Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Martedì 4 agosto 2020

numeri COVID-19 - Indicazioni governo

Il racconto della giornata di martedì 4 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alla devastante esplosione in un deposito di fuochi d’artificio nell’area del porto di Beirut. 4 indagati in Campania nell’inchiesta sugli ospedali COVID, mentre la Procura di Como indaga sui decessi nelle RSA della città durante la pandemia di COVID-19. La legge contro l’omotransfobia è arrivata al Senato e si preannuncia qualche difficoltà e sulla questione dei migranti il Ministero dell’Interno annuncia che dal 10 agosto saranno rimpatriate in Libia fino ad 80 persone a settimana. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Risalgono i contagi per coronavirus in Italia: secondo i dati del Ministero della Salute nelle ultime 24 ore si sono registrati 190 nuovi casi (ieri erano 159). I morti sono 5, in calo rispetto alla giornata di lunedì quando se ne erano registrati 12. Tre le regioni senza nuovi casi: Valle d’Aosta, Molise e Basilicata.
In Lombardia c’è stato un morto e 44 nuovi positivi, di cui 14 debolmente positivi e 4 a seguito di test sierologici, su un totale di circa 5600 tamponi effettuati. Tra le province, la più colpita Milano, con 19 casi, di cui 16 in città.

Libano, fortissima esplosione al porto di Beirut

(di Chawki Senouci)

Una fortissima esplosione ha devastato l’area del porto di Beirut. Secondo un portavoce del governo libanese ci sono almeno 10 morti e centinaia di feriti. L’esplosione sarebbe avvenuta in un deposito di fuochi d’artificio.
Le immagini sono molto impressionanti: si vede prima una colonna di fumo rossa e poi un onda d’urto che colpisce diversi palazzi. Quasi tutte le vetrine della parte orientale della capitale sono state distrutte.
Secondo il corrispondente della France press molte persone ferite stanno camminando, a piedi, per le strade dirette agli ospedali della città. Ancora nessuna certezza sulle cause.
La tremenda esplosione è avvenuta mentre il paese attraversa una delle più gravi crisi finanziarie degli ultimi anni. Il Libano è in default, Beirut è spesso al buio perché il governo non ha nemmeno i soldi per comprare del combustibile per le centrali elettriche.
E come se non bastasse venerdì prossimo sarà pronunciata dal Tribunale dell’Aja la sentenza sull’omicidio dell’ex premier Rafiq Hariri, ucciso 15 anni fa a Beirut. Alla sbarra quattro membri del movimento sciita Hezbollah.
Ed è per questo che l’esplosione di oggi ha fatto pensare subito al peggio, agli anni della guerra civile e agli attacchi israeliani. La pista dell’esplosione accidentale sarebbe il male minore per la popolazione libanese già stremata dalla crisi economica.

Il Viminale intensifica i rimpatri verso la Libia

(di Anna Bredice)

Fino a qualche settimana fa era stata solo la Ministra dell’Interno Lamorgese ad occuparsi dei migranti, era andata a Lampedusa e dopo aver incontrato alcuni medici aveva riferito che dai test sierologici erano risultati pochissimi casi di contagi COVID tra i migranti sull’isola, ma con il passare dei giorni pian piano la questione migranti legata al rischio dei contagi è diventato un argomento quasi fuori controllo, utilizzato dalla Lega, che ha preso di mira alcuni piccoli focolai nelle strutture di accoglienza per gridare nuovamente al pericolo, malgrado Salvini per giorni si sia mostrato abbracciato ai sui sostenitori senza mascherina. L’argomento è di una grande utilità per il capo leghista, non a caso oggi ha accusato il governo di incapacità e complicità sulla questione migranti proprio mentre in Liguria ha cominciato il suo tour elettorale. In questo modo il rischio è che si perdano le vere proporzioni di un problema, il responsabile di Euromed Rights oggi ha rivelato che a Lampedusa non c’è nessuna invasione. Se mai si stanno verificando degli arrivi di piccoli gruppi dalla Libia e dalla Tunisia su barchini, migranti che nel caso della Tunisia da qualche giorno vengono riportati indietro con dei voli charter, due alla settimana con 80 persone in totale. Il Partito Democratico ha accusato Conte di essere rimasto in silenzio troppo a lungo mentre Salvini iniziava la sua campagna contro il governo sull’immigrazione, un tema troppo scomodo forse per Palazzo Chigi mentre i sondaggi volevano a favore di Conte. Solo qualche giorno fa improvvisamente ha usato toni duri, parlando di migranti che sfuggirebbero alla sorveglianza sanitaria e da qui la necessità di essere duri e inflessibili, ma l’impressione è che Conte vorrebbe che fossero i partiti a gestire la questione, senza metterci troppo la faccia.

Campania, inchiesta sugli ospedali COVID: 4 indagati

Ospedali prefabbricati destinati a malati COVID, mai entrati in funzione o rimasti vuoti. Una vicenda che sotto molti aspetti ricorda quanto avvenuto in Lombardia con l’ospedale in Fiera, o nella Marche. Stavolta, a poche settimane dalle elezioni, la regione coinvolta è la Campania.
Nell’inchiesta sono indagati dirigenti regionali legati al potere politico e al presidente della regione del PD, Vincenzo De Luca. Con l’ipotesi di reato di turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, i 4 indagati dalla Procura di Napoli sono il consigliere regionale della lista “De Luca Presidente” Luca Cascone, il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, il presidente della società della Regione che gestisce gli appalti Corrado Cuccurullo, e Roberta Santaniello, membro della direzione nazionale del Pd e dirigente dell’ufficio di gabinetto di De Luca. Cascone avrebbe fatto da mediatore per gli approvvigionamenti di materiale sanitario, Santaniello era invece colei che doveva seguire tutte le procedure. Gli ospedali di Caserta e Salerno non sono mai entrati in funzione, per quello di Napoli la ditta appaltatrice aveva iniziato la costruzione prima ancora che fosse assegnato l’appalto. In tutto una spesa di oltre 20 milioni di euro.
L’indagine giudiziaria è nata grazie ad un’inchiesta giornalistica di FanPage del cronista Antonio Musella:

 

La legge contro l’omotransfobia arriva al Senato

La legge contro l’omotransfobia è appena arrivata in aula al Senato, ma è già a forte rischio. A rendere ancora più difficile la sua approvazione è un piccolo fatto politico: il passaggio di Enrico Costa da Forza Italia ad Azione, il partito di Calenda. Costa infatti è stato il garante dell’accordo in commissione tra FI e maggioranza che ha permesso alla legge di passare senza ostacoli, grazie ad un emendamento molto ambiguo che, testualmente, non ritiene punibile “la libera espressione delle idee”.
Ma o senza Costa di fatto quell’accordo non c’è più. Forza Italia ormai si schiera duramente contro la legge, Berlusconi in persona lo ha ribadito anche oggi in un’intervista. I voti di Forza Italia al senato servono, contando le defezioni già previste tra PD ed Italia Viva. Ed al momento, i numeri per farla passare non ci sono. “Serve tenere alta la mobilitazione” l’appello di Simone Alliva, giornalista e attivista LGBT:

 

Epidemia e omicidio colposo nelle case di riposo comasche

(di Fabio Fimiani)

Tutti le cartelle dei 363 morti nelle case di riposo comasche durante la pandemia COVID-19 saranno verificate dalla Procura della Repubblica della città. I magistrati nei giorni scorsi hanno mandato i carabinieri del nucleo antisofisticazioni ad acquisire la documentazione in diciassette residenze socio assistenziali della provincia e all’ospedale di Cantù.
L’indagine per epidemia e omicidio colposo è nata da ventisei esposti soprattutto di familiari delle vittime, ma anche del personale, compreso un medico, e vista l’entità è stata affidata a tre pubblici ministeri.
L’accusa di omicidio è dovuta per i casi di esposti dei familiari.
Tra le segnalazioni dei parenti quella di ritardi nel trasferimento dalle Rsa agli ospedali degli anziani ospiti ammalati durante l’emergenza.
I carabinieri del NAS hanno anche acquisito documentazione in altre otto strutture su richiesta del Ministero della Salute.
Tra il materiale sottoposto a indagine tutti i protocolli usati nell’emergenza, compresi quelli stabiliti da Ats Insubria, l’Agenzia Territoriale per la Salute delle province di Como e Varese, emanazione della Regione Lombardia.
La verifica riguarderà oltre all’organizzazione delle strutture sanitarie, anche la dotazione dei dispositivi di sicurezza individuale del personale. I problemi riscontrati in tante case di riposo in tutta la Lombardia e non solo.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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