 

Piove sul bagnato. Quella che veniva chiamato “ la Svizzera del Medio oriente”  è oggi una terra dove il 50% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Il Libano è entrato in default finanziario quando il suo sistema bancario è collassato causando il crollo della moneta locale e un aumento esponenziale dei prezzi dei beni di prima necessità. Durante le proteste dell’autunno scorso  contro il carovita decine di migliaia di persone di tutte le fedi avevano  proclamato il loro rigetto per una classe politica corrotta, causa dei mali che affliggono il paese dei cedri.

Ma il Libano è un bene prezioso che deve essere difeso. Nel suo ultimo editoriale Le Monde ha invitato la comunità internazionale ad aiutarlo perché – scrive – è un mosaico di culture e religioni, un luogo di pluralismo, un ponte tra Oriente e Occidente, un paese diverso da qualsiasi altro.

Nel “decreto agosto” il nodo del blocco dei licenziamenti

(di Anna Bredice)

Il Senato ha già fissato dal 20 agosto in poi la discussione del decreto economico, chiamato “decreto agosto”, ma nel governo la scrittura del provvedimento prosegue a rilento, nella speranza che sia il Consiglio dei ministri di domani a poterlo approvare e non venga rinviato alla prossima settimana. Ci sono alcuni punti su cui c’è una discussione forte, come ad esempio quello sui licenziamenti, l’ultima bozza prevede la proroga a fine anno del blocco dei licenziamenti, ma da metà ottobre, cioè alla scadenza del decreto sul lockdown, il divieto di licenziare sarà praticabile solo per le aziende in cassa integrazione.

E a proposito di cassa integrazione, per evitare ciò che è accaduto in questi mesi, e cioè l’uso dell’ammortizzatore sociale anche da parte di aziende solidissime, dopo le prime nove settimane, e cioè da fine ottobre, sarà necessario un contributo dell’azienda che varierà dal 9 al 18% per quelle che hanno avuto pochi danni dal lockdown: la cassa integrazione sarà pagata dallo Stato integralmente per chi ha subito una riduzione del fatturato di almeno il 20 per cento o abbia avviato l’attività nel 2019.

Sono prorogate le sospensioni di alcuni tasse per i commercianti. Un miliardo andrà poi per la ripartenza della scuola, è confermato il bonus di 600 euro per le partite iva, lavoratori autonomi, stagionali nel settore del turismo e spettacolo. Previsto inoltre un contributo a fondo perduto per i centri storici che hanno subito un danno quest’anno dal mancato turismo, al vaglio anche varie forme di bonus da usare per l’acquisto di elettrodomestici e sconti per l’uso di bancomat o carte. 

Restano segreti i documenti della gestione dell’emergenza-Covid

(di Michele Migone)

Il Comitato Parlamentare per i Servizi Segreti ha chiesto a Palazzo Chigi di avere copia dei documenti e dei verbali delle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico che ha gestito l’epidemia di Covid 19. E’ una richiesta di routine, dice un membro del Copasir. Tutti i documenti secretati dal governo devono essere a disposizione dell’organismo parlamentare.

La notizia in sé non è certo clamorosa, ma riporta l’attenzione su quelle carte e sulla scelta del governo di non renderle pubbliche, almeno fino alla fine dello stato d’emergenza. Una decisione che sarebbe passata sottotraccia se la Fondazione Einaudi non le avesse richieste per consultarle. Palazzo Chigi ha però opposto un rifiuto, la Fondazione ha fatto ricorso, il  TAR le ha dato ragione, ma poi il governo si è rivolto al Consiglio di Stato che settimana scorsa ha bloccato tutto. I documenti sono quindi rimasti chiusi nella cassaforte del Comitato Tecnico Scientifico.

Perchè tanta riservatezza?  Il vice ministro della sanità, Pierpaolo Sileri, che abbiamo sentito, dice che la decisione di tenerli secretati  era stata presa fin dall’inizio dello stato d’emergenza. Non contengono nulla di particolare, dice ancora, se non i processi decisionali che avrebbero poi portato ai provvedimenti varati con i decreti della Presidenza del Consiglio. Nel mese di maggio, Sileri montò una polemica che raggiunse televisioni e giornali perché non aveva potuto consultare quei documenti nei giorni a cavallo tra febbraio e marzo. Oggi, ci tiene a ricordarlo.

Erano i giorni decisivi per il lockdown e le Zone Rosse. I giornalisti che hanno indagato su Alzano Lombardo e Nembro puntano il dito proprio su quel periodo, sul rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità del 2 marzo e sui verbali della riunione del giorno successivo. Carte che farebbero chiarezza sulle scelte e le responsabilità del governo sulle mancate zone rosse. Per adesso sono nelle mani dei magistrati di Bergamo. L’opinione pubblica dovrà attendere ancora. 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 27/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 27/10 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 27/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 27/10/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 27-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Alessandro Sahebi, il giornalista picchiato perché antifascista: “Clima come all’inizio del fascismo”

    Alessandro Sahebi è il giornalista che è stato picchiato sabato sera a Roma perché indossava una felpa antifascista. Gli aggressori non si sono fermati nemmeno di fronte alla compagna e al loro figlio di sei mesi. Alessandro ha sporto denuncia. L'intervista a L'Orizzonte a cura di Luigi Ambrosio.

    Clip - 27-10-2025

  • PlayStop

    Nuovo sfregio alla lapide per Pinelli. “Non è solo vandalismo” denuncia l’Anpi di Milano

    L’Anpi di Milano ha segnalato un nuovo danneggiamento della lapide in memoria di Giuseppe “Pino” Pinelli. Il marmo che ricorda in piazzale Segesta, in zona San Siro a Milano, il ferroviere anarchico considerato la 18esima vittima della strage di piazza Fontana, è stato trovato rotto per la sesta volta in pochi anni. Un episodio avvenuto nei giorni delle commemorazioni fasciste per l’anniversario della marcia su Roma. “C’è dietro qualcosa di politico, Non è solo vandalismo” ha detto Primo Minelli, presidente dell’Anpi provinciale di Milano.

    Clip - 27-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 27/10/2025

    1) Dopo più di due settimane dall’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza, i palestinesi continuano a lottare per la propria vita. Mancano cibo, acqua e rifugi. 2) Francia, 27 ottobre 2005. 20 anni fa dopo la morte di due adolescenti in fuga dalla polizia, scoppiava la rivolta delle banlieue. (Francesco Giogini) 3) Argentina, alle elezioni di midterm trionfa il partito di Milei. L’astensionismo colpisce i peronisti e la polarizzazione della società azzera il centro. (Alfredo Somoza) 4) Spagna, Puigdemont rompe con i socialisti. Nessuna mozione di censura per il momento, ma Sanchez si ritrova con un governo di minoranza. (Giulio Maria Piantedosi) 5) Cina e Stati Uniti verso un accordo. I due paesi si preparano all’incontro di giovedì tra Trump e Xi Jinping. (Gabriele Battaglia) 6) I miliziani del PKK iniziano il ritiro dalla Turchia. Il partito curdo prosegue nel processo di pacificazione annunciato da Ocalan. Il governo turco però, ancora non si muove. (Serena Tarabini) 7) New York si prepara al voto. Ieri 13mila persone per il comizio del candidato sindaco Mamdani. “Con questa elezione ci giochiamo l’America” dicono i newyorkesi. (Roberto Festa)

    Esteri - 27-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 27/10 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 27-10-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 27/10/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 27-10-2025

  • PlayStop

    R&B Take Over Fest: il primo festival r&b italiano approda alla Milano Music Week

    Dopo il successo delle edizioni romane, l’R&B Takeover Fest approda per la prima volta a Milano, all’interno del calendario della Milano Music Week. "Volevamo creare un momento di condivisione per un genere che c’è sempre stato in Italia ma che è sempre stato snobbato dalla discografia”, spiega il direttore artistico e produttore Big Fish ai microfoni di Volume. Il Festival punta a dare voce a una nuova scena di artisti “che ha voglia di esprimersi lontano dalle dinamiche di mercato” ed è il primo in Italia interamente dedicato alla musica R&B e alle sue contaminazioni. Si partirà il 19 novembre con un panel pubblico dal titolo “R&B Takeover: L’Italia che vibra di R&B”, presso la Casa degli Artisti, per proseguire il 20 novembre con la serata dei live, condotta da Nina Zilli presso l'Apollo Club e con protagonisti Arya, Ghemon, Ste e Malasartoria. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Big Fish e Arya su radiopopolare.it

    Clip - 27-10-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 27/10/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 27-10-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 27/10/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 27-10-2025

  • PlayStop

    Ottanta anni fa, dalla lotta di Liberazione, nasceva l'Unione Donne Italiane

    Nell'ottobre del 1945 nasceva l’Udi, Unione donne italiane, ora sul sito della storica associazione si legge Unione donne in Italia, perché – spiegano – anche le donne che vengono da altri paesi possono entrare nell’Udi e sentirsi unite in battaglie che dopo 80 anni non sono ancora terminate. È quella per difendere la 194 da chi in questo governo vuole limitarla, svuotandola, quella per ottenere il “bilancio di genere”, come spiega Liviana Zagagnoni, responsabile nazionale dell’Udi. Una legge di bilancio pensata anche per le donne, con investimenti per gli asili nido e per i congedi parentali e poi quella per avere una vera parità di genere, nei salari, ma anche nelle relazioni, per una società senza più femminicidi. Una storia iniziata ottanta anni fa da ragazze e donne che fecero la Resistenza e che quella partecipazione attiva nella lotta di Liberazione volevano continuarla per ottenere dei diritti, a cominciare da quello del voto. Lo ricorda Luciana Romoli, staffetta partigiana di 95 anni, una delle fondatrici dell'Udi, incontrata al convegno che alla Camera dei deputati celebra l’anniversario e che ci racconta la sua storia e l’ostilità che l'Udi trovò negli uomini, anche del partito comunista. Le interviste di Anna Bredice.

    Clip - 27-10-2025

  • PlayStop

    Ersilia e le altre, all’alba del femminismo italiano

    Ersilia Bronzini Majno nasce a Milano nel 1859. Sensibilissima alle difficoltà delle donne, soprattutto delle meno fortunate, si unisce presto ad altre pioniere del femminismo italiano, Laura Solera Mantegazza, Alessandrina Ravizza, Anna Kuliscioff. E nel 1899 è cofondatrice dell’Unione Femminile, la prima realtà italiana per l’emancipazione delle donne, alla quale farà seguito la creazione del celebre Asilo Mariuccia, per l'infanzia abbandonata. Lucia Tancredi, che da anni racconta storie di donne che hanno fatto la storia del femminismo, firma il libro "Ersilia e le altre" (Ponte alle Grazie"). L'intervista di Anna Bredice a Lucia Tancredi.

    Clip - 27-10-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 27/10/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 27-10-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 27/10/2025

    Ospite Dario Martinelli, semiologo e docente alla Kaunas University of Technology per parlarci del suo ultimo libro Anche Hitler era vegano, demagogia e stereotipi della vegafobia, @Mimesis Edizioni, ma anche delle 1000 gru morte di aviaria in Germania. A cura di Cecilia Di Lieto

    Considera l’armadillo - 27-10-2025

Adesso in diretta